Elio Lodolini
LA ILLEGITTIMITA' DEL GOVERNO BADOGLIO
Gastaldi Editore - Milano Edizione 1953
della collana "cultura"
Lodolini, Elio <giurista>
ISBD:
La illegittimita del governo Badoglio : - Milano : Gastaldi, stampa 1953
- 172 p. ; 20 cm.
Livello
bibliografico: Monografia
Tipo
documento: Testo a stampa
Nomi:
Lodolini, Elio <giurista>
Soggetti:
ITALIA - STORIA COSTITUZIONALE - 1943-1948
Classificazione:
945.0916 - Storia d'Italia. Periodo dellaresistenza armata e della fine
del regno,1943-1946.
Paese
di Pubblicazione: IT
Lingua
di Pubblicazione: ita
Localizzazioni:
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
PD0368 - Biblioteca del
Dipartimento di diritto comparato dell'Universita' degli studi di Padova
- Padova - PD
RM0110 - Biblioteca dell'Istituto
Luigi Sturzo - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia
moderna e contemporanea - Roma - RM
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto
storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice
identificativo: IT\ICCU\LO1\0379302
Presentazione
in Formato ISBD
Abbiamo ritenuto opportuno
- dietro sollecitazione di alcuni lettori - riproporre un libro edito nel
lontano 1953 (reperibile ormai solo sulle bancarelle) che meriterebbe di
essere ristampato, data l'importanza storica del suo contenuto.
Sono poche le pubblicazioni che prendono
in esame, sotto il profilo giuridico, la storia costituzionale del "Quinquennio
Rivoluzionario" che va dal 25 luglio 1943 al I gennaio 1948.
Il testo presentato
ci offre la possibilità di comprendere meglio gli avvenimenti dell'epoca
che si svilupparono in seguito agli atti incostituzionali di Vittorio Emanuele
III.
Lo studio evita apprezzamenti
d'indole politica, circa gli avvenimenti e gli uomini citati, ma abbonda
di riferimenti ed opportuni commenti e confronti.
L'opera è certamente
apprezzabile, per l'imparzialità e l'obiettività che consentono
una lettura ed un'analisi serene, per giungere a capire come gli uomini
cerchino sempre di adattare il diritto alle proprie necessità, piuttosto
che osservarlo nella lettera e nello spirito.
Il 25 luglio 1943 fu
operato un vero colpo di stato la cui grossolanità generò
un mostro costituzionale privo di ogni sostegno giuridico, al punto di
porre fuori dalla Costituzione vigente lo stesso Re Vittorio Emanuele III.
Da ciò discende
che tutti gli atti successivi, ivi compreso l'Armistizio, possono essere
considerati nulli.
L'arresto di Mussolini
fu trattato come "presentazione di dimissioni", ma tali dimissioni
non furono mai riportate sulla Gazzetta Ufficiale del Regno per cui sono
nulle ed è arbitraria la designazione di Badoglio come Capo del
Governo.
Non fu tenuta in nessun
conto la procedura costituzionale prevista in materia.
La fuga da Roma, all'insaputa
di tutti i componenti dei Governo, fatta eccezione per i ministri militari
Sandalli e De Courten, pregiudica ancora di più la legittimità
del Governo Badoglio. Gli alleati non furono mai propensi a concedergli
quell’autonomia e quei poteri che giustificano un governo di fatto, ma
sottoposero l'Italia del Sud all'Autorità ed al controllo dell'AMGOT
e dell'AMG (Governo Militare Alleato dei territori occupati / Governo Militare
Alleato dei territori nemici) per giungere successivamente alla Commissione
Alleata di Controllo.
L'emissione della moneta
fu effettuata dalle forze di occupazione, determinando l'inflazione che
impoverì ulteriormente le popolazioni. Al Governo Badoglio non fu
concessa nessuna possibilità di intrattenere relazioni internazionali
ed ogni atto eventuale doveva essere preventivamente autorizzato.
Diversa la situazione
nell'Italia dei Nord ove, con la costituzione della RSI, vi fu un governo
di fatto, autonomo nelle decisioni e nella promulgazione delle leggi regolarmente
registrate sulla Gazzetta Ufficiale, in linea di continuità con
le registrazioni precedenti. La politica finanziaria ed economica attuata
permise il controllo dell’emissione della moneta, provvedendo alle spese
di guerra senza particolari aggravi per l'economia nazionale.
Il Governo Repubblicano
si dichiarò provvisorio in attesa della Costituente e della elezione
del Presidente della Repubblica, che avrebbe avuto luogo al termine del
conflitto, perciò fu un governo "indipendente di fatto"
in attesa dell'opportunità di divenire "legittimo". Fu
l'unico governo italiano nel periodo considerato, poiché il Governo
Badoglio era impossibilitato ad eseguire le sue prerogative in quanto soggetto
agli organi Alleati.
Secondo la sentenza
del 30 settembre 1947 della Corte d'Assise Speciale di Roma Sez. II, la
RSI ebbe: ... 'un’ organizzazione politica, giuridica e militare aderente
e conforme alla nostra civiltà, se non addirittura simile alla organizzazione
preesistente, essendosi mantenute in vigore quasi tutte le leggi anteriori,
come non si può negare la sua esistenza di Stato, sia pure di fatto
con il conseguente possesso di tutti gli attributi e poteri della sovranità,
compreso quello fondamentale della giurisdizione".
Non va sottovalutato
che anche nel campo militare varie Divisioni tedesche furono sottoposte
al comando del Generale Graziani. Il testo presentato si occupa anche dei
profilo giuridico del C.L.N. della Repubblica dell'Ossola e della "Città
Aperta di Roma" fino al ripristino della sovranità (1945) ed
al ritornono ad un Governo legittimo (1948).
La lettura è piacevole ed interessante.
Potrebbe essere un ottimo argomento per una tesi di laurea.
NUOVO FRONTE
N. 192 (1999) Rubrica "Leggiamo assieme"
a cura di M.Bruno.
|