RECENSIONI DI LIBRI SULLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA - 1995

 
    Tema di queste recensioni è la Repubblica Sociale Italiana. Le recensioni, inizialmente riprese soprattutto dal mensile NUOVO FRONTE di Trieste, sono poi state integrate anche con altre di diversa fonte, ivi compresa -talvolta- le presentazioni di copertina. Quando si è potuto abbiamo aggiunto le immagini delle copertine e queste sono state proposte, in attesa di recensione che non abbiamo, anche per libri che a nostro avviso potevano rientrare in questo soggetto.
    Si fa presente che il criterio di scelta è stato molto ampio. Talvolta trattasi anche di libri che trattano solo marginalmentre di RSI  (per esempio: foibe etc.) o di argomenti che, per vicende storiche, in qualche modo sono con la RSI connessi (per esempio: novità importanti anche sul ventennio fascista.
    Si sta cercando di associare ad ogni titolo le notizie presenti nel CATALOGO IN RETE OPAC che copre tutte, quasi tutte, le biblioteche d'Italia. Questo permetterà ai lettori di conoscere la più vicina ubicazione accessibile della pubblicazione.
    Nel corso di tale integrazione abbiamo ritenuto di segnalare anche i titoli che risultavano presenti in OPAC al Soggetto: "Repubblica Sociale Italiana".
    L'ordine temporale di presentazione dei libri è quello di edizione basato sul Catalogo OPAC. Se è presente più di una registrazione in OPAC le abbiamo presentate tutte per non omettere ogni possibile ubicazione. Se le registrazioni risultano in anni diversi abbiamo collocato il titolo (eventuale recensione ed eventuale copertina) nell'anno di edizione più datata, lasciando accanto anche altre registrazioni più recenti (forse quest'ultimo criterio sarà in futuro corretto).
    Poichè molti titoli sono sprovvisti di recensione saremo grati al lettore che vorrà collaborare inviandoci eventuale recensione di terzi (completa di fonte) o anche propria recensione accompagnando l'invio con proprio nome o pseudonimo.
ULTERIORI TITOLI SI POSSONO OTTENERE RICERCANDO IN OPAC CON LE PAROLE REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA OPPURE CON LE PAROLE 1943-1945 (O ALTRO) NEL CAMPO "TUTTI I CAMPI". SE SI VOGLIONO I TITOLI COMPLETI USARE LA VARIANTE SUTROS INVECE CHE ISBD.


 
CON GLI ALAMARI NELLA R.S.I. Franco Christin e Mario Holzer
Ed. fuori commercio - Incontro commemorativo Rieti 6-8 maggio 1988. (L'opuscolo può essere richiesto a Francesco CHRISTIN Via Crati 10 - 00199 ROMA)
Christin, Francesco
ISBD: Con gli alamari nella R.S.I. : storia del 1. - Roma : Settimo sigillo, [1995] - 160 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Christin , Francesco
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0091950
    E' sorprendente la solidarietà, lo spirito di corpo ed il ricordo vigoroso e pieno di fierezza, per il dovere compiuto, che animano gli incontri dei Combattenti dei Reparti della R.S.I..
    La discriminazione di questo regime di ladri e corrotti, condotta con subdola efficienza, non ha minimamente scalfito gli Ideali che mossero tanti giovani sulla via del riscatto della Patria tradita.
    Nel mondo c'è chi prende e chi dona, ed oggi possiamo dire, forte e chiaro, che un abisso morale ci divide da chi ha tradito tutto e tutti.
    La tragedia dell'8 settembre impone delle scelte di campo anche ai Granatieri di Sardegna e per i più puri non c'è dubbio.
    Nasce cosi la Quinta Compagnia studenti volontari di Roma proprio ad opera di alcuni Ufficiali che avevano difeso Roma, pochi giorni prima, in obbedienza agli ordini di Badoglio che si assicurava la copertura per la fuga. Alla Va Comp. si aggiungono la Comp. Mantova e la Comp. Milano.
    Nel testo sono riportate le vicende del Reparto impiegato in operazioni militari aventi per scopo la sicurezza ed il controllo di ampi territori per assicurare la viabilità militare e per la difesa antisbarco.
    In queste operazioni vi furono delle perdite ed i nomi dei Caduti sono riportati nel testo.
    Il volumetto è molto interessante. Una nuova pietra per edificare il tempio della verità.
NUOVO FRONTE N. 131 (1993) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
Ugo Franzolin I VINTI DI SALO'
Roma, Ed. Settimo Sigillo, L. 22.000 Pag. 175
Franzolin, Ugo
ISBD: I vinti di Salo / Ugo Franzolin - Roma : Settimo sigillo, [1995] - 175 p. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 96-3227
Nomi: Franzolin, Ugo
Classificazione: 853.914 - NARRATIVA ITALIANA. 1945
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO
BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG
RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0080984 
     Con il testo presentato l'Autore conclude la trilogia dei romanzi di guerra aggiungendosi a "I giorni di El Alamein", e "Il repubblichino".
    Scrittore, combattente in Africa Settentrionale, volontario nella Xa MAS, corrispondente di guerra, detenuto per quindici mesi a San Vittore per il suo passato di soldato, è ottimo testimone delle vicende che ancora oggi sono elemento di discriminazione fra italiani.
    La guerra è finita ma per molti continua in galera e nei campi di concentramento. A casa molte situazioni sono cambiate. L'odio più protervo non concede tregua a chi vorrebbe rientrare nel tessuto della società.
    Ma chi sono i vinti? Soldati, uomini che credevano nei valori della loro giovinezza, formatisi nelle università e sui testi di tanti che ora hanno cambiato bandiera, operai che speravano in un avvenire di benessere e di pace determinato dalla civiltà dei lavoro.
    Ma sono proprio loro i vinti o coloro che ancora oggi, dopo cinquant'anni, debbono difendersi dalle accuse atroci che i superstiti della odiata R.S.I. rivolgono loro, paurosi di una effettiva pacificazione?
    Franzolin ci propone le esperienze di un vinto ristretto nelle patrie galere ove conosce l'abiezione e la dignità, la violenza ed il cameratismo. Rimesso in libertà, cerca i vecchi contatti ma la società è cambiata, la guerra ha stravolto ogni valore, la fame viene combattuta con le mense di beneficienza ove si fanno molti incontri interessanti.
    La ricerca affannosa di un lavoro, le giornate in panchina con altri ex, inducono alla disperazione, poi finalmente uno spiraglio di luce si intravede ma è condizionato dal silenzio sul passato.
    Il libro è molto interessante, ben costruito e di piacevole lettura.
NUOVO FRONTE N. 159 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno. 
DECIMAMAS I mezzi d'assalto della Marina Italiana
Immagini di Storia - 7, Bimestrale da richiedere alla casa editrice, Abbonamento annuale, L. 67.500 per sei numeri, Versamento tramite vaglia postale su cc/p.n. 1002586, Fax 0874/67534
 
 
     La Decima Mas è sempre un argomento interessante e ogni pubblicazione che ne tratta la storia ci rende fieri di questi uomini che seppero anteporre la Patria agli interessi personali.     La pubblicazione presentata offre una ottima sintesi della genesi dei mezzi navali d'assalto fino all'origine dei Mas e del loro primo impiego operativo a Buccari con D'Annunzio, Rizzo e Ciano.
    La «mignatta» di Raffaele Paolucci e Rossetti con l'affondamento della Viribus Unitis, apre nuove prospettive all'impiego dei mezzi d'assalto che con il progetto di Teseo Tesei trovano un posto organico nei piani dello Stato Maggiore della Marina
    Lo scoppio della seconda guerra mondiale con il susseguirsi di missioni fortunate e sfortunate, pone in luce la particolare capacità degli equipaggi italiani nell'usare il mezzo d'assalto che pretende grande capacità organizzativa, preparazione meticolosa degli incursori, tenacia, forza fisica e morale. Alessandria, Malta, Suda, Gibilterra, sono le tappe della gloria della Decima Mas che per l'Onore d'Italia non esiterà a prendere posizione dopo l'8 Settembre, continuando la guerra per il bene supremo della Patria.
    Il testo presentato ci offre una sostanziosa panoramica della storia della Decima, dei suoi eroi, delle armi e dei mezzi in dotazione e dei valori che essa incarnava.
    Ben vengano queste pubblicazioni alle quali auguro ogni fortuna perché sono scuola di vita per le giovani generazioni e di conforto per chi spera nella rigenerazione della nostra terra.
NUOVO FRONTE N. 152-153 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
 
Giulio Vignoli I TERRITORI ITALOFONI NON APPARTENENTI ALLA REPUBBLICA ITALIANA AGRARISTICA
Milano, A. Giuffrè Ed., 1995
Vignoli, Giulio
ISBD: I territori italofoni non appartenenti alla - Milano : Giuffre, 1995 - 203 p. ; 24 cm. - Pubblicazioni della Facolta di scienzepolitiche / Universita degli studi di Genova.Serie giuridic
Collezione: Pubblicazioni della Facolta di scienzepolitiche / Universita degli studi di Genova.Serie giuridic
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-14-04990-4
Bibliografia Nazionale - 96-347
Nomi: Vignoli, Giulio
Soggetti: Diritto agrario - Europa
Classificazione: 343.4076 - Miscellanea di diritto pubblico.Agricoltura e industrie agricole. Europa.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0155 - Biblioteca della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi delPiemonte orientale Amedeo Avogadro. Sede di Alessandria - Alessandria - AL
AL0206 - Biblioteca del Liceo scientifico E. Amaldi - Novi Ligure - AL
BO0036 - Biblioteca dell'Istituto giuridico Antonio Cicu della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Bologna - Bologna - BO
BO0287 - Biblioteca comunale centrale di Palazzo Montanari - Bologna - BO
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO
CA0159 - Biblioteca regionale - Cagliari - CA
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
FI0208 - Biblioteca di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
MI1246 - Biblioteca dell'Istituto di diritto pubblico della Facoltà di giurisprudenza dell'Università degli studi di Milano - Milano - MI
MI1257
RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
RM0238 - Biblioteca della Societa' geografica italiana - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0731 - Biblioteca centrale giuridica - Roma - RM
TO0349 - Biblioteca Francesco Ruffini del Dipartimento di scienze giuridiche dell'Universita' degli studi di Torino - Torino - TO
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE
Codice identificativo: IT\ICCU\RMG\0015707
    Il libro nasce dalla constatazione del pregiudizio diffuso in Italia della coincidenza fra cittadinanza italiana ed italianità. Il che non è. Come sul territorio della Repubblica esistono delle minoranze nazionali non italiane, così esistono degli Italiani autoctoni (cioè non emigrati) fuori dei confini.
    Di questi Italiani autoctoni e delle regioni da loro abitate poco o nulla si sa in Italia. Questo è il primo studio in assoluto che cerchi di indagare su tutte le aree suddette. L'opera, oltre a riferire di situazioni particolare e precipue di quei territori, fornisce anche dati approfonditi di carattere economico e di carattere storico pressoché ignoti. La ricerca si è svolta soprattutto "sul campo" a continuo contatto con le popolazioni locali che hanno fornito il materiale, manifestando i loro problemi.
    Molte notizie storiche si riferiscono ad eventi dell'ultima guerra che sono stati scarsamente trattati o volutamente nascosti: l'irredentismo in Corsica (le vicende di Angeli, Giovacchini), in Ticino (il caso dell'Adula e delle sue redattrici: Teresina Bontempi e Rosetta Colombi), la tragica morte del maltese Carmelo Borg Pisani, l'esodo ed il genocidio dei Giuliano Dalmati; ed inoltre, le discutibili modalità di annessione alla Francia di Nizza prima e di Tenda e Briga poi. La fucilazione del còrso colonnello Cristofini ad Algeri.
