RECENSIONI DI LIBRI SULLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA - 1990

 
    Tema di queste recensioni è la Repubblica Sociale Italiana. Le recensioni, inizialmente riprese soprattutto dal mensile NUOVO FRONTE di Trieste, sono poi state integrate anche con altre di diversa fonte, ivi compresa -talvolta- le presentazioni di copertina. Quando si è potuto abbiamo aggiunto le immagini delle copertine e queste sono state proposte, in attesa di recensione che non abbiamo, anche per libri che a nostro avviso potevano rientrare in questo soggetto.
    Si fa presente che il criterio di scelta è stato molto ampio. Talvolta trattasi anche di libri che trattano solo marginalmentre di RSI  (per esempio: foibe etc.) o di argomenti che, per vicende storiche, in qualche modo sono con la RSI connessi (per esempio: novità importanti anche sul ventennio fascista.
    Si sta cercando di associare ad ogni titolo le notizie presenti nel CATALOGO IN RETE OPAC che copre tutte, quasi tutte, le biblioteche d'Italia. Questo permetterà ai lettori di conoscere la più vicina ubicazione accessibile della pubblicazione.
    Nel corso di tale integrazione abbiamo ritenuto di segnalare anche i titoli che risultavano presenti in OPAC al Soggetto: "Repubblica Sociale Italiana".
    L'ordine temporale di presentazione dei libri è quello di edizione basato sul Catalogo OPAC. Se è presente più di una registrazione in OPAC le abbiamo presentate tutte per non omettere ogni possibile ubicazione. Se le registrazioni risultano in anni diversi abbiamo collocato il titolo (eventuale recensione ed eventuale copertina) nell'anno di edizione più datata, lasciando accanto anche altre registrazioni più recenti (forse quest'ultimo criterio sarà in futuro corretto).
    Poichè molti titoli sono sprovvisti di recensione saremo grati al lettore che vorrà collaborare inviandoci eventuale recensione di terzi (completa di fonte) o anche propria recensione accompagnando l'invio con proprio nome o pseudonimo.
ULTERIORI TITOLI SI POSSONO OTTENERE RICERCANDO IN OPAC CON LE PAROLE REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA OPPURE CON LE PAROLE 1943-1945 (O ALTRO) NEL CAMPO "TUTTI I CAMPI". SE SI VOGLIONO I TITOLI COMPLETI USARE LA VARIANTE SUTROS INVECE CHE ISBD.       

 
 