NUOVO FRONTE N. 162 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Luigi Emilio Longo R.S.I. - ANTOLOGIA PER UN'ATMOSFERA
Ed. dell'Uomo Libero, Pag. 429 L. 35.000
Longo, Luigi Emilio 
ISBD: R.S.I. : antologia per un'atmosfera / Luigi - Milano : Edizioni dell'Uomo libero, [1995] - 429 p. ; 21 cm. 
Collezione: Fatti, testimonianze, reportages 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: Bibliografia Nazionale - 96-3338 
Nomi: Longo, Luigi Emilio 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
 MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
 MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
 RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
 FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
 MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
 MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
 RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0076531 
     Cinquant'anni di esilio, di repressione morale e materiale non hanno estirpato i sentimenti, i sacrifici ed i ricordi di una intera generazione. Le stragi, le epurazioni, l'inesorabile falce del tempo, hanno rinvigorito la pianta della fede e della verità.
    Grazie anche a scrittori come L. E. Longo, i ricordi si mantengono vivi e vengono trasmessi messaggi di coerenza, di valori positivi in campo etico.
    Il testo è dedicato ai Caduti ed ai superstiti della R.S.I. che testimoniarono le qualità dello spirito pur avendo certezza che il loro sacrificio, salvando l'Onore della Patria, li portava alla morte o alla esclusione dalla nuova società.
    Con grande capacità di ricerca, l'Autore ha raccolto malefatte di una classe politica ladra ed inefficiente, è un insieme che fa riflettere con il sorriso a volte amaro per Patria, li portava alla morte o alla esclusione dalla nuova società.
    Con grande capacità di ricerca, l'Autore ha raccolto una serie di articoli e di scritti che, pubblicati dal settembre 1943 all'aprile 1945, ci riportano al clima eroico dell'epoca.
    Si leggono propositi di rinnovamento, di ritorno alle origini. del '19, si invocano epurazioni degli inetti e degli indecisi, si propone un nuovo modello di società che tenga conto delle opinioni e dei pareri: si invoca l'invio al fronte per contrastare il nemico che avanza. Non sono pochi i tentativi di rappacificazione nazionale con la richiesta di fare fronte comune per la salvezza della Patria.
    Leggere queste pagine ci riporta a giorni lontani in cui si mescolano tanti sentimenti e risentimenti, tanti propositi di lotta e di rivincita non potendo accettare che il tradimento vanificasse tante speranze e tante rinunce.
    I Caduti sono la testimonianza più pura di quanto fu operato in difesa dei valori e degli interessi nazionali nella lotta dello spirito contro la bruta materia.
    Leggere questo libro significa conoscere quel mondo di passione e d'azione che nessuno riuscirà a distruggere, ma che si prepara a trasmettere i migliori valori ad una società alla ricerca di se stessa.
NUOVO FRONTE N. 160-161 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
***
Mentre americani e russi celebrano i cinquant'anni della loro vittoria, mentre la cultura antifascista si ostina a puntellare quel che resta dello spirito di Yalta, l'idea fascista mostra di essere, a dispetto delle persecuzioni e del cedimento a meschine seduzioni elettoralistiche dei meno motivati, quanto mai viva, temuta ed attuale.
Dell'inestirpabilità della pianta fascista il libro di Longo è la spiegazione. Perforando la cortina fumogena che, negando al fascismo qualsiasi specificità, ha permesso di presentarlo via via compatibile con la destra monarchica, col conservatorismo economico, col golpismo dei "servizi", collocandolo a fianco di quelle stesse demoplutocrazie che ne avevano tenacemente voluta la debellatio, l'autore ha raggiunto del fascismo lo zoccolo duro: quello della R.S.I.
Piegato dalla crisi del regime, dal doloroso calvario della sconfitta, dal vergognoso tradimento dell'alleato tedesco, il fascismo è costretto, dopo l'8 settembre, ad un impietoso esame di coscienza. Si riparte ex novo, i rami secchi vanno sfrondati. E vanno sfrondati anche se sono tanti, tanti da lasciare il tronco quasi nudo.
Di questo travaglio, di questa rinascita che sceglie di muovere dall'essenziale, un essenziale ancor oggi irrinunziabile, l'autore è attento testimone.
E' un viaggio il suo di grande tensione morale tra le fonti del giornalismo di allora, che vengono illustrate e collegate per consentire anche al lettore meno informato di seguire il filo della vicenda storica, ma che sono consegnate, intatte nella loro originalità, alla sua sensibilità ed al suo giudizio.
Era finalmente tempo, dopo cinquant'anni, che gli uomini della R.S.I. - combattenti e intellettuali - potessero essere conosciuti attraverso le loro appassionate argomentazioni, stagliati nell'atmosfera tragica ed eroica del loro tempo.
Emilio Cavaterra MEZZO SECOLO IN TRINCEA (I "quattromila studenti" della R.S.I. dalla guerra alla pace)
Ed. Nistri - Lischi, Pag. 230 L. 35.000
Cavaterra, Emilio
ISBD: Mezzo secolo in trincea : i quattromila - Pisa : Nistri-Lischi, [1995] - 230 p., [6] c. di tav. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 96-3324
Nomi: Cavaterra, Emilio
Soggetti: Guardia nazionale repubblicana - Allievi
ufficiali - 1945-1946
Classificazione: 940.541345 - OPERAZIONI MILITARI DELLA SECONDAGUERRA MONDIALE, UNITA MILITARI DELLE FORZEDELL'ASSE. UNITA ITALIANE.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
MI1258
MI1260
MO0089 - Biblioteca Estense - Modena - MO
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI
FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
MI1258
MI1260
MO0089 - Biblioteca Estense - Modena - MO
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\MIL\0250153
    Ho appena visto alla televisione i cortei di protesta degli studenti e francamente non ho capito i motivi per i quali protestavano. Con il pensiero sono andato a rivisitare giorni lontani e con l'aiuto del libro di Cavaterra ho rivissuto le emozioni e la rabbia che tanti giovani provarono l'8 settembre 1943, giorno della vergogna. A migliaia, a decine di migliaia, si arruolarono volontari per riscattare la Patria offesa, lasciando gli studi e la vita comoda per affrontare la guerra con il suo carico di morte e di sacrifici.
    Nel libro presentato si narra di quattromila studenti Allievi Ufficiali della Guardia Nazionale Repubblicana divenuti Ufficiali ed assegnati ai Reparti del nuovo Esercito Repubblicano.
    Articolato in due parti, il testo ci offre un'ampia panoramica del momento storico che rendeva ancora più difficile, per l'incomprensione di tanti, la scelta dei giovani studenti.
    Agguati, uccisioni proditorie, interventi di parenti d amici non valsero ad incrinare la fede e la volontà degli Allievi Ufficiali che mostrarono amor di patria, carattere, senso del dovere, spirito di sacrificio, coraggio, tutte doti che seppero manifestare di fronte ai plotoni di esecuzione dei fratelli omicidi o nelle varie circostanze della vita.
    Nella prima parte l'Autore fa un'ampia panoramica del momento storico e dell'ambiente trovando conferma dei fatti e dei sentimenti; la seconda parte è composta da sessantuno testimonianze individuali, profuse le belle qualità umane che sempre distinsero i giovani Allievi.
    Mezzo secolo in trincea è la sintesi di una vita di lotta di chi non si è piegato mai ai richiami dell'abiura o del pentimento che prevedevano una vita facile e comoda.
    Questi "Uomini" si sono affermati per le loro belle qualità raggiungendo posizioni di rilievo nella società, lottando contro tutti, ed alla fine si sono rivelati come la parte più sana della classe dirigente. Fra di loro non esistono indagati.
    Qualcuno ha pagato con il sangue la fedeltà allo Stato, a quello stesso Stato che non esitava a mantenerli ai margini.
    Ancor oggi sono un esempio di coerenza e rappresentano un punto di riferimento per tutti quei giovani disposti a combattere per riuscire nella vita.
    Il libro è molto interessante e si legge golosamente; è una fonte per ricostruire un periodo della nostra storia tra i più tragici, eppure bello per la passione che tanta gioventù mostrò per gli ideali più puri che si concretizzano nell'amore per la Patria e nel culto dei Caduti.
NUOVO FRONTE N. 160-161 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
Giano Accame EZRA POUND ECONOMISTA Contro l'usura
Ed. Settimo Sigillo, L. 36.000 Pag. 253.
Accame, Giano
ISBD: Ezra Pound economista : contro l'usura / Giano - Roma : Settimo sigillo, [1995] - 262 p. ; 21 cm. - Saggi
Collezione: Saggi
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Accame, Giano
Soggetti: Pound, Ezra - Opere - Riferimenti all'economia
Classificazione: 811.52 - Poesia americana, 1900-1945
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CT0062 - Biblioteca regionale universitaria - Catania - CT
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
RM0960 - Biblioteca generale Enrico Barone della Facolta' di economia e commercio dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM
TO0646 - Biblioteca del Dipartimento di filosofia e di ermeneutica filosofica e tecniche dell'interpretazione dell'Universita' degli studi di Torino - Torino - TO
TO0928 - Biblioteca del CIDAS - Centro italiano documentazione azione studi - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0092591
    Ogni giorno, sulla nostra pelle, viviamo le conseguenze delle manipolazioni dell'economia ormai sottratta ai poteri nazionali e sempre più dominata dai grandi poteri monetari internazionali.
    Si realizzano giorno dopo giorno le predizioni di chi, come Ezra Pound, paventava il momento in cui il denaro sarebbe stato la misura di tutte le cose, portando miseria e disoccupazione in ossequio alle leggi, non scritte, che regolano la produzione nel mondo plutocratico mondialista teso al grande profitto piuttosto che alla ridistribuzione della ricchezza prodotta.
    Il testo di Accame, attraverso l'analisi compiuta delle opere di Pound (con particolare riferimento ai Cantos) ci permette un viaggio interessante, attraverso i problemi dell'economia. Il mostro dell'usura, che genera guadagni senza lavoro ma con il semplice rapporto di sfruttamento del denaro, viene affrontato fin dall'antichità dai poeti e dai filosofi, sfatando l'incompatibilità fra economia e poesia.
    Infatti se la lirica e l'epica sono ispirate da fattori spirituali, l'economia invade la nostra vita e le sue espressioni evidenti non possono essere ignorate dall'artista.
    L'economia monetaria viene presa in considerazione da Pound come costituente dell'epica moderna così come fecero Omero, Esiodo, Aristofane ed in particolare il sommo Dante.
    Da "lugubre scienza" l'economia trova nella poesia un mezzo di critica e di condanna quando non risponde più alle esigenze dell'uomo.
    Il rapporto tra Ezra Pound e l'Italia ha inizio nel 1924 quando il Poeta si stabilì a Rapallo.
    In Italia trovò il soddisfacimento degli interessi culturali e nel rinnovamento che il fascismo provocava nel Paese ritrovò il riferimento alle sue teorie economiche. Ricevuto da Mussolini, considerato da Bottai e da Rossoni partecipe a congressi e dibattiti, libero d'esprimere le proprie opinioni senza interferenze, l'Italia divenne la seconda patria del Poeta. Quella di Pound più che un'adesione al fascismo, nel suo complesso, fu un'adesione ai concetti economici che precludevano al grande capitale un'ingerenza nella politica che elevava il lavoro a riferimento di ogni valore. L'impresa, il rischio non erano per produrre denaro per il denaro, ma mezzo per conferire ricchezza alla nazione con la realizzazione dei fini sociali.