Antonio Serena I GIORNI DI CAINO
Ed. Panda - Padova, L. 38. 000. Pagg. 596. Il libro potrà essere richiesto a: PIVA IMELDA Via Monte Civetta, 33 (distribuzione "Pegasus"), 31044 MONTEBELLUNA (TV).
Serena, Antonio
ISBD: I giorni di Caino : il dramma dei vinti nei - Padova : Panda, 1990 - 594 p. : ill. ; 25 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Serena , Antonio
Soggetti: Resistenza - Veneto - Eccidi
Classificazione: 945.3 - STORIA. VENETO
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
PD0158 - Biblioteca universitaria di Padova - Padova - PD
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TV0033 - Biblioteca comunale - Cornuda - TV
TV0034 - Biblioteca comunale - Crespano del Grappa - TV
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV
VI0005 - Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0189681
Presentazione in Formato ISBD
    Quando, qualche anno fa, Toni Serena mi confidò di avere in testa l'idea di scrivere un libro sui massacri di fascisti, o presunti tali, perpetrati nel Veneto durante la guerra civile '43-'45, ma soprattutto nell'immediato dopoguerra, ebbi l'istinto di dirmi (non di dirgli): "Ma questo qua è matto! E' una cosa impossibile..." Sapevo quello che mi dicevo. Troppo tempo era passato da quei giorni dell'odio decretato e coltivato dall'establishment Politico insediatosi in Italia al seguito dei vincitori stranieri, per pretendere di sollevare la cappa di silenzio che gravava da sempre su quelle povere vittime. Una coltre di vecchie reticenze e menzogne ormai così polverosa e stantìa, ché affondarvi le mani a distanza di mezzo secolo avrebbe voluto dire annaspare nel nulla. Serena si sarebbe votato alla disperata ricerca di un esercito di fantasmi. E poi, tutto da solo, senza finanziamenti di Enti o Partiti, e aggiungiamoci gli immancabili ostacoli che avrebbe incontrato per via: terra proibita per un'iniziativa del genere, l'altro volto della "Resistenza", i suoi santuari intoccabili, i sui "scheletri" negli armadi"...Senza parlare della vastità della zona su cui egli avrebbe dovuto operare, un'intera Regione. Ma non gli dissi nulla, tanto accesi di voglia di fare erano i suoi occhi. Non ebbi, insomma, il coraggio di ... scoraggiarlo.
    Passò qualche tempo e c'incontrammo di nuovo. "Beh, e il tuo libro?", azzardai.
    "Va avanti, è dura da creparci su, ma va avanti". Lo guardai sorpreso. Dunque, quel lavoro da matti lo aveva cominciato! Ma quando e come sarebbe finita? La risposta fu convincente e immediata. Tirò fuori da una borsa un voluminoso scartafaccio e me lo spalancò sotto il naso. Voltai e rivoltai quelle carte con attenta meraviglia. Una caterva di appunti, di schede, lettere, fotografie, opuscoli, ritagli di vecchi giornali, elenchi di Caduti forniti da Parrocchie e Anagrafi comunali, cartine topografiche, atti processuali... Ce n'era per fare altro che un libro!
    "Ma io spero che il malloppo si ingrossi. Mi sono messo in contatto con un sacco di gente, parenti dei caduti, camerati scampati agli eccidi, amici, conoscenti. All'inizio non è stato facile. Da quei tragici giorni era come se il mondo si fosse fermato per sempre, annichilito. E poi, più il tempo passa, più i ricordi, anche i più crudi, tendono ad affievolirsi. Tanti i testimoni scomparsi ... Ma una volta liberata la strada dai primi ostacoli, le cose si sono mosse in un certo senso da sole. Avevo rotto il ghiaccio, sciolto un triste incantesiino. Cominciarono ad arrivarmi segnalazioni, messaggi, documenti, chiamate da ogni luogo, paesi e città. Ho girato anche pei cimiteri, in cerca di tombe dimenticate, di vecchie immagini sbiadite. Ma c'è ancora tanto da fare, e ormai non posso più tirarmi indietro...".
    E Serena indietro non si tirò. Anzi bisognava allargare il giro degli aiuti, e allora anch'io gli diedi una mano per quel tanto che potevo fare nella mia zona Rovigo. La guerra civile in Alta Italia non aveva risparmiato contrada, e anche il Polesine era stato teatro di efferatezze compiute anche sull'altro versante, quello partigiano, ma che una pubblicistica di parte, senza tema di associare il ridicolo all'odioso, aveva sempre divulgato con i soliti distinguo, aggravati da miserabili manomissioni e invereconde interpretazioni che con la Storia non hanno nulla da spartire. Tutti i buoni da una parte, tutti i cattivi dall'altra. La solita... storia. Ed èproprio sotto questo profilo che qui balza in tutta la sua importanza l'iniziativa di Serena. Era ora che arrivasse qualcuno per dire "basta! " alle verità di comodo, alla Storia vista da un solo lato, ai complotti del silenzio.
    Adesso è fatta, il libro progettato da Serena è una realtà, è qui che ne sfoglio le bozze, seicento e più pagine di testimonianze scritte e illustrate, non di rado tremende nella loro nuda documentazione, e dobbiamo tutti essergliene grati. Specie i giovani, che non hanno mai saputo delle atrocità, delle viltà, degli eccidi consumati sui vinti, spesso inermi prigionieri, a guerra finita, da autentici carnefici e non di rado con la benedizione dei loro timorati alleati in partigianeria. Un libro, in sostanza, che mette a posto le cose, che va ad equilibrare finalmente il senso della Storia almeno dalle nostre parti. Pubblicazione di fatti a contrapposizione di altri fatti grazie ad una ricerca che ha prodotto la loro congiunzione, amalgama e serematura necessari alla chiarificazione del tutto. Controlli incrociati a demolire abiette falsità, ad occupare sulla scacchiera le caselle ad arte "saltate" da un'ufficialità mentitrice, con preziosi essenziali ricuperi. E' un gran merito. Ma è stata anche un gran faticaccia. Dopo quasi cinquant'anni da quegli avvenimenti, infatti, uno scavo come questo nella cronaca ma senza uscire dalla Storia, diventa eroico. Perché, a un certo punto, le testimonianze "vive" sono dei superstiti aggrappati alle loro memorie, tra bocche chiuse o interessate al silenzio. Tutto rigorosamente documentato, naturalmente. Il ritorno alla luce di quanto sembrava perduto per sempre. Sì, è arduo operare in certe condizioni. D'altra parte, in queste cose, non si può scrivere per scrivere. Non è come nei romanzi.
    Qui bisogna raccontare ciò che è stato, correre dietro alla sostanza, afferrare l'autenticità. E allora si scarta il vago e si ritorna sul luogo del delitto, altrui, con maggior cautela.
    Un immane reticolo di fili spezzati, e non se ne rifà la trama senza un paziente, minuzioso lavoro di riannodamenti logici, dei quali la coscienza è il primo artefice. Ma c'è un altro aspetto che forse a qualcuno sfuggirà: che qui non si fa politica partitica. Qui c'è uno sforzo fuori moda e che è un altro pregio dell'opera: quello dell'onestà civile usata nell'esposizione dei fatti, nell'obiettività dei giudizi. Un filtraggio continuo, eticamente accorto, che deve essere costato a Serena una seconda fatica. Perché qui, nonostante il filo diretto che lega il giovane autore agli ideali per i quali tanti "antichi" e a lui sconosciuti camerati furono cinicamente e vigliaccamente assassinati, la "narrazione" di quelle tragiche vicende è fondata sullo scrupolo dello studioso che ha davanti a sé soltanto uno scopo: strappare la verità al silenzio.
    Non è un libro che chiede vendetta, ma solo giustizia. E' la memoria storica ritrovata in una grande inchiesta condotta sul crinale del tempo. Tutt'intorno, abissi di silenzio e deboli luci nell'oscurità. Senza questa avventura, di passione, il versante del passato si sarebbe di lì a poco e per sempre tirato nel fondo ogni altra umana possibilità di ricupero. Prima di questo libro, infatti, non c'erano che frammenti e brandelli separati e dispersi di un unico, immane martirio senza volto. Ora, invece, qui c'è un assemblaggio impressionante di dati concreti che ne fa un corpus unico e della cui realtà solo adesso ci si può rendere conto. Qualcuno, naturalmente, griderà allo scandalo, alla provocazione "fascista". Lasciamoli squittire, ci siamo abituati. Queste pagine, invece, non sono una rappresaglia. Inflessibili, però. Ma di una crudezza non voluta. Una durezza che si fa tale da sé, a mano a mano che i fatti vanno a riprendersi il loro posto alla luce del sole, a riempire persino i vuoti creati dall'assenza dell'altrui rimorso. Nessuna vendetta, anche perché ormai nessuno può più rispondere di quegli infami delitti, compreso quello dell'oblìo calcolato. I "vincitori" continuarono ad infierire sui "vinti", (privandoli anche del loro ricordo) forse per vendicarsi della loro superiorità di martiri. Il fantasma di una punizione che non ammette indulgenza aleggerà, semmai, abbagliato da verità rivelata.
    E' stata dura, per Serena, ma alla fine ce l'ha fatta, col rovesciamento di tutto ciò che per tanti anni era stato solo omertà, inerzia e menzogna. Il suo è stato uno sforzo che merita riconoscente attenzione da parte di tutti.
NUOVO FRONTE N. 109 (1991). Angelo Savaris. Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
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    L'abbattimento del muro di Berlino, anche se lentamente, sta producendo i suoi effetti in Italia.
    Il bastione eretto a protezione di una ideologia demenziale e assassina, che ha seminato morte e distruzione in ogni angolo della terra per settant'anni, nel suo franare si porta dietro i demoni dell'infamia e dalle polveri emerge trionfante la Verità.
    Antonio Serena dà una buona mano in questo compito ed il Suo lavoro è ancora più encomiabile perché non redatto sulla scia di risentimenti personali in quanto, nato nel dopoguerra, può affrontare gli argomenti nell'ottica di un sereno resoconto dei fatti senza partigianeria.
    Ancora oggi, passando per certe contrade, sembra impossibile che in quei luoghi, ad opera di tristi figuri, siano stati perpetrati tanti eccidi e mostrata tanta disumana ferocia. Ma i fatti sono lì, documentati, parlano da soli e nel testo di Serena prendono vita le vittime, i carnefici ed i testimoni meticolosamente elencati come risultano dagli esiti processuali.
    Alla vigliaccheria si contrappone il coraggio, ai valori ideali l'attitudine all'omicidio e al furto. Tutto è documentato e balza in netta evidenza la diversità dello stile di vita che informa i Soldati della R. S.I. ed i componenti delle bande comuniste. Fra le due parti in causa si agita una terza parte che tratta e contratta senza avere la capacità di far rispettare i patti agevolando inconsapevolmente l'immane strage.
    Ancora oggi, questa terza parte ricerca la benevolenza dei comunisti per non essere disturbata nei propri personali intrallazzi e nulla fa perché giustizia sia fatta.
    E' ora che tutti sappiano ove alberga l'odio di parte, è ora che i Soldati uccisi a tradimento da belve con sembianze umane siano onorati e rispettati. Schio, Oderzo, Codevigo, Thiene, Mignagola, Fregona, Bus de la Lum, le cento foibe del Cansiglio e del Carso, sono solo alcune delle tappe del Martirio dei Soldati dell'Onore e di tanti altri Italiani, ma sono anche il simbolo del disonore dei partigiani comunisti.
    L'opera di Antonio Serena merita attenzione; essa è frutto di lunghe ricerche svolte con meticolosità e serietà. E' un notevole contributo al ristabilimento della verità storica di un periodo fra i più tristi della storia d'Italia.
NUOVO FRONTE N. 105 (1991) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
Franco Franchi CARO NEMICO La Costituzione scomoda di Duccio Galimberti eroe nazionale della Resistenza.
pag. 160 - L.22.000 Ed. Settimo Sigillo Via Pietro Cavallini 27 - Roma
Franchi, Franco
ISBD: Caro nemico : la costituzione scomoda di Duccio - Roma : Il Settimo sigillo, 1990 - 153 p. ; 22 cm. - Saggi
Collezione: Saggi
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Franchi , Franco
Repaci, Antonino
Galimberti, Tancredi
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\VIA\0003445
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Galimberti, Tancredi
ISBD: Caro nemico : la Costituzione scomoda di Duccio - Roma : Settimo sigillo, 1990 - 153 p. ; 22 cm. - Saggi
Collezione: Saggi
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Galimberti, Tancredi
Repaci, Antonino
Franchi , Franco
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO
CT0062 - Biblioteca regionale universitaria - Catania - CT
Codice identificativo: IT\ICCU\PAL\0004713
    Di fronte allo sfacelo della nostra Italia è ancora problematico parlare di riforme atte a dare al Paese la possibilità di un governo che voglia e sappia governare per tutto il suo mandato.
    E' da anni che il M.S.I. si batte per l'elezione diretta del Capo dello Stato ed oggi, dopo tanti dissensi, si riconosce validità all'idea.
    L'uomo della strada l'ha fatta sua.
    L'Autore, impegnato nel dibattito sulle riforme costituzionali, trova intonso nella biblioteca della Camera il testo del Progetto Costituzionale di un nuovo Stato scritto da Duccio Galimberti e da Antonio Repaci pubblicato dallo stesso Répaci nel 1946 come testamento spirituale dell'amico caduto.
    Il testo riserva due sorprese: la militanza politica degli Autori ed il contenuto.
    Duccio Galimberti, prima Medaglia d'Oro ed eroe nazionale della Resistenza, è il capo delle brigate partigiane «Giustizia e Libertà»; esponente di spicco del Partito d'Azione viene fucilato, per la sua attività politica e militare, dai militi della RSI.
    Antonio Répaci, nipote di Leonida Répaci, è anch'egli un ardente al Partito d'Azione.
    Il progetto, redatto nel 1943, porta in sè il rifiuto netto del ritorno alla parolaia e corrotta partitocrazia ed accetta dal Fascismo tutti quei concetti e fermenti innovatosi necessari per una efficente organizzazione dello Stato e della società.
    Il destino ha voluto che non i «democratici» raccolgono il messaggio, ma un «nemico» un fascista della RSI che non nasconde il suo turbamento nel constatare come, su barricate diverse, vi fossero uomini che «sognavano lo stesso ideale di Stato e di società».
    Nasce così l'impegno di Franchi per rilanciare la sfida all'antifascismo becero come sempre sospettoso di ritorni autoritari.
    Divieto dei partiti politici e rappresentanza affidata alle categorie produttrici; divieto di sciopero e controversie collettive di lavoro affidate alla Magistratura; organizzazione del lavoro unica e riconosciuta dallo Stato, partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese; giusto limite alla proprietà privata; rifiuto del regionalismo ed enti locali «ausiliari dello Stato»; elezione popolare diretta del Sindaco, unico capo del Comune.
    Questi ed altri sono i cardini del pensidero di Duccio Galimberti che trovano piena assonanza nella Costituzione della R.S.I. Come non rimanere spiritualmente turbati?
    L'autore manifesta in toto questo turbamento ed a ciò si aggiunge il rammarico della scomparsa di Duccio Galimberti che certamente, in sede opportuna, si sarebbe battuto per una «Costi tuzione» migliore e meno indulgente nei confronti dello strapotere dei partiti.
    Il saggio di Franchi si conclude denunciando la relazione della «Commissione Bozzi» ed il rifiuto del Parlamento a porre mano ad una vera riforma costituzionale.
    Il testo, redatto e commentato in forma chiara è di gradevole lettura e di concreta attualità politica.
NUOVO FRONTE N. 107 (1991) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
Alberto Balboni, Edda Bonetti, Guido Menarini, REPUBBLICA SOCIALE E RESISTENZA: Ferrara 1943-1945
Ed. Politeia, Via Malborghetto 24, Ferrara, pag. 214 - Lit. 20.000
Balboni, Alberto
ISBD: Repubblica Sociale e Resistenza : Ferrara - Ferrara : Politeia, stampa 1990 - 211 p. ; 25 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Balboni, Alberto
Bonetti , Edda
Menarini, Guido
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO
Codice identificativo: IT\ICCU\UBO\1751152
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Balboni, Alberto
ISBD: Repubblica sociale italiana e Resistenza : - Ferrara : Politeia, [1990] - 213 p. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Balboni, Alberto
Bonetti , Edda
Menarini, Guido
Soggetti: Ferrara - 1943-1945
Classificazione: 945.45091 - STORIA DI FERRARA (PROV.). 1919-1946
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FE0017 - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - FE
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0176642
    Le nuove «vecchie» scoperte degli assassinii perpetrati dai partigiani comunisti consentono di non trovarsi più soli a denunciare quanto infida fosse l'azione del partito comunista per trascinare l'Italia in un vortice di vendette e di sangue.
    A dire il vero c'è riuscito in pieno, ma di ciò dobbiamo ringraziare l'ignavia dei vari appartenenti al CLN che si dimostrarono incapaci di isolare i comunisti.
    Non furono pochi i casi in cui costoro posero gli altri «resistenti» di fronte al fatto compiuto. Dagli archivi nuove scoperte: un milione di soldati tedeschi, prigionieri di guerra, morti di maltrattamenti, fame, stenti ed epidemie nei campi di concentramento americani e francesi tra il 1945 ed il 1946; a Dachau 500 soldati tedeschi prigionieri feriti e convalescenti uccisi da soldati americani del III° Battaglione del 157° Regg. della 45a Divisione; le Fosse di Katin e gli eccidi russi completano un fosco quadro del quale conoscevamo solo il comportamento delle SS di Himmler.
    Dell'utopia sanguinosa che fu il comunismo noi ben conosciamo i metodi ed i sistemi, e l'opera presentata è apprezzabile per la ricerca che gli autori hanno posto in essere per darci un quadro quanto più esatto possibile della situazione che la R.S.I. dovette affrontare per far fronte alle provocazioni comuniste e per evitare la guerra civile.
    Facendo ricorso alla «memoria storica» veniamo riportati all'estate del 1943, premessa ai fatti successivi.
    Sono molti i tentativi di pacificazione, ma l'uccisione di Iginio Ghisellini ripropone la vendetta e così ha inizio la spirale.
    Gli autori proseguono descrivendo i rapporti con gli Alleati germanici e quelli fra il Regno del Sud e gli occupanti Anglo-americani.
    L'autonomia della R.S.I. viene ampiamente dimostrata, così come è dimostrata la inconsistente capacità di governo del Regno del Sud. Il fenomeno partigiano nel Ferrarese viene analizzato con cura dimostrando che eccidi e ritorsioni avvenivano solo in quelle località ove prevalente era la pressione comunista. Eccidi e vittime del dopoguerra, sempre ad opera dei soliti carnefici, concludono l'opera.
    Lettura interessante, dolorosa, che risveglia emozioni e sentimenti specie in chi non è mai stato piegato dalla faziosità di questo regime che bara capovolgendo le carte in tavola. Chi vuol conoscere la verità può farlo.
NUOVO FRONTE N. 110 (1991) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
 
 
Teodoro Francesconi GORIZIA 1940-1947
pagg. 240 - L. 30.000, Ed. Dell'Uomo Libero, Cas. Post. 14035, 20140 MILANO
Francesconi, Teodoro
ISBD: Gorizia, 1940-1947 / Teodoro Francesconi - Milano : Edizioni dell'Uomo libero, [1990] - 237 p., [8] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - Edizioni dell'Uomo libero
Collezione: Edizioni dell'Uomo libero
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Francesconi, Teodoro
Soggetti: Gorizia <provincia> - Storia - 1940-1947
Gorizia - Storia - 1940-1947
Classificazione: 945.3 - STORIA DELL'ITALIA NORD-ORIENTALE
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0201508
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ISBD: La repubblica sociale italiana nelle lettere - [S.l.] : L'ultima crociata editrice, 1990 - 424 p. : ill. ; 24 cm
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Associazione nazionale famiglie dei caduti edispersi della Repubblica sociale italiana
Soggetti: CADUTI FASCISTI - 1944-1946 - Lettere e carteggi
Classificazione: 940.546745 - CELEBRAZIONI, COMMEMORAZIONI,MONUMENTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE.RUOLI D'ONORE ED ELENCHI DEI CADUTI. Itali
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0199 - Biblioteca comunale - Imola - BO
BO0519 - Centro interfacolta' per le biblioteche dell'Universita' degli studi di Bologna - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
RA0036 - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - RA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0126080
     Ancora una pagina di storia, ignorata dalla storiografia ufficiale e resistenziale, che ci viene proposta da chi la visse in prima persona.
    Teodoro Francesconi, vice Presidente dell'Istituto Storico della RSI, autore di numerosi saggi sulla RSI, di "Bersaglieri in Venezia Giulia", "RSI e guerra civile nella bergamasca", "Un regnicolo a Zara", fu Volontario nel Battaglione Bersaglieri «Mussolini» dove ha militato combattendo al confine giulio, dal Gennaio 1944 fino al termine del conflitto.
    Con questa sua fatica l'Autore ci offre la possibilità di conoscere ed approfondire fatti e situazioni inediti portando luce piena sui rapporti tra italiani, sloveni e tedeschi in questa terra martoriata.
    Approfondite ricerche presso gli Archivi di Stato, l'esame di pubblicazioni di parte resistenziale e slovena e l'acquisizione di testimonianze dirette, forniscono il materiale per una lucida ed obiettiva analisi di un periodo cruciale della nostra storia recente.
    Il servilismo antinazionale del PCI nei confronti del «fratello maggiore slavo», l'aggressione cruenta a tutto ciò ch'è italiano da parte slava ed il doppio gioco dei Supremo Commissario del Litorale Adriatico, l'austriaco Rainer che, rasentando il tradimento del Nazionalsocialismo e degli obbiettivi di guerra germanici, operava a danno degli italiani, sono, nel testo, ampiamente dimostrati. Tutti questi fattori non furono sufficienti per reprimere la resistenza dei goriziani, delle Autorità civili e delle Forze Armate della RSI rappresentate dai Reparti della MDT del «Tagliamento», del «Mussolini», della «X», e di altri elencati nel testo, che si opposero all'ondata slava con grande capacità combattiva ed esemplare valore.
    Ampia è la dimostrazione dell'entità della repressione antiitaliana nei quaranta giorni di occupazione titina che segnarono il nuovo martirio di Gorizia restituita alla Patria dopo ventinove mesi di incertezze e passione.
    Ma l'Italia ritrovata non è la Nazione desiderata ma «il Paese», immeschinito da una classe politica che non osa neanche presenziare al passaggio dei poteri che sanciva la riunificazione di Gorizia all'Italia.
    La lettura di questo libro per lo stile piano, per la chiarezza espositiva e per l'emozione che suscitano gli argomenti trattati è piacevole ed interessante.
    La documentazione di riferimento è ampia; minuziosa è l'elencazione dei Reparti italiani e tedeschi e delle formazioni partigiane slovene ed italiane operanti in zona. Le argomentazioni e le tesi sono sempre dimostrate e testimoniate.
NUOVO FRONTE N. 104 (1990) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA NELLE LETTERE DEI SUOI CADUTI
Associazione Naz.Fam. Caduti e Dispersi della RS, pagg. 432. L'ultima crociata Ed. Via Cavalieri 53, 47037 RIMINI
 