    La socializzazione delle grandi imprese, che ebbe inizio nella R.S.I., fu salutata dal poeta con speranza, ed egli espresse visibilmente il proprio appoggio. La fatica di Giano Accame si sviluppa su nove Cap. ed il lettore viene condotto per mano nell'opera sviluppando'l'interesse pagina dopo pagina, inducendo alla riflessione sulla odierna situazione economica che trova riscontro negli scritti di Pound. La lettura ci allarga la mente e ci fa comprendere la portata dello scontro d'interessi che si sta realizzando in Italia che vede la "sinistra storica" alleata al grande capitale bancario ed industriale giungendo persino ad opporsi alla legge contro l'usura, che pompa denaro dal lavero per fini inconfessabili, scontrarsi con la "destra" che vuole riportare il lavoro, la libera iniziativa, l'impresa, il merito al centro dell'attività umana per giungere ad una società più equa che sconfigga la miseria, che impedisca lo sfruttamento bancario in combutta con un sistema fiscale oppressivo.
    A tale proposito così recita Ezra Pound:
e Leopoldo ridusse le tasse trovando "un'abbondanza che affamava"
dice Zobi
e ridusse il tasso sul debiti
esautorò i gesuiti
ponendo fine all'Inquisizione
nel 1782
fu introdotto il saggio
di Locke sulla moneta e l'interesse
(C 50-477 riferito al Granduca di Toscana Pietro Leopoldo)
    Alla fine della guerra Ezra Pound, catturato e consegnato agli americani, fu chiuso in una gabbia al centro del campo di concentramento di Coltano; condannato fu liberato il 1° aprile 1958 e dichiarato "pazzo in modo permanente". Rientrato in Italia muore il I° Novembre 1972.
NUOVO FRONTE N. 163 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Renzo De Felice ROSSO E NERO a cura di Pasquale Chessa
Ed. Baldini e Castoldi, L. 20.000, pag. 167, 3a Ediz. 
De Felice, Renzo
ISBD: Rosso e nero / Renzo De Felice ; a cura di - 2. ed - Milano : Baldini & Castoldi, 1995 - 167 p. ; 18 cm. - Le isole
Collezione: Le isole
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-85987-95-8
Nomi: De Felice, Renzo
Chessa, Pasquale
Soggetti: Italia - 1943-1945
Resistenza - Italia
Classificazione: 940.5345 - SECONDA GUERRA MONDIALE, 1939-1945.PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0001 - Biblioteca civica - Acqui Terme - AL
AL0114 - Biblioteca civica Giovanni Canna - Casale Monferrato - AL
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
AQ0047 - Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila - AQ
BG0026 - Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - BG
BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG
CA0263 - Biblioteca dell'Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'autonomia - Cagliari - CA
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
MI0555 - Biblioteca del Centro di documentazione ebraica contemporanea - Milano - MI
MI1155 - Biblioteche pubbliche rionali - Milano - MI
OR0037 - Biblioteca comunale - Oristano - OR
PG0051 - Biblioteca comunale - Massa Martana - PG
SA0060 - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Salerno - Salerno - SA
TO0280 - Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi - Torino - TO
TO0464 - Biblioteca dell'Istituto piemontese Antonio Gramsci - Torino - TO
TS0162 - Biblioteca del Dipartimento socio-politico dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0347120
***
De Felice, Renzo
ISBD: Rosso e nero / Renzo De Felice ; a cura di - Milano : Baldini & Castoldi, [1995] - 167 p. ; 18 cm. - Le isole
Collezione: Le isole
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-85987-95-8
Nomi: De Felice, Renzo
Chessa, Pasquale
Soggetti: ITALIA - STORIA - SEC. 20.
Classificazione: 907.202 - Ricerca storica. Storici estoriografi.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0060 - Biblioteca civica - Novi Ligure - AL
AL0104 - Biblioteca civica - Valenza - AL
AV0007 - Biblioteca provinciale Scipione e Giulio Capone - Avellino - AV
BA0018 - Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - BA
BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG
BI0010 - Biblioteca civica Benedetto Croce - Pollone - BI
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
BO0036 - Biblioteca dell'Istituto giuridico Antonio Cicu della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Bologna - Bologna - BO
BO0098 - Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - BO
BO0199 - Biblioteca comunale - Imola - BO
BO0220 - Biblioteca comunale Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO
BO0241 - Biblioteca comunale - Castel San Pietro Terme - BO
BO0287 - Biblioteca comunale centrale di Palazzo Montanari - Bologna - BO
BO0302 - Biblioteca del quartiere San Vitale - Bologna - BO
BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO
BO0392 - Biblioteca dell'Istituto Gramsci - Bologna - BO
BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO
BO0522 - Biblioteca comunale Malpighi - Bologna - BO
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO
CN0002 - Biblioteca civica Giovanni Ferrero - Alba - CN
CN0037 - Biblioteca civica - Cuneo - CN
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN
CN0149 - Biblioteca civica Sacharov - Saluzzo - CN
CN0174 - Biblioteca civica - Trinita' - CN
CN0184 - Biblioteca civica - Casalgrasso - CN
CT0062 - Biblioteca regionale universitaria - Catania - CT
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC
FC0025 - Biblioteca comunale Pellegrino Artusi - Forlimpopoli - FC
FC0074 - Biblioteca comunale Marino Moretti - Cesenatico - FC
FE0017 - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - FE
FE0098 - Biblioteca comunale Barco - Ferrara - FE
FE0152 - Biblioteca della Facoltà di lettere e filosofia Amleto Bassi dell'Università degli studi di Ferrara - Ferrara - FE
FR0024 - Biblioteca comunale - Ceprano - FR
LI0006 - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Livorno - Livorno - LI
LI0011 - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno - LI
MC0168 - Biblioteca del Dipartimento di filosofia e scienze umane dell'Universita' degli studi di Macerata - Macerata - MC
ME0050 - Biblioteca regionale universitaria - Messina - ME
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI
MI0270 - Biblioteca-Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
MI1252
MI1260
MI1262
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN
MO0008 - Biblioteca comunale - Campogalliano - MO
MO0014 - Biblioteca comunale - Castelfranco Emilia - MO
MO0016 - Biblioteca comunale - Castelnuovo Rangone - MO
MO0027 - Biblioteca comunale Daria Bertolani Marchetti - Formigine - MO
MO0033 - Biblioteca comunale - Medolla - MO
MO0035 - Biblioteca comunale - Mirandola - MO
MO0089 - Biblioteca Estense - Modena - MO
MO0097 - Biblioteca comunale - Nonantola - MO
MO0099 - Biblioteca comunale - Novi di Modena - MO
MO0102 - Biblioteca comunale - Pavullo nel Frignano - MO
MO0120 - Biblioteca comunale - Sassuolo - MO
MO0122 - Biblioteca comunale - Savignano sul Panaro - MO
MO0125 - Biblioteca comunale - Soliera - MO
MO0126 - Biblioteca comunale - Spilamberto - MO
MO0127 - Biblioteca comunale Francesco Selmi - Vignola - MO
MO0130 - Biblioteca comunale - Fiorano Modenese - MO
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO
MO0154 - Biblioteca comunale del Quartiere Villaggio Giardino - Modena - MO
NA0070 - Biblioteca universitaria - Napoli - NA
NO0054 - Biblioteca comunale Carlo Negroni - Novara - NO
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
PG0032 - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG
PG0035 - Biblioteca comunale - Foligno - PG
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV
PV0315 - Biblioteca interdipartimentale unificata Plinio Fraccaro dell'Università degli studi di Pavia - Pavia - PV
RA0001 - Biblioteca comunale Pino Orioli - Alfonsine - RA
RA0009 - Biblioteca comunale Torre S. Michele - Cervia - RA
RA0025 - Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo - RA
RA0026 - Biblioteca comunale Carlo Venturini - Massa Lombarda - RA
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RA0042 - Biblioteca comunale - Russi - RA
RA0122
RE0012 - Biblioteca comunale Antonio Panizzi - Brescello - RE
RE0016 - Biblioteca comunale - Campagnola Emilia - RE
RE0022 - Biblioteca comunale - Castellarano - RE
RE0033 - Biblioteca comunale - Fabbrico - RE
RE0040 - Biblioteca comunale - Montecchio Emilia - RE
RE0042 - Biblioteca comunale Giuseppe Malagoli - Novellara - RE
RE0043 - Biblioteca comunale - Poviglio - RE
RE0063 - Biblioteca comunale Antonio Codro - Rubiera - RE
RE0069 - Biblioteca comunale - Sant'Ilario d'Enza - RE
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM
RM0110 - Biblioteca dell'Istituto Luigi Sturzo - Roma - RM
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
RM0521 - Biblioteca dell'Istituto della enciclopedia italiana Giovanni Treccani - Roma - RM
RM0976 - Biblioteca dell'Istituto di diritto pubblico della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM
RM0997 - Biblioteca del Dipartimento di storia moderna e contemporanea dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM
RM1007 - Biblioteca del Dipartimento di studi politici dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN
TE0024 - Biblioteca provinciale Melchiorre Delfico - Teramo - TE
TO0072 - Biblioteca civica Nicolo' Francone - Chieri - TO
TO0240 - Biblioteca civica centrale - Torino - TO
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO
TO0280 - Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi - Torino - TO
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
TR0032 - Biblioteca comunale - Terni - TR
TV0033 - Biblioteca comunale - Cornuda - TV
TV0050 - Biblioteca comunale - Loria - TV
TV0083 - Biblioteca comunale - Possagno - TV
TV0087 - Biblioteca comunale - Resana - TV
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV
TV0121 - Biblioteca civica - Vittorio Veneto - TV
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE
VI0005 - Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa - VI
VI0172 - Sistema bibliotecario urbano di Vicenza - Vicenza - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0260005
 ***
De Felice, Renzo
ISBD: Rosso e nero / Renzo De Felice ; a cura di - Milano : Baldini & Castoldi, c1995, stampa 1996 - 167 p. ; 21 cm.
Collezione: Le isole
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: De Felice, Renzo
Chessa, Pasquale
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA
NO0054 - Biblioteca comunale Carlo Negroni - Novara - NO
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0092522
 ***
De Felice, Renzo
ISBD: Rosso e nero / Renzo De Felice ; a cura di - 3. ed - Milano : Baldini e Castoldi, [1995] - 167 p. ; 18 cm. - Le isole
Collezione: Le isole
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-85987-95-8
Nomi: De Felice, Renzo
Chessa, Pasquale
Soggetti: Italia - Politica
Classificazione: 320.945 - Situazione e condizioni politiche.Italia.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AQ0156 - Biblioteca della Facolta' di lettere e filosofia dell'Università degli studi di L'Aquila - L'Aquila - AQ
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN
FI0208 - Biblioteca di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
FI0209 - Biblioteca di scienze politiche Cesare Alfieri dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
FI0210 - Biblioteca di economia dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
FR0119 - Biblioteca comunale - Boville Ernica - FR
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA
RM0110 - Biblioteca dell'Istituto Luigi Sturzo - Roma - RM
RM0289 - Biblioteca statale Antonio Baldini - Roma - RM
TO0905
VT0002 - Biblioteca comunale - Acquapendente - VT
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0360385 
*** 
De Felice, Renzo
ISBD: Rosso e nero / Renzo De Felice ; a cura di - 3. ed - Milano : Baldini & Castoldi, 1995 - 167 p. ; 18 cm. - I nani
Collezione: I nani
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-8089-675-X
Nomi: De Felice, Renzo
Chessa, Pasquale
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: TS0215 - Biblioteca del Dipartimento di storia medievale e moderna dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
Codice identificativo: IT\ICCU\TSA\0049394
    La società italiana è incrisi d'identità.