 
     Il Giuramento delle FFAA della RSI recita: «Giuro di servire e difendere la RSI nelle sue istituzioni e nelle sue leggi, nel suo Onore e nel suo territorio, in pace ed in guerra fino al sacrificio supremo.
Lo giuro dinanzi a Dio e ai Caduti per l'unità, l'indipendenza e l'avvenire della Patria»
    E'a questo giuramento che tennero fede i Combattenti dell'Onore, a questo giuramento che non menziona capi e condottieri, ideologie e partiti ma solo Valori Ideali.
    Per questo giuramento migliaia di giovani seppero affrontare la morte sul campo di battaglia ed il ghigno feroce dei fratelli assassini durante la mattanza d'Aprile.
    La lettura di queste lettere ci fa comprendere che cosa è la serenità dell'anima, cosa significa il perdono, cosa vuoi dire combattere senza odio ma con la piena coscienza di compiere un sacro Dovere.
    Giovani imberbi, veterani, ausiliarie, uomini di alta responsablità politica, religiosi, insegnanti, operai, casalinghe con in grembo una nuova creatura, tutti accomunati nel supremo Sacrificio della vita sanno prepararsi alla morte ed affrontano il destino con la consapevolezza del giusto, con la certezza che dal Loro sacrificio nascerà una nuova Italia.
    Leggendo le loro lettere rimaniamo colpiti, desolati per l'oblio che circonda tanta bellezza, per la generosità che esprimono e per i valori cristiani che manifestano.
    Non un pianto o un lamento dai loro petti ma un'esortazione ad amare sempre più la Patria.
    Sono lettere di Martiri. Sono testimonianza di fede. Una lode va all'ANFCD della RSI per l'opera assidua che pone in atto, attraverso tante difficoltà, per onorare il ricordo dei Caduti operando con tale passione da porla all'avanguardia rispetto ad altre Associazioni.
    Si formula un invito a tutti a leggere ed a far leggere il volume recensito.
NUOVO FRONTE N. 104 (1990) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
Raffaele La Serra LO SPRECATO
pagg. 320 - L. 35.000, Rappresentanze Editoriali di Leda Girelli Piubello, UDINE. Il volume (320 pagine più 48 fotografie) è stampato dalla Tipografia Graphy di Mariano del Friuli e può essere richiesto - al prezzo di Lit. 35.000 direttamente all'Autore, Viale San Marco 33, 34074 Monfalcone (GO) 
La Serra, Raffaele
ISBD: Lo sprecato : reminiscenze di gioventu di un - [S. l. : s. n.], c1989 (Mariano del Friuli : Graphy, 1990) - 313 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: La Serra, Raffaele
Soggetti: LA SERRA, RAFFAELE - DIARI E MEMORIE
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM
TS0013 - Biblioteca civica Attilio Hortis - Trieste - TS
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0177546
     Un titolo a dir poco inconsueto, un sottotitolo chiarificatore: Reminiscenze di gioventù di un piccolo borghese spregiudicato.
    Al ricco filone della memorialistica sull'ultima guerra, viene ad aggiungersi questo volume, che già dall'illustrazione di copertina si differenzia gradevolmente dal soliti: una vignetta dell'indimenticabile Novello, con un "legionarietto" romano che se ne sta ben nascosto sotto il fatidico ponte di Orazio Coclite. A combattimento ultimato, quel soldatino potrà affermare, gonfiandosi il petto: "C'ero anch'io".
    Ci si avventura fra le reminiscenze della prima infanzia dell'autore, e ci si accorge subito di non riuscire - se non a fatica - a interrompere la lettura. E si prosegue con le peripezie, belliche e non, di un universitario ventenne, arruolatosi volontario nel 1940, decorato al valore "sul campo" in Africa Settentrionale, nominato Sottotenente nel 1942; brevetto di guastatore al 5° Reggimento Genio di Trieste, guastatore del Btg. Alpini "Valanga", quindi Marò della X Mas fino al 30 aprile 1945.
    E fin qui tutto regolare.
    Quel che rende originalissimo il libro è proprio quello che non c'è: ovverossia: retorica, tono epico, gesta eroiche, autoesaltazione, pretesa di spiegare e commentare grandi fatti storici. E scusate se è poco...
    Si trovano invece - equamente profusi in ognuna delle 300 e più pagine - sapienti dosi di autoironia, di spregiudicatezza, di spirito goliardico, unite ad uno spiccato individualismo, il che rende l'autore maledettamente simpatico.
    Man mano che i ricordi del volontario si snodano, vivacissimi e precisi, si ha la sensazione di ascoltare un vecchio amico che racconta la "sua" guerra davanti a un caminetto acceso, con accanto un buon bicchiere di grappa...
    L'Autore, che ha il vezzo di parlare spesso di sé stesso, in terza persona, autodefinendosi "lo Spregiudicato", la guerra l'ha saputa fare davvero, e bene, ma sempre da ragazzo anticonformista, esuberante, curioso, testardo e un po' "rompiscatole" per quella sua smania di menar le mani, di andare di fronte, di "vivere" ogni momento di avventura.
    Altro che "Sprecato"! Altro che starsene rannicchiato sotto il ponte!
    Un libro come questo meriterebbe almeno un decimo del battage pubblicitario che ha reso il megaromanzo dell'Oriana nazionale un best-seller da ombrellone...
    Non essendo ovviamente possibile, ci limitiamo a raccomandarlo di cuore ai nostri Amici. Non senza precisare che l'elegante ironia dell'Autore riesce appena a nascondere (come rileva lo storico Teodoro Francesconi nella presentazione dell'opera) "gli slanci del suo cuore di settantenne, di vecchio soldato fedele ed irriducibile".
V.M.
NUOVO FRONTE N. 104 (1990) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
 