    L'Unità nazionale appare in pericolo, la Patria è un termine in disuso, la dignità, il senso dello Stato, la famiglia, l'onore, il decoro, l'onestà, la probità, il coraggio, il senso del dovere, l'identità della Nazione, sono valori superati, sostituiti dai valori contrari favoriti da una "vulgata storiografica" che ha stravolto, oltre che la storia, anche i valori stessi.
Quanto ha inciso il dramma dell'8 Settembre e del 25 Aprile sulla perdita del tessuto morale della Nazione è sotto gli occhi di tutti.
    Il mito della Resistenza, fatta oggetto di culto e di leggi speciali per tutelarla, non ha permesso ancora oggi, dopo cinquant'anni, la ricostruzione della fase storica più drammatica ed esaltante dell'Italia.
    Lo stravolgimento della verità, che per generazioni, attraverso la scuola ed i massmedia, ha offuscato le menti del popolo italiano, presenta il conto ed è un conto difficile da saldare.
    De Felice con la Sua monumentale opera sul fascismo e Mussolini, lavorando su documenti e testimonianze, contestato da tutti i responsabili della catastrofe morale e materiale, ci permette una ricostruzione storica dei fatti e della verità.
    Nel breve testo presentato, curato da Chessa, costruito sotto forma di dialogo, con taglio giornalistico, appare evidente come vi sia un nesso tra la situazione odierna e gli avvenimenti storici del passato.
    Il primo colpo è assestato dal "Tutti a casa" dell'8 Settembre ed il conseguente dissolvimento delle Forze Armate.
    Nasce la RSI come reazione all'infamia, nascono i primi gruppi di ribelli che intendono rimanere fedeli al giuramento al Re Fuggiasco, moltissimi cittadini terrorizzati dai bombardamenti, delusi dagli avvenimenti o sicuri di una imminente soluzione del conflitto rimangono "alla finestra" nell'incertezza della scelta.
    E' dunque opportuno fare dei conti e dai conti appare evidente che di fronte alla capacità organizzativa del Governo repubblicano, alla consistenza delle sue Forze Armate, al numero dei volontari affluiti, alla produzione industriale che raggiunse alti livelli, nonostante le difficoltà di approvvigionamento ed i bombardamenti e la capacità di Mussolini di suscitare entusiasmo, la Resistenza fu poca cosa.
    Non fu un movimento popolare di massa, fu monopolizzata dal Partito comunista e vide ingrossarsi le sue fila solo a conflitto concluso. Il monopolio comunista fu il responsabile degli eccidi, dei delitti e delle sopraffazioni che caratterizzarono l'epoca. I comunisti fecero ogni sforzo per convincere gli altri componenti del CLN alla lotta sanguinosa, rendendoli complici dei massacri operati alla fine della guerra.
    La lotta di classe sostituisce i valori nazionali con tutte le conseguenze tutt'oggi evidenti.
    Gli Alleati capiscono la trappola ed intervengono per limitare i danni condizionando gli aiuti economici al disarmo ed all'ossequio agli ordini.
    A dimostrazione dello sviluppo che agli avvenimenti volevano dare i comunisti, c'è la sostituzione del Presidente del CLN, del liberale Alfredo Pizzoni, proprio il 25 Aprile, considerato troppo liberale, troppo patriota, troppo amico degli Alleati.
    Che dire poi della strage dei partigiani non comunisti operata a Porzus per favorire le mire delle bande degli infoibatori titini sul Friuli?
     E' in quei giorni che muore la Patria, alla quale si sostituisce il "patriottismo della Costituzione" nata dalla Resistenza, per precisa volontà dei comunisti e dei democristiani, spartitori del potere per il potere, incuranti delle necessità del popolo italiano.
    Nel nome dell'antifascismo sono state coperte le sudicerie di questi cinquant'anni, sono stati criminalizzati uomini ed idee, non è stata creata una classe dirigente, sono stati solleticati i più bassi istinti. De Felice passa ad esaminare se storicamente la RSI fu necessaria e conclude, dopo attenta analisi, che operò per il popolo italiano, per salvarlo dalla dura vendetta dei tedeschi.
    Gentile e Borghese, due figure emblematiche della RSI, entrano di forza nello studio così come la fine di Mussolini e le motivazioni delle leggi razziali e della loro effettiva scarsa applicazione.
    Una nota di Pasquale Chessa conclude l'opera affermando che è opportuna una seria rivalutazione e revisione del giudizio storico sulla fatica di Renzo De Felice che, pur parlando del recente passato, ci riporta all'oggi.
    La pletora di interessi che ha calpestato la storia e la verità ancora oggi è viva e vitale; non vuole cedere un palmo e si batte con tutta la forza dei controvalori, ricorrendo ad ogni mezzo. La lettura del testo è molto interessante e contribuisce a rendere chiare le idee ed evidenti i fatti.
NUOVO FRONTE N. 163 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Giordano Bruno Guerri FASCISTI - Gli Italiani di Mussolini Il Regime degli Italiani.
LE SCIE / Arnoldo Mondadori Editore. Pag. 317 L. 30.000
 
Guerri, Giordano Bruno
ISBD: Fascisti : gli italiani di Mussolini, il - Milano : A. Mondadori, 1995 - 317 p. ; 23 cm. - Le scie
Collezione: Le scie
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-04-38945-1
Bibliografia Nazionale - 95-9777
Nomi: Guerri, Giordano Bruno
Soggetti: Fascismo - Italia
Classificazione: 945.0915 - Storia d'Italia. Periodo fascista,1922-1943.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0001 - Biblioteca civica - Acqui Terme - AL
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
AQ0047 - Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila - AQ
AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT
BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG
BI0025 - Biblioteca civica - Biella - BI
BO0199 - Biblioteca comunale - Imola - BO
BO0220 - Biblioteca comunale Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO
BO0241 - Biblioteca comunale - Castel San Pietro Terme - BO
BO0287 - Biblioteca comunale centrale di Palazzo Montanari - Bologna - BO
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO
CN0002 - Biblioteca civica Giovanni Ferrero - Alba - CN
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
CT0062 - Biblioteca regionale universitaria - Catania - CT
FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC
FC0136 - Biblioteca comunale di Palazzo Vendemini - Savignano sul Rubicone - FC
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
FI0208 - Biblioteca di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
FR0069 - Biblioteca comunale - Vallecorsa - FR
LI0011 - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno - LI
ME0050 - Biblioteca regionale universitaria - Messina - ME
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI
MI1155 - Biblioteche pubbliche rionali - Milano - MI
MI1271 - Biblioteca del Dipartimento di scienze del linguaggio e letterature straniere comparate dell'Università degli studi di Milano - Milano - MI
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO
MO0115 - Biblioteca comunale Campi - Costa Giani - San Felice sul Panaro - MO
MO0120 - Biblioteca comunale - Sassuolo - MO
MO0126 - Biblioteca comunale - Spilamberto - MO
MO0127 - Biblioteca comunale Francesco Selmi - Vignola - MO
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
PG0032 - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV
RA0001 - Biblioteca comunale Pino Orioli - Alfonsine - RA
RA0014 - Biblioteca comunale Luigi Varoli - Cotignola - RA
RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
RM0521 - Biblioteca dell'Istituto della enciclopedia italiana Giovanni Treccani - Roma - RM
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
TS0137 - Biblioteca generale dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
TV0001 - Biblioteca comunale - Altivole - TV
TV0087 - Biblioteca comunale - Resana - TV
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV
TV0121 - Biblioteca civica - Vittorio Veneto - TV
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0359879
 ***
Guerri, Giordano Bruno
ISBD: Fascisti : gli italiani di Mussolini, il - Milano : A. Mondadori, 1996 - 317 p. ; 21 cm. - Oscar storia
Collezione: Oscar storia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-04-42117-7
Bibliografia Nazionale - 97-8418
Nomi: Guerri, Giordano Bruno
Soggetti: Fascismo - Italia
Classificazione: 945.0915 - Storia d'Italia. Periodo fascista,1922-1943.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0083 - Biblioteca civica - Racconigi - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MC0197 - Biblioteca nazionale di Napoli. Sezione staccata di Macerata - Macerata - MC
PA0064 - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - PA
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0080 - Biblioteca civica - Collegno - TO
VT0024 - Biblioteca comunale Silvano Ricci - Fabrica di Roma - VT
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0493764
 ***
Guerri, Giordano Bruno
ISBD: Fascisti : gli italiani di Mussolini, il - Milano : CDE, stampa 1995 - 317 p. ; 23 cm.
Collezione: Oscar storia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Guerri, Giordano Bruno
Soggetti: Fascismo - Italia
Classificazione: 945.0915 - STORIA. ITALIA. PERIODO FASCISTA,1922-1943
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0240 - Biblioteca civica centrale - Torino - TO
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0083663
 ***
Guerri, Giordano Bruno
ISBD: Fascisti : gli italiani di Mussolini, il - Milano : Il giornale : A. Mondadori, c1995 - 316 p. ; 21 cm. - Il Giornale biblioteca storica(( - Suppl. a: Il giornale.
Collezione: Il Giornale biblioteca storica
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Legami a titoli: [Supplemento di] Ilgiornale : quotidiano del mattino
Nomi: Guerri, Giordano Bruno
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0062 - Biblioteca civica - Occimiano - AL
AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT
BO0220 - Biblioteca comunale Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO
MI0307 - Biblioteca dell'Istituto Leone XIII - Milano - MI
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN
TO0339 - Biblioteca della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\1147823
    L'Autore è uno studioso del Ventennio ed i suoi saggi sono numerosi. Essendo nato nel dopoguerra, cresciuto intellettualmente in una scuola che dell'antifascismo ha fatto materia d'insegnamento, non potendo avere a disposizione documenti originali,. basandosi molto sul materiale in circolazione e sulle testimonianze orali, ha cercato di essere equidistante dalle opinioni interessate ma non è sfuggito alla logica che prescrive, per campare, di demonizzare ad ogni costo il Fascismo, magari dopo aver scritto un libro che sostanzialmente ne pone in luce i pregi.
    Il testo, molto ben scritto ed interessante, si sviluppa su otto capitoli con le conclusioni finali.
    Come nasce il Fascismo? Perché nasce e quale fu la capacità di Mussolini di catalizzare tante forze? Qual è stato il rapporto fra Mussolini ed il popolo italiano? Quale il segreto che fece fondere gli italian con la volontà di Mussolini? Com'era questo Regime tanto disprezzato e vilipeso, la sua organizzazione, la sua capacità di identificarsi con il popolo? Perché la guerra, o meglio, le guerre? La Repubblica Sociale e la Resistenza come ebbero origine? Come influenzarono gli anni del dopoguerra e come sopravvisse il Fascismo alle stragi comuniste e come si ripresenta oggi agli Italiani?
    A questi quesiti propone una risposta il libro di Guerri. Purtroppo, mentre la parte storica non può essere nascosta per quanto riguarda le opere realizzate e la perfetta simbiosi fra Mussolini ed il popolo italiano, non altrettanto soddisfacenti sono certe interpretazioni che vengono proposte sui valori del Fascismo che viene presentato sempre come violento e prevaricatore, in perfetta contraddizione con la verità storica che mostra il Fascismo come necessità di reazione alle violenze nazionali ed internazionali.
    Come spiegare altrimenti l'attaccamento del popolo alle iniziative di un Regime che per la prima volta, nella storia d'Italia, si prendeva cura della Nazione recuperando il grave degrado sociale in cui versava? Come spiegare il milione di appartenenti alle FFAA. della R.S.I. che si mobilitarono con entusiasmo, ben sapendo che avevano tutto da perdere in un contesto di rovine morali e materiali?
    Fa male leggere che "il significato morale della Resistenza e dell'antifascismo, inteso come difesa concreta e quotidiana della libertà e delle libertà permettono di giungere a considerare il Fascismo come un crimine, un peso ed un'onta perenne sulle coscienze italiane... pur se l'Autore riconosce al Fascismo stesso una componente umana, intellettuale, politica. Quanti Caduti, quanti sacrifici, quanta fede e quanti ideali sono stati profusi.
    In nome di che cosa? Del Partito? Degli interessi personali? Solo in nome della Patria. Questo è sufficiente ed avanza per nobilitare il Fascismo sociale con tutti i suoi Caduti.
NUOVO FRONTE N. 160-161 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
 
Marco Tarchi ESULI IN PATRIA I Fascisti nell'Italia Repubblicana
Guanda S.P.A., Pag.93 L. 10.000
 
 
     La trasfonnazione del M.S.I. in Alleanza Nazionale ed i successi elettorali conseguiti inducono l'Autore ad un'analisi attenta della "Destra" Italiana dalla fine della guerra ai giorni nostri.
    Il M.S.I. può essere defuùto il più consistente movimento politico di orientamento nostalgico di tutta l'Europa, con una presenza continua in parlamento ed in molte strutture amministrative. Tutto ciò nonostante l'ostracismo dei partiti che componevano il C.L.N., dimostrando quanto fosse indicata l'Idea in una componente della società italiana. Cinquant'anni di mobilitazione antifascista permanente hanno impedito una ricostruzionesistematicaeditnparziale delfascisinoedelneofascismo, falsando i connotati ideali e la collocazione del M.S.I. nella geografia parlamentare.
   C'è da chiedessi perché al neofascismo, pur bi un quadro di ostracismo violento, fu consentito di organizzarsi politicarnente concorrendo ai "ludi cartacei", a patto che non superasse determinati limiti numerici e quale fu il peso che 'i paria", i 'fascisti" ebbero nel gioco politico. Forse erano più controllabili se ristretti in un'organizzazione, oppure erano necessari per giustificare il "centro" contro l'affermartsi dell'estrema destra; poteva essere il nemico da combattere e da mantenere in piedi cotne uno spauracchio.
    L'Autore in otto capitoli esprime il suo punto di vista su tutta la vicenda neofascista nel dopoguerra. La chiarezza dei concetti e la scorrevolezza del periodare rendono piacevole la lettura anche se alcuni concetti sono discutibili. Il testo è suggerito a chi vuole ampliare la conoscenza di quei fatti ed avvenimenti sempre nascosti dalla partitocrazia che distraeva gli italiani con il pericolo fascista per appropriarsi dei "beni di famiglia".
NUOVO FRONTE N. 158 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno. 
Luciano Garibaldi LE SOLDATESSE DI MUSSOLINI con il memoriale inedito di Piera Gatteschi Fondelli, Generale delle Ausiliarie della RSI
Milano, Mursia Eti, L. 24.000, pag. 144 
    Brutto titolo e brutta copertina che non rendono giustizia al testo e all'argomento.
    Dopo quasi un cinquantennio Autori ed Editori scoprono l'esistenza del S.A.F. (Servizio Ausiliario Femminile) delle forze armate della R.S.I. e lo fanno con molto rispetto rendendo giustizia alle seimila giovani italiane che accorsero a servire la Patria in armi.
    Ausiliarie non soldatesse. Non portarono mai armi, non parteciparono alla lotta fratricida ma si distinsero per il senso del dovere, l'abnegazione e la devozione con cui assolsero i loro compiti anche sotto i bombardamenti, facendo scudo del loro corpo per proteggere la popolazione; la grande fede nei destini della Patria martoriata e tradita le aiutava a portare conforto ai combattenti in prima linea dividendo con essi i disagi ed i pericoli.
    Seppero reagire con dignità e fierezza agli insulti della canaglia becera e seppero morire guardando in faccia i carnefici.
    Il S.A.F. nasce spontaneamente per dare corpo ed ordine al fenomeno del volontariato femminile, che trovava accoglienza presso le formazioni paramilitari repubblicane determinando situazioni non accettabili per uno Stato che intendeva ristabilire l'ordine stravolto dall'8 Settembre.
    Dopo una serie di articoli sui giornali sull'opportunità di creare un Corpo Ausiliario Femminile, Pavolini assume l'iniziativa e il 18 Aprile 1944 la Gazzetta Ufficiale della Repubblica con il D.L. n° 447 pubblica "Istituzione del S.A.F., servizio ausiliario femminile, Corpo femminile volontario per il servizio ausiliario nelle FF.AA. repubblicane, nella GNR ed in ogni altro settore interessante la difesa nazionale.
    Primo Comandante con il grado di Generale di Brigata fu Piera Gattesch  Fondelli.
    Solo pochi giorni prima la Xa Mas aveva organizzato il proprio Corpo di Ausiliarie che raggiunse i Battaglioni schierati ad Anzio dando prova di coraggio e disciplina.
    Disciplina: il segreto dei risultati del S.A.F.
    Solo con la disciplina rigida, ferrea, le Ausiliarie seppero imporsi a tutti, seppero dimostrate di non essere seconde ai Soldati in nessuna circostanza e non permisero mai che la loro femminilità fosse occasione di problematici rapporti con gl  altri componenti dei Reparti di assegnazione. Dopo il primo scetticismo tutti furono concordi nel richiedere l'assegnazione delle ausiliarie al proprio Reparto, tanto era incisiva la loro opera e d'esempio la dedizione al dovere.
    Nel testo presentato prevale il taglio giornalistico su quello storico,ma ugualmente si ottiene una visione completa dei S.A.F. e l'intervista-memoriale della Comandante fa giustizia dei luoghi comuni.
    L'elenco delle Ausiliarie Cadute durante la guerra, assassinate dopo il 25 Aprile, identificate e non identificate nobilita il testo che riporta pure le ultime lettere di Ausiliarie condannate a morte, testamenti spirituali nei quali non traspare l'odio ma il perdono per i carnefici e una grande speranza nella rinascita dell'Italia.
    Il libro presentato si legge bene ed è una miniera di notizie che certamente possono essere meglio riportate in una prossima edizione, tenendo conto dei suggerimenti e dei ricordi delle Ausiliarie che dopo cinquant'anni non hanno dimenticato il periodo più vivo ed intenso della loro vita. Esemplari nella vita come lo furono indossando il grigioverde, inserite nella società, nella scuola, nella famiglia e sul posto di lavoro, sono state portatrici dei valori eterni che caratterizzarono la loro gioventù.
    La fatica di Luciano Garibaldi merita apprezzamento e la lettura del suo testo è particolarmente raccomandata alle giovani che ricercano nel femminismo la loro identità.
NUOVO FRONTE N. 156 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Marino Viganò DONNE IN GRIGIOVERDE Il Comando Generale del SAF della RSI nei documenti e nelle testimonianze (Venezia-Como 1944-1945)
Ed. Settimo Sigillo L. 35.000, pag. 219
Il volume può essere richiesto direttamente a:
Settimo Sigillo Ed. Via Sebastiano Veniero 74, 00192 ROMA.
     Marino Viganò cultore di studi di relazioni internazionali e di Storia contemporanea, ci ha regalato un nuovo testo sulla R.S.I., ovvero su una particolare organizzazione militare che caratterizzò le Forze Armate Repubblicane.
    Ricercatore attento ed imparziale, utilizzando la scarsa documentazione esistente ed alcune testimonianze dirette, è riuscito a delineare storicamente le vicende del Comando generale del S.A.F. costituito a Venezia il 18/4/1944 e successivamente trasferito a Corno per una più adeguata sistemazione.
    La costituzione del Servizio Ausiliario Femminile e la sua organizzazione nel volgere di pochi mesi non ha precedenti storici e sconvolge le menti di coloro che hanno descritto la donna italiana come semplice fattrice destinata dal regime fascista ad esistere solo nell'ambito familiare.
    E' lo stesso Mussolini che suggerisce l' inserimento della donna nelle Forze Armate sfruttando l'organizzazione di base dei Fasci Femminili e dell'ONB. 
    In seguito ad un appassionato articolo di Concetto Pettinato, l'argomento è posto all'attenzione di Pavolini che già aveva compreso come la gioventù femminile italiana volesse partecipare attivamente al riscatto della Patria. Il 18 Aprile un decreto-legge sanziona un dato di fatto. La Decima M.A.S. circa un mese prima aveva costituito un proprio Reparto di Ausiliarie che diedero bella prova sul fronte di Anzio/Nettuno, mentre non poche erano le ragazze che si erano aggregate alle formazioni paramilitari del P.F.R.
    L'organizzazione è rapidissima ed alla fine della guerra le arruolate furono circa seimila.
    Il primo corso, denominato ITALIA, iniziò a Venezia il mese di Luglio e fu seguito dai corsi ROMA e FIAMMA.
    Con il grado di Generale di Brigata Piera Gatteschi Fondelli fu nominata Comandante del SAF e seppe dare impulso organizzativo e carattere all'organizzazione.
    Salvo l'armamento, inesistente per regolamento, il SAF fu modellato secondo gli schemi ordinativi ed organici dei reparti dell'Esercito Repubblicano ed i corsi erano effettuati secondo le esigenze delle assegnazioni e delle richieste dell'Aeronautica e dell'Esercito, della GNR, della Confinaria, della marina e delle Camicie Nere.
    Un rigidissmo regolamento di disciplina permetteva un' ampia selezione, ottenendo elementi di prim'ordine che con facilità superarono ogni prevenzione imponendosi per serietà di comportamento, senso del dovere e spirito di disciplina.
    Nell'ottobre del '44 il Comando e la scuola del SAF si trasferiscono a Como. L'ultimo corso, il "18 Aprile", avrà termine nei giorni del caos e del crollo del fronte.
    Il testo ci offre molti particolari  nteressanti ed è completato dai Decreti istitutivi e regolamenti del SAF e dal memoriale della Vice Comandante Cesaria Pancheri.
    I decreti istitutivi ed i regolamenti ancora oggi possono rappresentare una valida base di partenza per la costituzione del servizio militare femminile da più parti richiesto, che darebbe una boccata di efficienza a tante attività militari "liberando" giovani che meglio sarebbero utilizzati nei reparti di punta.
    Il memoriale della Pancheri è una fonte di notizie su tutto il Servizio Ausiliario ed è un documento umano che va oltre le aride cifre dell'organizzazione.
    Fa la storia dolorosa dei martirio di tante giovani massacrate, oltraggiate, incatenate ed incarcerate. E' la storia della dedizione al dovere, della generosità e dell'altruismo di migliaia di giovani che offrirono la propria vita come esempio a tanti altri giovani che preferivano un comodo nascondiglio in attesa degli eventi. Tutto questo tra una sorda ostilità ed una continua minaccia alle spalle.
    Il volume presentato si legge bene, è molto interessante ed avvincente, offre la visione di un mondo di valori e di sacrifici troppo a lungo ignorati che, se conosciuti, potrebbero sconvolgere tanti luoghi comuni oggi divenuti giudizi storici senza alcun fondamento.