 
Fanti Liano UNA STORIA DI CAMPAGNA. VITA E MORTE DEI FRATELLI CERVI 
Camunia 1990
Marco Picone Chiodo IN NOME DELLA RESA
Ed. Mursia - Milano, Pag. 608 - L. 45.000
Picone Chiodo, Marco
ISBD: In nome della resa : l'Italia nella guerra, - Milano : Mursia, c1990 - 605 p., [32] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - Testimonianze fra cronaca e storia
Collezione: Testimonianze fra cronaca e storia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-425-0654-0
Nomi: Picone Chiodo, Marco
Soggetti: ITALIA - STORIA - 1940-1945
Classificazione: 940.5345 - SECONDA GUERRA MONDIALE, 1939-1945.PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
AQ0156 - Biblioteca della Facolta' di lettere e filosofia dell'Università degli studi di L'Aquila - L'Aquila - AQ
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
BO0199 - Biblioteca comunale - Imola - BO
CN0037 - Biblioteca civica - Cuneo - CN
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
MI0669 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Milano - Milano - MI
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO
MO0089 - Biblioteca Estense - Modena - MO
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0264 - Biblioteca centrale dello Stato maggiore dell'esercito del Ministero della difesa - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
TS0027 - Biblioteca statale di Trieste - Trieste - TS
TS0137 - Biblioteca generale dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0033922
    Le vicende del periodo bellico 1939-45 ancora oggi non sono ben conosciute dal grosso pubblico, frastornato da una tambureggiante propaganda mistificatoria che ha inciso con la storia insegnata nelle scuole e raggiunge il culmine con gli spettacoli televisivi e la retorica antifascista.
    Con De Felice è iniziata una revisione critica ed obiettiva del Fascismo ed è naturale che abbia inizio una revisione dell'analisi del periodo storico che ha concluso, con la perdita della guerra, l'esistenza del governo fascista di Mussolini.
    L'Autore, nato a Milano nel 1955, laureato in Storia Moderna, italianistica e germanistica all'Università di Monaco di Baviera, insegnante di lingua e cultura italiana nella Repubblica Federale Tedesca, essendo, per data di nascita, libero dalle passioni di parte che ancora oggi sono nell'animo di chi visse in quel periodo storico, è riuscito a condurre a termine un testo che merita di essere consultato e studiato. I riferimenti, le note ed i fatti riportati sono il frutto di un'ampia e faticosa ricerca bibliografica e di testimonianze.
    Particolarmente apprezzabile è la trattazione della nascita e dell'organizzazione della R.S.i. e del Regno del Sud, il loro apporto alla guerra ed i loro rapporti,con i tedeschi e gli alleati.
    Il punto nodale del volume è la domanda «se in nome della resa» sia stato opportuno e conveniente «tradire» l'alleato germanico senza ottenere i benefici sperati nel trarsi fuori della lotta. La risposta è negativa perché lutti e distruzioni maggiori si aggiunsero a quelli già sopportati con l'aggravante di aver scavato, con la guerra civile, un profondo solco di rancori che ancora oggi divide l'Italia.
    Al «cui prodest?» c'è una penosa constatazione. Milioni di soldati italiani e di cittadini furono abbandonati alla vendetta germanica, rientrata per il rispetto che Hitler aveva per Mussolini, solo per salvare la monarchia e gli interessi del capitalismo italiano che tanto avevano ricevuto dal fascismo.
    Gli alleati dell'Asse e gli alleati Anglo-americani si trovarono uniti nel disprezzo per il «tradimento» dell'8 settembre e gli italiani veri, desiderosi del riscatto morale della Patria, non esitarono ad impugnare le armi fra difficoltà ed incomprensioni.
    Valeva la pena? Abbiamo perduto l'occasione storica per dimostrare fedeltà alla parola data e per capovolgere i tanti giudizi negativi che si danno sul nostro popolo.
    Evitando la lotta fratricida, voluta dai comunisti, oggi avremmo avuto una classe dirigente cresciuta secondo veri valori morali, non quelli della logica spartitoria dello Stato e delle sue ricchezze imperante nei partiti del CLN.
    Tengo a precisare che Picone Chiodo non è tenero nei confronti di Mussolini (sono suoi apprezzamenti personali), ma è onesto nella trattazione dei fatti e, questi fatti, non sono certo favorevoli alle potenze vincitrici che non hanno esitato a venir meno a tutti i «sacri principi» conelamati.
    La riprovazione per la dittatura non è estesa a Stalin; la fiera difesa della «libertà dei popoli» si ferma sulla linea raggiunta dalle truppe Alleate; Norimberga sancisce che il nemico è sempre un «criminale di guerra»; Dresda, Hiroscima e Nagasaki non furono orrendi massacri ed infine lo smembramento e l'abbandono della Polonia (causa della guerra per non restituire Danzica alla Germania) alle brame sovietiche ci mostra il vero volto di un mondo legato al massimo profitto del grande capitalismo internazionale che si nasconde dietro la maschera della «libertà».
NUOVO FRONTE N. 131 (1993) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno. 
Arena Nino 50° DI TARQUINIA 
Comitato promotore ex Istruttori Scuole Militari 1990
 
  
 
Carnier Pier Arrigo L'ARMATA COSACCA IN ITALIA 1944-1945 
Mursia 1990  
Pensotti Anita LA RESTITUZIONE DEI RESTI DI MUSSOLINI
Dino Editori 1990
 
 
 
 
Massi Ernesto NAZIONE SOCIALE 
ISC 1990  
Bonifazi Sergio VIAGGIO ATTRAVERSO IL FASCISMO 
Settimo Sigillo 1990 
Accame Giano IL FASCISMO IMMENSO E ROSSO 
Settimo Sigillo 1990 
 
 

Ciro Manganaro ITALIANITA' DI TRIESTE Cronache delle occupazioni jugoslava e angelo americana
pag. 101 - L. 15.000, per i lettori di Nuovo Fronte sconto del 20%, Cc post. 14812341, intestato all'Autore
Manganaro, Ciro
ISBD: Italianita di Trieste : cronache delle - Rist. - Trieste : [s. n.], 1990 (Trieste : Atena) - 100 p. ; 25 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Manganaro , Ciro
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI1260
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TS0013 - Biblioteca civica Attilio Hortis - Trieste - TS
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0171979
    Ciro Manganaro, al quale formuliamo le più vive condoglianze per la grave perdita della moglie Livia e del fratello Gaetano, ha provveduto in memoria della Sig. Livia alla ristampa del testo presentato già nel 1954.
    E' anche grazie a Manganaro se gli italiani conoscono meglio e di più le vicissitudini delle terre Giulie sacre alla Patria per il sangue versato e per le pene sofferte dalla popolazione nella difesa della propria italianità.
    Gli orribili giorni della occupazione titina, gli eccidi delle foibe, i proclami tracotanti, la violenza e l'ipocrisia degli inglesi occupanti e le reazioni dei triestini per mantenere vivi i valori della Patria Italiana, (che sembra impotente se non immemore dei Suoi Figli che ancora pagano per non rinnegarla), rivivono nelle pagine del libro che può essere considerato un documento storico.
    E' nota la passione di Mariganaro per Trieste, ma è nota anche la sua onestà intellettuale che gli permette la descrizione fedele dei fatti e degli avvenimenti.
    Si tratta di un testo da far leggere ai giovani che non sembrano conoscere la storia patria.
NUOVO FRONTE N. 107 (1991) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.

Carlo Montani SOMMARIO DELLA STORIA GIULIANO-DALMATA
pag. 128 - L. 20.000
Autore: Montani, Carlo <1937- >
ISBD: Sommario della storia giuliano-dalmata / Carlo - Firenze : Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato provinciale di Firenze, stampa 1990 - 124 p. ; 22 cm. - Pubblicazioni del Comitato ANVGD di Firenze
Collezione: Pubblicazioni del Comitato ANVGD di Firenze
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Montani , Carlo <1937- >
Soggetti: DALMAZIA - STORIA
VENEZIA GIULIA - STORIA
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: MI1260
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
Codice identificativo: IT\ICCU\MIL\0078757
 ***
Autore: Montani, Carlo <1937- >
ISBD: Sommario della storia giuliano-dalmata / Carlo - Firenze : Tip. Risma, stampa 1990 - 124 p. ; 22 cm.(( - In testa al front.: Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato provinciale di Firenze.
Collezione: Pubblicazioni del Comitato ANVGD di Firenze
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 91-4794
Nomi: Montani , Carlo <1937- >
Soggetti: Dalmazia - Storia
Venezia Giulia - Storia
Classificazione: 949.72 - Storia della Croazia. (Si trovano quila Dalmazia, l'Istria, la Slavonia).
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
FI0101 - Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
TS0215 - Biblioteca del Dipartimento di storia medievale e moderna dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0158514
    L'autore, nato a Fiume nel 1937, ed esule dal 1945, vive a Firenze ove svolge accurati studi in materia politica, economica ed industriale. Collaboratore de "La Voce di Fiume", ha pubblicato numerose monografie sulla storia della Venezia Giulia e della Dalmazia.
    La stampa ed i cosiddetti "mass-media" non sono certamente meritori per quanto riguarda la divulgazione della storia delle nostre "terre irredente" e non sono pochi gli italiani che di fronte agli accadimenti che insanguinano la Croazia e la Serbia vengono a conoscenza solo oggi, e confusamente, dal martirio dell'Istria e della Dalmazia.
NUOVO FRONTE N. 111 (1992) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.