    E' un libro che trova posto fra gli studiosi di storia come fra chi vuole curiosare porre in luce la Verità. E' un libro che si raccomanda ai giovani ed alle giovani che ricercano nel femminismo il riscatto della donna.
NUOVO FRONTE N. 156 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
 
Enzo Erra LE RADICI DEL FASCISMO. Una storia da riscrivere.
Roma - Ed.Settimo Sigillo Pag. 230 
Erra, Enzo
ISBD: Le radici del fascismo : una storia da - 2. ed. riveduta e ampliata - Roma : Settimo Sigillo, 1998 - 239 p. ; 24 cm. - Historia
Collezione: Historia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Erra, Enzo
Soggetti: FASCISMO - ITALIA - ORIGINI
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG
PV0190 - Biblioteca Civica Ricottiana - Voghera - PV
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0646 - Biblioteca del Dipartimento di filosofia e di ermeneutica filosofica e tecniche dell'interpretazione dell'Universita' degli studi di Torino - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\UM1\0034798
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Erra, Enzo
ISBD: Le radici del fascismo : una storia da - Roma : Settimo sigillo, [1995] - 230 p. ; 24 cm.
Collezione: Historia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Erra, Enzo
Soggetti: FASCISMO - Origini
Classificazione: 945.0914 - Storia d'Italia. Periodo del primodopoguerra e dell'avvento del fascismo,1918-1922.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0257514
    Nuova ed. riveduta ed ampliata (1998):
    Si sta concludendo questo secolo, ma non è facile fare bilanci perché tutto è in evoluzione ed in ebollizione.
    La storia non segue linee rette e nemmeno ha una sua logica perché è l'uomo generatore di storia, con la sua imprevedibilità, il suo spirito di adattamento o di rivolta che non si può definire coerente perché, a situazioni analoghe, non corrispondono reazioni o risultati analoghi.
    La caduta del muro di Berlino, lo sfaldamento dell'Impero Sovietico, l'integralismo islamico, la situazione balcanica, la guerriglia endemica nel Sud America, i massacri in Africa, la bomba atomica in gestione a Paesi di scarsa affidabilità, la pressione demografica sulle sponde del Mediterraneo, la fame e la miseria diffuse fra tanti popoli, la ricchezza e l'opulenza di altri a loro volta oberati dalla disoccupazione, che cosa potranno generare?
    La liberal-democrazia che si proponeva come panacea per tutti i mali del mondo saprà o potrà affrontare il futuro?
    Il concetto di libertà, così come inteso in Occidente, potrà ancora essere il paravento per ogni intervento o dovrà cedere il passo a nuovi valori che ristabiliscano un ordine accettabile nel mondo?
    Questo secolo è stato spettatore di grandi lotte; nella sua prima metà ha visto anche il fascismo come protagonista vittorioso in fase d'espansione, in concorrenza con il comunismo e la liberal-democrazia capitalista. Non fu generato da nessuna di queste due forze, nacque spontaneamente come forza contendente, antagonista, e fu tanto originale e fascinoso da indurre ad una generale reazione nei suoi confronti.
    Il fascismo nasce nelle trincee, si radica nei cuori disposti ad accettarlo, si trasfigura nell'azione veloce, coraggiosa, rischiosa, che tramortisce chi era abituato alle bilance della politica inconcludente; realizza, costruisce, è per la velocità, il progresso e la tradizione, è custode dei valori più intimi del popolo, combatte ed abbatte i parassiti della società, mette ordine, è simpatico alla gente che ritrova la Nazione. Il consenso nasce non dall'ideologia, ma dai fatti. Solo sotto l'assalto militare di un mondo che coltivava valori diversi è costretto a cedere. Molti lo rinnegarono, ma lasciò il segno nella società, sia nelle opere che nelle menti.
    La reazione alla cultura cattocomunista non è un fatto accidentale, l'interesse che ancora oggi desta non è una semplice curiosità.
    Il fascismo prese il potere in un momento particolare con una complessa operazione politico-militare che Mussolini gestì alla perfezione; voleva rompere con un mondo vecchio ed inconcludente, proponeva nuove soluzioni al problema italiano ed alla crisi nel mondo. Non si poneva in antitesi con la libertà, tanto più che i maggiori oppositori erano i comunisti che, della libertà, non erano certo i paladini.
    La fase autoritaria e dittatoriale aveva carattere provvisorio, legata alla lotta contro il comunismo.
    Il testo presentato ci fornisce un'ampia disamina sulle origini del fascismo, il suo sviluppo e la sua collocazione nella storia. La sua lettura è avvincente, è incalzante come l'analisi dei fatti che ci propone, ci riporta agli anni che più di tutti influirono sulla nostra storia e contro i quali ancora schiuma rabbia un antifascismo negatore di verità, generatore dell'Italia odierna che, nell'espressione dei suoi governi, è simbolo d'inefficienza ed incapacità costruttiva in ogni campo.
    La lettura di quest'opera è consigliata vivamente.
NUOVO FRONTE N. 185 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
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    Edizione 1995:
    Il fascismo come oggetto misterioso, un pensiero alieno, UNA parentesi storica, una maledizione divina, un oltraggio alla libertà etc. etc., oppure una nuova concezione della vita, un nuovo rapporto con il mondo del lavoro, un nuovo modo di concepire l'uomo, un nuovo umanesimo, il riscatto dal materialismo capitalistico sia esso di stampo liberale che marxista, la ribellione al determinismo, la vera rivoluzione popolare?
    Sono questi gli interrogativi ai quali è necessario rispondere ed occorre partire dalle radici che affondano nel cuore dei popoli sempre alla ricerca di valori e di soluzioni.
    Con la sua opera Enzo Erra ci propone un'accurata analisi e ci fornisce delle risposte equilibrate.
    Lo scrittore, giornalista, editorialista, commentatore politico, collaboratore di riviste culturali e socialmente impegnate ha scritto numerosi saggi di approfondimenti storico e filosofico.
    Per la classe di nascita (1926) ha vissuto il tramonto del fascismo e la fine della R.S.I.
    Questo secolo non può prescindere dal fascismo in quanto esso è stato, con la democrazia liberale e con il comunismo, il protagonista delle lotte e delle rivoluzioni che hanno caratterizzato il secolo stesso.
    Solo la sconfitta sul piano militare, determinata dall'amorale alleanza fra la democrazia liberale ed il comunismo, ha permesso la scomparsa politica del fascismo dalla scena, ma ciò non significa che non debba essere considerato come una forza costitutiva della storia e non un fuori legge.
    Solo la cecità politica di una classe dirigente ritornata alla ribalta nazionale, con l'imposizione delle baionette anglo-americane, poteva riproporre uno schema politico identico a quello pre-rivoluzionario del fascismo, ignorando la rivoluzione civile e sociale operata dal fascismo stesso che, sul campo, si era dimostrato vittorioso proprio per la riprovazione che il popolo italiano aveva dimostrato nei confronti della liberaldemocrazia e delle violenze leniniste.
    La corruzione, l'incapacità amministrativa, la mancanza di validi ideali, la caduta del muro di Berlino ripropongono situazioni già conosciute che mostrano i limiti sia del comunismo che del liberalismo selvaggio, che inevitabilmente portano ad un ripensamento dello Stato non strutturato sulla lotta di classe ma sulla collaborazione fra le categorie che sempre più partecipano alle decisioni del potere.
    La rivoluzione del sistema non può essere solo tecnica e burocratica, ma deve basarsi su effettivi valori di base oggi distrutti in nome dell'antifascismo.
    La caduta del muro di Berlino ha travolto anche l'antifascismo militante ormai divenuto anacronistico, sostenuto dal comunismo come cemento con le altre forze politiche.
    La continua negazione del fascismo come forza rivolu zionaria ha tolto ogni forza all'antifascismo stesso.
    Sviluppato su quattro capitoli, il libro ci conduce per mano affrontando quattro diverse questioni riguardanti il fascismo.
    Nel primo viene esaminata la situazione dell'Italia al termine della guerra mondiale e la risposta che seppe dare il fascismo ai problemi nati nel post risorg mento e drammaticamente esplosi nel dopo-guerra.
    Il secondo capitolo investe in prospettiva più ampia i rapporti con gli aspetti internazionali ed il contenuto universale del fascismo nei confronti con le correnti rivoluzionarie di sinistra e con le forze conservatrici, determinando uno scontro sia nel pensiero che nella prassi.
    Il terzo capitolo tratta il modo in cui il fascismo giunse al potere approfittando delle particolari circostanze create dalla crisi dello Stato liberale e dal tentativo rivoluzionario della sinistra.
    Il quarto propone il rapporto tra il fascismo ed i suoi avversari ed il principio di libertà.
    L'Autore non vuole risolvere il nodo della interpreta zione e definizione del fascismo, ma intende fornire al lettore una serie di elementi che permettano un giudizio equo fuori da ogni astio di parte.
    Il fatto stesso che del fascismo tanto se ne parli e se ne scriva sta a dimostrare la vitalità dello stesso, che durerà fino a quando non saranno emessi giudizi non offuscati dai rancori e dai pregiudizi.
NUOVO FRONTE N. 168 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.   
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Introduzione di Enzo Erra alla seconda edizione riveduta ed ampliata
Le radici del Fascismo – una storia da riscrivere pp. 239, prezzo euro 18,00.
Edizioni Il Settimo Sigillo, Roma 1998, Via Santa Maura 15 00192 Roma. Tel 06/39722155 – Fax 06/39722166; rete www.libreriaeuropa.it; Posta: ordini@libreriaeuropa.it.
Il tramonto della "storia"
Più volte, nel corso di conferenze e dibattiti sulla prima edizione di questo libro, ho dovuto rispondere a una domanda che veniva esplicitamente posta o si coglieva nell’aria: in brevi e chiari termini, quale era la mia tesi, e che cosa era per me il fascismo? La risposta che ho dato - e che continuo a dare - renderebbe felice il signor De La Palisse: il fascismo è semplicemente e soltanto il fascismo. Sembra un modo per cavarsela sgusciando dalla finestrella dell’ovvio, ma in realtà la domanda e la risposta contengono il nodo dell’intero problema. Nessuno ancora, sul piano accademico e scientifico come su quello giornalistico e divulgativo, accetta o almeno esamina l’ipotesi che il fascismo sia una realtà autonoma e conchiusa, un’idea spontaneamente concepita da menti umane e liberamente sostenuta da volontà umane. Il fascismo, per coloro che lo studiano o ne parlano, deve essere a ogni costo la filiazione o la degenerazione di un’altra cosa, deve far parte, nel bene e più spesso nel male, di una o dell’altra delle correnti storiche riconosciute e "correttamente" catalogate. Il punto di vista opposto, e cioè lo sforzo di intendere il fascismo come un fenomeno che non abbia altra ragion d’essere se non quella che racchiude in se stesso, è considerato eterodosso, antiscientifico e soprattutto "antistorico", non accettabile né confutabile quindi, e nemmeno citabile. Si potrebbe definirlo un non-punto di vista, paragonandolo alle non-persone che nel mondo di Orwell non vengono semplicemente uccise, ma "vaporizzate" e cancellate, come se non fossemai esistite.
Questa tenace e vischiosa pregiudiziale denuncia e comprova, più e meglio di ogni altro sintomo, la sostanziale unità del mondo democratico che va dal liberalismo al marxismo, e la sua incapacità qui davvero "totalitaria" - di concepire l’esistenza di qualcosa fuori suoi confini, e quindi fuori del ciclo che va dal giacobinismo al bolscevismo. L’essenza e la fisionomia di questa unità vengono analizzate e descritte in più punti di questo libro, e ne costituiscono sotto un certo aspetto il motivo conduttore, anche nelle parti che hanno una genesi e una elaborazione più lontane nel tempo. Negli ultimi tre anni, però, in seguito ai profondi mutamenti avvenuti in Italia e nel mondo, la situazione si è sviluppata oltre i limiti del paradosso. E questo ha reso necessaria non una semplice ristampa del testo, ma una seconda edizione integrata dagli elementi nuovi e in parte sorprendenti che il problema presenta.
Cala il sipario
La vastità del cambiamento, infatti, si può appena cominciare a misurare, e non è del tutto palese nemmeno oggi. In un primo momento, la caduta dell’impero sovietico e la scomparsa - almeno dal continente europeo - del cosiddetto "socialismo reale" sembrarono coinvolgere soltanto il comunismo, e più in generale il marxismo, la cui palese e tragica inattuabilità tagliava ragionevolmente corto a ogni ulteriore discussione teorica. Si diffuse, in quegli anni, l’impressione che il sipario fosse calato sull’ultimo atto non solo di una lunga e sanguinosa contesa, ma della storia stessa, che pareva sul punto di concludersi dopo aver raggiunto il suo fine. A generare questo stato d’animo fu non solo e non tanto il titolo di un libro di successo quanto la generale e più o meno consapevole convinzione che regolati ormai i conti tra capitalismo e comunismo con la definitiva vittoria del primo, la società umana dovesse assestarsi per sempre nelle elastiche forme del sistema liberaldemocratico, e disporsi a vivere, come avrebbe detto Pangloss, "nel migliore dei mondi possibile".
Fu una breve euforia, che i fatti - come meglio si dirà nelle considerazioni finali, a conclusione del libro - hanno disperso rapidamente, rivelando un mondo più di prima angosciato, lacerato e precario più di prima insidiato da un vizio congenito, e da una minaccia strisciante che già mostra in superficie i sintomi diversi - l’invasione migratoria, il fanatismo fondamentalista, la crescente potenza cinese -di un assalto imminente, e forse già in atto. Si è avuta così la prova che il flusso degli eventi umani non si arresta a comando, e continua pericolosamente, drammaticamente ma liberamente a scorrere, senza obbedire ad alcuna "legge oggettiva". Già il crollo dei regimi dell’Est, del resto, aveva messo di fatto in crisi la concezione deterministica e progressista della storia. Tutto si può ammettere, in quella concezione, tranne che una fase storica ceda, si sfaldi e rifluisca su quella che l’ha preceduta. Eppure, proprio chi si pone nella sua prospettiva e usa il suo linguaggio deve riconoscere che a cavallo tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90 in una larga parte del mondo una società "avanzata" ha ceduto il passo ad una "arretrata", e l’evoluzione ha camminato inammissibilmente a rovescio.
Si comincia quindi a comprendere che la svolta radicale a cui abbiamo assistito non coinvolge solo il comunismo, ma induce - come osserva il Furet - "a ripensare alcune convinzioni vecchie quanto la sinistra occidentale e addirittura quanto la democrazia": con il "senso della storia", infatti, il marxismo-leninismo "aveva pensato di dare una garanzia scientifica all’ottimismo democratico" ma "se il capitalismo diventa l’avvenire del socialismo, se è il mondo borghese a succedere al mondo della ‘rivoluzione proletaria’, che cosa ne sarà di questa assicurazione nel tempo?... La storia ridiventa un Tunnel dove l’uomo entra nel buio, senza sapere dove lo porteranno le sue azioni, privo dell’illusoria sicurezza di una scienza di quello è fa. Privo di Dio, l’individuo democratico di fine secolo vede tremare dalle fondamenta la divinità Storia: un’ angoscia che deve esorrcizzare
Il progresso fa marcia indietro
Insieme al concreto edificio del "socialismo reale", anche la a meccanica che il materialismo storico aveva costruito per incasellare i passaggi della vicenda umana è quindi andata in rovina. Ma anche nel quadro più generale della cultura laica e razionalista che ha generato come ultimo anello il marxismo non si può ammettere che il "progresso storico" possa fare marcia indietro. persino per un liberale "moderno e aggiornato" è inconcepibile che in un qualsiasi paese il feudalesimo possa succedere alla monarchia assoluta, o questa alla monarchia costituzionale, o quest’ultima alla repubblica. Eppure, nei territori dell’impero sovietico, si è verificato proprio un regresso del genere. Ecco allora che la direzione univoca attribuita d’ufficio al corso del fatti si ribalta, e la possibilità di dargli un senso svanisce.
Gli eventi recenti, insomma, non chiudono la storia intesa come il tessuto delle idee e delle azioni umane, delle imprese e delle sventure, delle creazioni e delle devastazioni, delle antinomie e delle sintesi, delle ascese e delle cadute, la storia che non finisce e non può finire, mutevole e imprevedibile, rischiosa e affascinante. Mettono in crisi, invece, la "Storia" con le virgolette e la maiuscola, l’Entità dotata di vita propria, che si svolge indipendente dagli uomini e domina i loro destini, ma non per questo libera, e soggetta invece essa stessa a ‘leggi oggettive’ che impone ma a cui obbedisce: la "Storia" spietata ma rassicurante, perché giudica e condanna ma in compenso si assume tutti i pesi e tutti i problemi, e solleva gli uomini dalla responsabilità di decidere. Nell’esistenza di questa divinità, marxisti e non marxisti hanno creduto ciecamente a lungo: La "Storia" è salita agli altari dopo la "morte di Dio" celebrata nel XIX secolo e vi è rimasta per tutto il XX. Era una divinità laica, che si accordava con la nota dominante, razionalistica e positivistica della mentalità moderna. Laica e immanente, ma dotata di tutti i caratteri da sempre attribuiti al divino: l’onnipotenza, la prescienza del futuro, l’intrinseca bontà dei fini, la capacità ultraumana di perseguirli.
I calcinacci del Muro
Ora, secondo la mitologia corrente, sarebbe stata proprio questa divinità a folgorare il fascismo, imitando i numi dell’Olimpo che usavano abbattere sul campo i combattenti a loro avversi o sgraditi. Che il fascismo sia stato "condannato dalla Storia" è pane quotidiano, da più di cinquant’anni, al livello dell’alta accademia come a quello della bassa cucina. Ma se la "Storia" esce dalla scena, travolta dai calcinacci del Muro di Berlino, quali basi restano per sostenere la validità della "condanna" che le sue labbra avrebbero pronunciato? Il verdetto divino, peraltro, sembrava nascere proprio dalla natura "antistorica" del fascismo, dalla temeraria indisciplina che lo aveva indotto a intromettersi nella ben ordinata serie di caselle in cui il divenire storico era stato organizzato e sistemato. Nel suo contenuto ideale come nei movimenti e nei regimi a cui aveva dato concretamente vita, il fascismo non corrispondeva ad alcuna di queste caselle, e ne disturbava l’ordinata e logica successione. Nasceva di qui la giustificazione morale e politica che la "Storia" forniva alla coalizione antifascista liberal-bolscevica costituita nella seconda guerra mondiale al fine di abbatterlo. E di qui nasceva anche il bisogno di negare la sua esistenza come ente autonomo, di non fermarsi a distruggerlo, ma di "vaporizzarlo" orwellianamente, quale non-idea e non-realtà, e di interpretarlo quindi come un’appendice o un’alterazione delle idee e realtà che erano abilitate a far parte della "Storia", e venivano accolte legittimamente nel suo seno.
Già negli studi preliminari che ho poi inseriti e sviluppati in questo libro avevo potuto osservare che la presenza stessa del fascismo bastava a smentire che esistesse una "Storia" come la cultura moderna la concepiva. La disfatta di quello che per mezzo secolo abbiamo chiamato il "mondo orientale", e verso il quale doveva camminare la "Storia", ne fornisce ora la prova. Così, il corso travolgente dei fatti richiede il riesame politico, teorico e filosofico non solo del marxismo, che non può essere considerato come il fine ultimo verso il quale procede la "Storia", ma anche della liberaldemocrazia che otto i nostri occhi sta dimostrando di non essere il felice approdo sul quale la "Storia" può ancorarsi e chiudersi. L’uno e l’altra non possono più essere visti e giudicati in base alla loro pretesa "storicità". Ma per ovvia conseguenza devono essere radicalmente riesaminate anche le interpretazioni finora date al fascismo, che non possono più avere come base e presupposto una sua "antistoricità", altrettanto arbitraria.
Caduta la necessità di inquadrarlo e tenerlo a forza nelle strette di una prospettiva che più non esiste, al fascismo si può cominciare a guardare come si guarda agli altri vasti e spontanei fenomeni generati dalla mente e dall’attività umana. Si può smettere di andare a cercare tra le pieghe di altre correnti ideali e politiche per scoprire il bubbone da cui sarebbe esploso o, nel più benevolo dei casi, il tronco da cui si sarebbe diramato. E si può prendere in esame almeno
L’ipotesi che il fascismo sia sorto per generazione propria, da un autonomo pensiero e da una libera volontà. L’ipotesi, insomma, che il fascismo sia soltanto e semplicemente il fascismo.
L’unità nazionale in pericolo
La prima edizione del libro muoveva già da questo assunto, e il suo testo viene quindi riprodotto quasi interamente nella seconda, con poche varianti, e con le aggiunte e integrazioni che lo svolgersi dei fatti e gli sviluppi più recenti della storiografia hanno rese necessarie. Riguardo al suo contenuto non si può che ripetere in larga parte quanto venne detto nella premessa alla prima edizione. I quattro capitoli in cui si articola, originati da varie occasioni, affrontano quattro questioni, diverse ma strettamente connesse allo stesso oggetto. Il primo esamina la risposta data dal fascismo al problema che travagliava l’Italia del post-risorgimento, e che esplose drammaticamente all’indomani della prima guerra mondiale: è questa la parte che ha richiesto un più attento aggiornamento, perché proprio negli ultimi due anni la crisi italiana si è accelerata fino a raggiungere un punto in cui la stessa unità nazionale è messa in questione. Il secondo investe il contenuto universale del fascismo, nel suo incontro-scontro di pensiero e di prassi con le correnti rivoluzionarie di sinistra e con quelle conservatrici e reazionarie di destra. Il terzo descrive il modo in cui il fascismo giunse al potere in Italia, nelle particolari circostanze create dalla crisi dello stato liberale e dal tentativo rivoluzionario marxista. Il quarto ha al centro il controverso rapporto tra il fascismo e i suoi avversari da un lato, e il principio di libertà dall’altro.
Non vi è dunque, in queste pagine, il tentativo di affrontare sistematicamente il corso storico del fascismo in tutte le sue fasi e manifestazioni: tentativo che richiede ben altre dimensioni e strumenti. E non vi è la pretesa di sciogliere in brevi termini il nodo dell’interpretazione e definizione del fascismo secondo i caratteri suoi propri, nodo che cataste di volumi hanno sempre aggirato. Vi è invece il desiderio di abbordare il fenomeno da vari lati, e di identificarne alcuni aspetti salienti, contribuendo così ad aprire una prospettiva che è rimasta finora preclusa. E vi è infine la speranza di riuscire a fissare alcuni punti fermi che possano servire come base di partenza per un esame più organico. Esame che il tramonto della "Storia" rende non solo finalmente possibile, ma anche indispensabile e urgente per uscire dal vuoto che essa ha lasciato.