Carlo Montani SOMMARIO DELLA STORIA GIULIANO-DALMATA
Edito a cura dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmaza Comitato Provinciale di Firenze
Montani, Carlo <1937- >
ISBD: Sommario della storia giuliano-dalmata / - Firenze : Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato provinciale di Firenze, stampa 1990 - 124 p. ; 22 cm. - Pubblicazioni del Comitato ANVGD di Firenze
Collezione: Pubblicazioni del Comitato ANVGD di Firenze
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Montani, Carlo <1937- >
Soggetti: DALMAZIA - STORIA
VENEZIA GIULIA - STORIA
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: MI1260
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
Codice identificativo: IT\ICCU\MIL\0078757
 ***
Montani, Carlo <1937- >
ISBD: Trattato di Osimo : (10 novembre 1975) / - Firenze : Tip. Risma, stampa 1992 - 93 p. ; 21 cm. - Collana di documentazione e ricerca storica(( - In testa al front.: Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato provinciale di Firenze.
Collezione: Collana di documentazione e ricerca storica
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 93-6453
Nomi: Montani, Carlo <1937- >
Soggetti: Trattato di Osimo <1975>
Classificazione: 341.0266450497 - TRATTATI BILATERALI.Italia-Jugoslavia e Bulgaria
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
FI0101 - Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI
MI1260
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0731 - Biblioteca centrale giuridica - Roma - RM
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
TS0150 - Biblioteca del Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0107247
    Chi non conosce la storia non può giudicare e, visti i risultati, la nostra classe politica dirigente, specie quella di sinistra o cattocomunista , la ignora.
    Se non la ignora è ancora più colpevole perché ha promesso ed in parte ceduto territorio nazionale con profonde radici culturali e di sangue con l'Italia.
    L'Autore, Carlo Montani, è nato a Fiume..Esule dal 1945 vive a Firenze ed opera nell'associazione Giuliano Dalmata da oltre un trentennio. Ha pubblicato varie opere di carattere politico, economico ed industriale; collabora con "La Voce di Fiume".
    Il testo redatto è interessante sia per la rappresentazione storica che per la stesura, che consente la conoscenza dei principali argomenti suscettibili di ulteriori approfondimenti con altri testi.
    La storia Giuliano-Dalmata è complessa per le vicissitudini che sempre hanno caratterizzato le aree di confine. In quindici brevi capitoli supportati da una adeguata cronologia ed il riferimento alla migliore bibliografia, si ha la possibilità di meglio interpretare i fatti anche alla luce degli avvenimenti ultimi che hanno visto la disintegrazione della Jugoslavia.
    Dall'analisi storica emerge un fatto incontestabile: gli slavi di Slovenia e di Croazia non sono autoctoni, sono invasori favoriti, in epoca recente (su iniziativa della Serenissima) dalla necessità di rimpiazzare le vittime del colera che aveva decimato la popolazione istriana e successivamente dalla politica dell'Austria e dalle iniziative del clero come reazione alla presa di Roma (1870) con l'intenzione dichiarata di combattere l'irredentismo che voleva il ricongiungimento alla Madre Patria.
    Il mondo latino e quello slavo non hanno radici comuni, le grandi opere romane fanno parte del patrimonio artistico e del genio latino, che si elevava ben oltre la costruzione delle capanne.
    Le popolazioni Illiriche, i Veneti, gli Etoli e gli Istriani ed infine Roma ed i contatti commerciali nell'area adriatica fino alla Sicilia contribuiscono a creare una civiltà greco-latina che sarà sempre il bastione di prima difesa contro le orde barbariche, che rimarranno sempre intimidite dalla grandiosità delle costruzioni e dalla civiltà delle popolazioni.
    La Dalmazia fu terra di Imperatori romani, l'Istria fu provincia romana come la Dalmazia, Pola testimonia la romanità con l'Arena, a Fiume fu costruito un vallo di difesa: tutto ciò oltre duemila anni fa.
    Premono i Goti, gli Unni, i Visigoti, gli Ostrogoti, tutti verso le terre calde, verso la civiltà ed il progresso.
    E' nel sesto secolo che Sloveni e Croati riescono a stanziarsi nella Dalmazia, suscitando una forte reazione da parte delle popolazioni locali e solo un secolo dopo pervennero in Istria.
    I popoli slavi da nomadi si trasformarono in stanziali attenuando, a contatto con le popolazioni latine della costa, le caratteristiche barbariche.
    Il basso Medioevo vede la nascita dei Liberi Comuni, l'affermazione della potenza di Venezia che riprende i grandi temi della civiltà latina che sarà il cemento per la lotta contro i Turchi.
    Dal settimo capitolo al quindicesimo viene trattato il principio di nazionalità che si fa strada con i fremiti rivoluzionari della fine del settecento e l'ottocento, le sue ripercussioni nei rapporti con l'Impero Austro Ungarico fino alla conclusione della prima guerra mondiale, che soddisfece a metà le aspirazioni dell'irredentismo fino ai fatti di Fiume, al secondo conflitto mondiale ed ai tormenti successivi ben noti. Quindici interessanti brevi capitoli con un enorme condensato storico, scritti con assoluta semplicità espositiva, che suscitano interesse ed ampliano la conoscenza storica del nostro Paese.
    Da non dimenticare: 1980. Il Comune di Firenze propone Tito per il premio Nobel per la pace. 1983. Il nonno degli italiani Pertini bacia la bandiera jugoslava e si rifiuta di recarsi a rendere omaggio alle Foibe. Non si sentiva nonno di quei nipoti.
    Oggi i comunisti ed i loro epigoni hanno riscoperto la Patria e la Bandiera.
    Sono gli stessi che avrebbero ceduto Trieste, Gorizia e Monfalcone al compagno Tito, che hanno devastato al Pincio le statue dei Martiri Istriani, e che hanno sputato addosso agli esuli.
NUOVO FRONTE N. 175 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.   

P. Flaminio Rocchi L'ESODO DEI 350 MILA GIULIANI, FIUMANI E DALMATI
Ass. Naz. Ediz. "Difesa Adriatica" Roma. Pag. 654. Il volume può essere richiesto a Ediz. "Difesa Adriatica" P.za Benedetto Cairoli 2, 00186 Roma.
Rocchi, P. Flaminio
ISBD: L' esodo dei 350 mila giuliani, fiumani e - Roma : Difesa adriatica, c1990 - IX, 652 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Rocchi , P. Flaminio
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
RM0542 - Biblioteca del Ministero degli affari esteri - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\RML\0017375
*** 
Rocchi, Flaminio
ISBD: L' esodo dei 350 mila giuliani fiumani e - Roma : Difesa adriatica, stampa 1990 - IX, 652 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Rocchi , Flaminio
Soggetti: Istria - Storia - 1943-1975
Profughi giuliani
Questione giuliana
Venezia Giulia - Storia - 1943-1975
Classificazione: 945.39092 - STORIA DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA.1946
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
FR0041 - Biblioteca comunale - Morolo - FR
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI1260
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0175665
    Un inno di amore per la propria Terra perduta, un volume interessante che ci fa vivere nelle terre ancora una volta irredente. Una lunga corsa attraverso i secoli fino ai giorni nostri per manifestare i propri sentimenti di italianità, le sofferenze di un popolo che affronta l'esodo, le foibe, l'incomprensione in Patria. Tutto questo ci offre il testo di Padre Rocchi al quale dobbiamo riconoscenza e gratitudine per questa Sua Opera.
    Una sola pecca: poteva essere dato maggior risalto al sacrificio che migliaia di soldati della RSI affrontarono per la difesa dell'Istria e della Dalmazia.
NUOVO FRONTE N. 109 (1991) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.

Mario Varesi LIRICHE DI PARACADUTE
Il volume non è in vendita ma distribuito in offerta libera, destinata ai Sacrari dei Caduti Paracadutisti d'Italia, va richiesto al Prof. Mario Varesi, piazza Bibbiena 1 - 20129 MILANO
 
 
     Non sono più senza altare, i Martiri della Repubblica Sociale Italiana. Erano stati esiliati in una strana primavera: bella e indifferente alle lusinghe dell'arte come tutte le rappresentazioni del mondo, ma cupa e sinistra per i vinti dimenticati dalla storia, molti dei quali affogati nel loro stesso sangue a guerra finita e interrati alla svelta con la loro giovinezza. Quel vento di Aprile non era per le loro gloriose bandiere. Acre odore di polvere nell'aria, corpi ancora vivi scagliati nelle foibe, vanghe furtive a ricoprire la terra ancora fresca di grida. Perché le future generazioni non sapessero. Perché la «memoria storica» di un popolo sprofondasse nell'oblio, per non doversi sporgere un giorno dal ciglio di una discarica infame, nelle cui viscere quegli scomodi fantasmi erano stati sprezzantemente carcerati dai guardiani della vendetta e dell'odio.
    Ma ogni tempo ha in custodia lo schiocco della propria scadenza. A un certo punto la riparazione arriva per tutti. Così, anche per i proscritti della Storia, anche per i martiri della guerra sbagliata perché perduta, arriva il giorno della liberazione. Ma questa volta il destino ha voluto portare qualcosa di più che non fosse soltanto l'effetto riparatore dell'usura del tempo, perché ha avuto il genio e la grazia di affidare l'impresa alla voce di un poeta e tra i più autentici e puri: Mario Varesi. Ma non all'ultimo istante. Lo ha lasciato anzi fare per anni, in silenzio. Il compito era grande come la fede che onora quest'uomo da sempre, e il progetto richiedeva la maturazione degli anni. Perché innalzare un altare nel deserto di un mondo assetato di valori, unico strumento la penna, con l'amore e il rimpianto, pietra su pietra, cuore su cuore, nome su nome, non è cosa da tutti. Perché vuol dire cercare in terre maledette, inoltrarsi in spettrali sortilegi di nebbie e di brine, chiamare nel silenzio come nei sogni, farsi largo con la mente dei cuore e dell'arte nello spineto dei ricordi più tristi, anche personali, ma soprattutto con l'anima avvinta ai camerati più sfortunati, vilmente massacrati, atrocemente banditi dalla memoria. Tolti di mezzo, tra l'altro, per aver combattuto fino, all'ultimo istante quelle mostruose ideologie che seminarono la Terra di milioni di cadaveri e delle quali oggi più nessuno vuol sentir parlare.
    Mario Varesi ha cercato nel buio di una notte durata oltre qauarant'anni. Un itinerario sofferto e sconsolato, che all'avvio pareva impraticabile. Ma quale forza a rischiarargli la strada? La lanterna della poesia, che, stella polare portata tra le stelle fisse del cielo notturno e con esse sintonizzata in poligoni di luce, ha dato al viandante i segni sicuri dei cammino. E ad ogni transito, una sosta, un bivacco al fuoco crepitante dei ricordi. Lampi di sguardi nelle tenebre, una miriade di storie individuali, gli scintillii tra la cenere scostata, tizzoni d'ossa e di occhi spalancati sull'eternità, brillii di insegne e di stendardi amorosamente ripuliti della polvere del tempo. E il poeta, a raccogliere reliquie e frammenti di sogni stroncati, di speranze disperse. E ad ogni incontro con quei giovani soldati lasciati indietro da una Storia straniera a ogni statuto di carità e di compassione, a deporre con attenta soavità di ritmo e misura, lacrime e gemme nella gerla poetica del suo cuore, fino a riempirla tutta. E' la 'Saga dei Martiri senza altare' o dei 'Santi senza calendario', come lo stesso poeta ha voluto ìntitolare la sua spirituale odissea di rabdomante della memoria imprigionata.
    Sono legioni di ombre che si ergono dal passato per l'affettuosa fatica di un fratello scampato a quelle stragi. Sono i camerati della Guardia Repubblicano, i marò della Xa Mas, i soldati delle Divisioni, delle Fiamme Bianche, delle Brigate Nere, i Bersaglieri, i Cacciatori, i combattenti dei Gruppi Speciali, le Ausiliarie, i Parà... Ecco, è proprio col pensiero rivolto a questi ultimi nominati, i Paracadutisti della 'Folgore', che Varesi, con questa sua opera prima, mette giù la prima pietra ufficiale del suo altare, liberando e lanciando dai cieli della memoria il suo primo stormo di eroi. L'ingiuria del silenzio viene, così, spezzata dalla pietà dell'urlo, che troverà pace solo quando si modellerà sull'ultima guglia della Cattedrale progettata.
    L'opera, ovviamente, non esce dai palazzi delle grandi Case editrici, braccio postribolare del potere dominante, ma, molto più umilmente, da uno sponsor povero di mezzi economici e ricco solo (ma non è tutto?) della fede dei suoi uomini: l''Associazione Nazionale Ardìti d'Italia', che l'ha stampata a proprie spese e distribuita a offerta libera, per destinare il ricavato ai Sacrari dei Caduti Paracadutisti d'Italia. Sono i diritti d'Autore che la fede dei vivi passa alla fede dei morti, i legittimi destinatari.
    Il volume è stupendo e degno del motto che lo accompagna: per l'onore d'Italia. Purissimo nella veste e nel contenuto. Il contenuto, già... E qui la commozione sale di pagina in pagina, grazie all'arte all'arte alchemica di Mario Varesi che sa amalgamare la Storia con l'assoluto universale, riportando nel vuoto dei nostri giorni atmosfere e valori che erano stati dagli altri dimenticati, o, peggio ancora, considerati negativi. Ma in questi ritratti di passione, in queste schede di elegia, c'è anche una sorta di severa umiltà che dà i brividi, perché ci sono anche pagine fatte di soli nomi di sconosciuti, gradi e reparti di appartenenza, medaglieri stillanti date e i luoghi di morte. In molti casi è tutto ciò che resta di una vita. Uomini e donne senza più peso fisico, ma anche senza fisionomia se non quella della propria anima rivelata per volontà di poesia. Perché l'abbraccio del camerata sopravvissuto è immenso come il cielo e i suoi medaglieri hanno la tinta delle aurore e gli ornamenti d'oro dei tramonti. Morti in cielo e assunti in terra. E' proprio vero: questo libro, questo laico Vangelo del ricordo, ha la forza dei miracoli, dove lo spirito passa con ali di colomba da altri tempi ad altri luoghi, in un circuito che non ha fine e che è l'eternità. Trama di eventi intinti di Storia patria e nutriti di un sentimento religioso della vita . o di quel risentimento di superiore riflessione che non chiede vendetta, (articolandosi esclusivamente nei modi dell'arte) che solo un poeta di rango poteva ordire per dare voce a quei reclusi, e ai figli che verranno l'arazzo di una memoria finalmente liberata e per sempre pacificata. Il grande gelo è finito. Quei nostri fratelli, infatti, non abitano più il paese solitario di un affascinante rapsodo, ma, come era nel suo grande disegno ideale, ne sono finalmente usciti, per dilagare e raccontare al mondo anche la loro storia.
NUOVO FRONTE  N. 104 (1990) Angelo Savaris Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.

Marco Pirina RESISTENZA: GUERRA DI LIBERAZIONE? GUERRA DI CLASSE, GUERRA CIVILE?
Divisione "N. Nannetti". 1943-1945, pagg. 90, Il volume va richiesto al dott. Monaco Pirina, via Divisione Folgore 1, 33170 PORDENONE
 
 
     Il testo è una raccolta di relazioni ricavate da documenti esistenti ed originali conservati presso gli Archivi di Stato, gli Istituti Storici della Resistenza e l'Istituto Storico della RSI.
    Nelle intenzioni dell'Autore la lettura di questa vasta documentazione dovrebbe favorire la tanto auspicata riconciliazione fra gli Italiani che in buona fede combatterono nelle opposte barricate ma, francamente, nel diario cronologico della "Nannetti" non si scorgono elementi atti alla bisogna.
    I toni del diario, pure se sfumati nella terminologia, non riescono a nascondere lo stillicidio di sangue che caratterizzò l'epoca coinvolgendo donne, bambini, soldati disarmati, insegnanti, operai, impiegati, professionisti colpevoli di credere in valori diversi dal comunismo o semplicemente ignari dei rischi che correvano manifestando le proprie opinioni su mezzi e metodi posti in atto. La riconciliazione può e deve avvenire ma fra combattenti leali, fra Soldati senza macchia, non con coloro che vennero meno ai patti di resa di tante guarnigioni fiduciose degli uomini onesti che componevano molti CNL, i quali venivano regolarmente prevaricati dalle formazioni comuniste che procedevano ad uccisioni di massa come ad Oderzo, Schio e così via dicendo.La resistenza può vantare delle belle pagine scritte da spiriti eletti ma deve avere il coraggio di respingere chi, in ossequio ad un disegno politico staliniano, procedeva, continuando anche dopo la guerra, alla eliminazione fisica di tutti coloro che potevano costituire un pericolo per l'affermazione del comunismo ivi compresi i partigiani non comunisti.
    La pace fra soldati è indolore ma con chi spara dal buio è penosa.
    La lettura è interessante; ci porta dall'altra parte e ci fa riflettere che l'Italia è appena uscita da una nuova esperienza che poteva essere altrettanto amara e sanguinosa come quella del 1943/1945.
NUOVO FRONTE  N. 104 (1990) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.

 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Balugani, Rolando 
ISBD: La Repubblica sociale italiana a Modena : i - [Modena] : Quaderni dell'Istituto storico della Resistenza e di storia contemporanea, stampa 1990 - 196 p. : ill. ; 24 cm. - Quaderni dell'Istituto storico dellaResistenza e di storia contemporanea di Moden 
Collezione: Quaderni dell'Istituto storico dellaResistenza e di storia contemporanea di Moden 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Balugani, Rolando 
Soggetti: Fascisti - Processi 
Fascisti - Processi - Modena - 1944-1945 
Modena - 1943-1945 
Repubblica sociale italiana . 1943-1945 
Repubblica sociale italiana . 1943-1945 - 
Modena 
Classificazione: 945.42091 - STORIA DI MODENA (PROV.) 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
BG0299 - Biblioteca dell'Istituto bergamasco per la storia del movimento di liberazione - Bergamo - BG 
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL 
BO0220 - Biblioteca comunale Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO 
BO0280 - Biblioteca dell'Ufficio documentazione del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna - Bologna - BO 
BO0311 - Biblioteca del Museo civico del I e II Risorgimento - Bologna - BO 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MI0555 - Biblioteca del Centro di documentazione ebraica contemporanea - Milano - MI 
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN 
MO0004 - Biblioteca comunale - Bomporto - MO 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0014 - Biblioteca comunale - Castelfranco Emilia - MO 
MO0019 - Biblioteca comunale - Cavezzo - MO 
MO0028 - Biblioteca comunale - Frassinoro - MO 
MO0035 - Biblioteca comunale - Mirandola - MO 
MO0057 - Biblioteca S. Carlo - Modena - MO 
MO0089 - Biblioteca Estense - Modena - MO 
MO0102 - Biblioteca comunale - Pavullo nel Frignano - MO 
MO0108 - Biblioteca comunale - Prignano sulla Secchia - MO 
MO0113 - Biblioteca comunale - San Cesario sul Panaro - MO 
MO0115 - Biblioteca comunale Campi - Costa Giani - San Felice sul Panaro - MO 
MO0118 - Biblioteca comunale - San Prospero - MO 
MO0122 - Biblioteca comunale - Savignano sul Panaro - MO 
MO0124 - Biblioteca comunale - Sestola - MO 
MO0126 - Biblioteca comunale - Spilamberto - MO 
MO0127 - Biblioteca comunale Francesco Selmi - Vignola - MO 
MO0128 - Biblioteca comunale - Zocca - MO 
MO0132 - Biblioteca comunale - Maranello - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
MO0146 - Biblioteca del Quartiere Crocetta - Modena - MO 
MO0155 - Biblioteca dell'Istituto Storico della Resistenza di Modena e Provincia - Modena - MO 
NA0120 - Biblioteca dell'Istituto italiano per gli studi storici Benedetto Croce - Napoli - NA 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO 
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0008818 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Deakin, Frederick William 
ISBD: La brutale amicizia : Mussolini, Hitler e la - Torino : Einaudi, [1990] - 2 v. (XIV, VI, 1126 p. compless.) ; 20 cm. - Einaudi tascabili 
Collezione: Einaudi tascabili 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-06-11821-8 
Bibliografia Nazionale - 91-9554 
Comprende: 1 / Frederick William Deakin 
2 / Frederick William Deakin 
2 / Frederick William Deakin ; traduzioni diRenzo De Felice, Francesco Golzio e OrnellaFrancisci 
Nomi: Deakin, Frederick William 
De Felice, Renzo 
Golzio, Francesco 
Francisci Osti, Ornella 
Altri titoli collegati: [Altro documento correlato] The brutal friendship 
Soggetti: Germania - Relazioni con l'Italia - 1942-1945 
Italia - Storia - 1942-1945 
Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.091 - Storia d'italia. 1918-1946. 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0001 - Biblioteca civica - Acqui Terme - AL 
AL0002 - Biblioteca civica - Alessandria - AL 
AL0123 - Biblioteca civica coniugi Marie ed Eraldo Ighina - Ovada - AL 
AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT 
BL0006 - Biblioteca civica - Belluno - BL 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
CA0263 - Biblioteca dell'Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'autonomia - Cagliari - CA 
CN0085 - Biblioteca civica - Revello - CN 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0213 - Biblioteca di scienze della formazione dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI 
LI0075 
MI0270 - Biblioteca-Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN 
MO0097 - Biblioteca comunale - Nonantola - MO 
MO0115 - Biblioteca comunale Campi - Costa Giani - San Felice sul Panaro - MO 
MO0127 - Biblioteca comunale Francesco Selmi - Vignola - MO 
MO0132 - Biblioteca comunale - Maranello - MO 
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PG0398 - Sistema di pubblica lettura del Comune di Perugia - Perugia - PG 
PR0013 - Biblioteca comunale Michele Leoni - Fidenza - PR 
PU0206 - Biblioteca di Area umanistica dell'Università degli studi di Urbino - Urbino - PU 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0025 - Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo - RA 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM0997 - Biblioteca del Dipartimento di storia moderna e contemporanea dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM 
TE0024 - Biblioteca provinciale Melchiorre Delfico - Teramo - TE 
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO 
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO 
TS0013 - Biblioteca civica Attilio Hortis - Trieste - TS 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE 
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0165804 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Guardia nazionale repubblicana <Como> 
ISBD: I notiziari della Guardia nazionale - Como : Istituto comasco per la storia del movimento di liberazione, 1990 - 120 p. ; 24 cm - Societa e storia contemporanea 
Collezione: Societa e storia contemporanea 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Perretta, Giusto 
Guardia nazionale repubblicana <Como> 
Soggetti: Guardia nazionale repubblicana - Como 
<provincia> - Documenti - 1943-1945 
Repubblica sociale italiana 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
MN0144 - Biblioteca dell'Istituto mantovano di storia contemporanea - Mantova - MN 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
RA0053 - Biblioteca dell'Amministrazione provinciale. Servizio biblioteche - Ravenna - RA 
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
Codice identificativo: IT\ICCU\IEI\0037473 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
ISBD: I diciotto punti di Verona / Associazione - [S. l.] : L'ultima crociata, 1990 - 39 p. ; 24 cm. 
Collezione: Storia e politica 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Franchi, Lorenzo 
Associazione nazionale famiglie dei caduti edispersi della Repubblica sociale italiana 
Soggetti: Repubblica sociale italiana . 1943-1945 - 
Programmi - 1943 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0358055 
 
 

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