Enzo Erra Roma, febbraio 1998             
Enrico de Boccard LE DONNE NON CI VOGLIONO PIU' BENE Romanzo - Introduzione di Gianfranco De Turris
Sveva Editrice, Pag. 210 Lire 30.000
De Boccard, Enrico
ISBD: Le donne non ci vogliono piu bene : romanzo / - Andria : Sveva, [1995] - 210 p. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: De Boccard , Enrico
De Turris, Gianfranco
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FE0152 - Biblioteca della Facoltà di lettere e filosofia Amleto Bassi dell'Università degli studi di Ferrara - Ferrara - FE
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\FER\0162282
     L'Autore, deceduto nel 1988, militò nella R.S.I. come Sottotenente della G.N.R.. Giornalista da prima linea ha condotto una vita avventurosa e pur mantenendo fede ai propri ideali non ha mai provato odio o rivalsa verso il nemico o l'avversario.
    Ha sempre dimostrato il più assoluto rispetto per le idealità "degli altri" ed una volta finita la guerra ha lottato perché non vi fossero differenze almeno fra i Caduti.
    Il romanzo presentato non ebbe facile vita sia per le titubanze dell'Autore nel darlo alle stampe e sia per le difficoltà che molti editori ponevano alla sua pubblicazione.
    Presentato con il titolo "Donne e mitra" nel 1950 il testo per la fraterna attenzione di De Turris, che ne cura l'introduzione, viene intitolato "Le donne non ci vogliono più bene" così come inizia una bella canzone repubblicana.
    Attraverso un filo logico che unisce i personaggi sullo sfondo della guerra civile, il lettore s'immedesima nella realtà dell'Italia dell'epoca fatta di passioni, di lotta, di rischi mortali ove la pietà risulta morta, ovvero anche di un'ltalia barricata in casa, agnostica, pronta ad applaudire il vincitore, terrorizzata dai bombardamenti, che rifiuta di prendere parte alla lotta oppure propensa ai traffici illeciti per sopravvivere.
    I protagonisti sono fedelmente ritratti in rapporto alle circostanze che pongono in evidenza le qualità caratteriali.
    L'incontro fra due vecchi commilitoni ora su posizioni diverse, consapevoli dei loro destino senza rinnegare il passato ma con una diversa visione dei presente e dell'avvenire; gli Ufficiali che sono parte attiva nella lotta anti partigiana, il loro modo di affrontare la morte e l'amore, il legame sentimentale della signora Roseniary, lo stravolgimento di ogni idealità, l'affermarsi della negatività nel rapporto quotidiano con il prossimo che si manifesta assetato di rapina e di vendetta, l'abitudine alla morte, il senso di provvisorietà che aleggia su ogni azione, tutto è mirabilmente reso da Enrico de Boccard che dimostra di essere stato attento osservatore, e, forse, di aver vissuto le emozioni descritte come personaggio.
    Un romanzo molto interessante, completato da tre testi in appendice ripresi da Architrave intitolati "Appendice alla Spoon River Anthology", "Criminale di guerra" e "Art. 292 c.p.".
    Si legge con attenzione, avvince e fa riflettere.
NUOVO FRONTE N. 173 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
AA.VV.. I GIORNI DELL'ODIO.
Ciarrapico. 1995
AL LETTORE
A cinquant'anni dalla conclusione anche in Italia della 20 Guerra Mondiale pubblichiamo la nuova edizione di questo "titolo' con il solo scopo di contribuire alla certezza della verità storica: medesima fu la motivazione editoriale sin dalla prima edizione nell'aprile 1975.
La memoria della verità storica è un dovere etico verso tutti quanti furono protagonisti o vittime in quei tragici giorni di "odio senza speranza'.
Ancora oggi il risultato della ricerca storica non può che confermare che fu la conclusione di una guerra civile una delle più feroci, che aveva insanguinato due terzi della Patria Italiana dal Settembre 1943 a quell'Aprile 1945: maramaldesca ne fu la conclusione.
Quelle giornate non furono la cessazione di ogni atto di guerra e la celebrazione della vittoria da parte del vincitore ma l'inizio di una insanguinata kermesse di atroci vendette sui vinti ormai arresisi, sui vinti ormai inermi.
E questa maramaldesca conclusione ebbe addirittura un maldestro tentativo di copertura giudiziaria ancora per molti mesi attraverso la pseudo giustizia delle Corti d’assise Straordinarie.
Queste Corti furono la negazione di ogni diritto di difesa emanando inappellabili sentenze quasi sempre ingiustificate in quel momento tragico della Storia d'Italia.
Qualcuno oggi potrebbe opporci che la documentazione che sotto ' poniamo e questa stessa edizione nel suo insieme Potrebbe contribuire a rinfocolare sentimenti odiosi mentre si dovrebbe contribuire all ‘oblio.
Noi come Editori e come Italiani respingiamo tutto questo.
L ‘oblio significherebbe acquiescenza alla menzogna storica: che non si trattò di guerra civile ma di una guerra di liberazione, che si trattò di una ordinaria amministrazione di giustizia sul nemico vinto.
Questo non è possibile, non sarebbe giusto, sarebbe impietoso verso quanti «caddero» in quella tremenda kermesse fratricida.
Il Signor Presidente della Repubblica continua ad affermare-
mare che la Storia non si cambia.
E' vero, Signor Presidente della Repubblica, la Storia non si cambia, resta quella che fu: e appunto per questo c'è un dovere etico dinanzi al Popolo Italiano quello di documentare quella che fu la verità storica anche attraverso la Storia dei vinti.
Anche quei vinti, gli Italiani li ricorderanno "un giorno'. e sarebbe stato degnissimo che li avesse ricordati oggi, nella pietà verso la Patria, l'Italia del Presidente Scalfaro, "salendo' sull'altare della Patria e sostando idealmente uniti, tutti gli Italiani, a qualsiasi parte abbiano appartenuto nuto, "scelto' o militato, gli Italiani di oggi e quelli di ieri, i figli ed i nipoti di quelli che vissero gli anni del furore.
Questo certamente avverrà, sull'Altare della Patria, forse oltre l'attuale cinquantennio, non per anniversari di giorni dell'odio e non un 25 Aprile ma forse appena un mese dopo, un 24 Maggio, con la partecipazione di tutti gli Italiani in un momento che sarà nuovamente radioso.
In un prossimo Maggio radioso come quel Maggio 1915 che suggellò l'unità vera di tutti gli Italiani nella Patria italiana, gli Italiani tutti, sull'Altare della Patria ritroveranno se stessi in un grande atto d'amore, e i il Milite
Ignoto nel suo Sacello dormirà il degno sonno nell’armonia-
nia della Patria. L'Editore
  
 
 
Romolo Gobbi CHI HA PROVOCATO LA SECONDA GUERRA MONDIALE?
Muzio Biblioteca. 1995
 
Antonio Bonino MUSSOLINI MI HA DETTO
Settimo Sigillo. 1995
 
Mussolini mi ha detto non è un libro di memorie nel senso classico del termine, questo lo coglie anche il predatore all'edizione argentina del '50. Per molti versi, anzi, il libro si discosta anche dalla memorialistica in voga in quegli anni.
Questa, pur vicinissima agli eventi, tenta già un bilancio d'insieme ancorché legato a una visione di ampiezza limitata, privo di basi documentarie, orientato ideologicamente - della storia breve e sanguinosa della Repubblica sociale italiana.
Il libro di Bonino no, non ha questo respiro storiografico. Sorretto da un filo cronologico molto labile, che si perde di continuo da pagina a pagina, da capitolo a capitolo, è piuttosto una raccolta di appunti, di «momenti» mussoliniani, isolati persino l'uno dall'altro.
Ci sono, è vero, i camerati d'allora, i soldati, i funzionari, gli «eroi». Ma ancora non per se stessi, quanto nel rapporto con il «capo». Protagonista non è la R.S.I., nemmeno negli episodi superficiali, ma Mussolini. L'intento non è tanto descrittivo, quanto - si direbbe - pedagogico.
Ed è tanto più forte in quanto il libro è diretto a una comunità italiana all'estero, una di quelle «colonie» non intaccate nel profondo dalla guerra civile che ha scavato il solco di sangue fra gli italiani: una comunità ancora legata invece alla visione e al mito dell'Italia «imperiale».
Altra semmai l'utilità di Mussolini mi ha detto come veicolo per addentrarsi nell'apparato, nel ruolo, negli ambienti e nelle idee del Partito fascista repubblicano, il «continente sommerso» ancora da esplorare il motore dell'ultima stagione del fascismo.
Anche qui, certo, parecchie reticenze rispetto alle memorie del collega Romualdi; parziali ammissioni sui rapporti coi tedeschi -eppure Bonino con l'«Ufficio stralcio Z.A.» dirigeva una sezione di chiaro carattere anti-tedesco-; episodi lasciati in sospeso; cenni «misteriosi». Ma almeno, uno sguardo sul mondo segreto degli ultimi in camicia nera.
Angelo Norelli, Michelangelo Mendella NAPOLETANI A SALO'
Fratelli Conte Editori 1995
A cinquant'anni dalla fine della Repubblica Sociale Italiana ci siamo soprattutto soffermati su alcuni personaggi più vicini geograficamente a noi napoletani, donde il titolo dei libro, volutamente riduttivo, ma simbolico: Ci auguriamo che il nostro tentativo venga inteso non come nostalgica esaltazione, ma solo come minuzioso, obiettivo lavoro di ricerca che mira a ricostruire il volto veritiero e concreto di quella fase negletta della storia italiana, che è stata la R.S.I.! A creare tale sereno giudizio speriamo valga l'auspicata fine della polemica fascismo-antifascismo, che per cinquant'anni ha aduggiato la vita politica italiana.
 
 
 
Carlo Mazzantini I BALILLA ANDARONO A SALO'. L'ARMATA DEGLI ADOLESCENTI CHE PAGO' IL CONTO DELLA STORIA.
Marsilio ed., Pag. 180. L. 20.000
Mazzantini, Carlo <1925- > 
ISBD: I balilla andarono a Salo / Carlo Mazzantini - Venezia : Tascabili Marsilio, 1997 - 180 p. ; 19 cm. - Tascabili Marsilio 
Collezione: Tascabili Marsilio 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-317-6824-7 
 Bibliografia Nazionale - 98-9558 
Nomi: Mazzantini, Carlo <1925- > 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0100 - Biblioteca civica - Tortona - AL 
 BO0392 - Biblioteca dell'Istituto Gramsci - Bologna - BO 
 BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
 CT0062 - Biblioteca regionale universitaria - Catania - CT 
 FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC 
 FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
 MO0016 - Biblioteca comunale - Castelnuovo Rangone - MO 
 MO0102 - Biblioteca comunale - Pavullo nel Frignano - MO 
 PV0190 - Biblioteca Civica Ricottiana - Voghera - PV 
 RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
 RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
 RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM 
 TO0905 
 VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0388227  
     Non mi piace il titolo e non mi piace la dedica. Sembrano fatti apposta per farsi perdonare i sentimenti di simpatia che la lettura dei testo suscita nei confronti dei Combattenti della RSI (non di Salò).
    Salò è una ridente cittadina, come si scrive nelle guide turistiche, ma non suscita sentimenti di amor di Patria, anzi è un modo irridente per sminuire l'importanza della Repubblica Sociale Italiana che rispondeva a tutti i requisiti del diritto internazionale. Giusta la dedica al padre combattente sul Grappa, ma mancano i riferimenti ai Caduti d'Africa, di Spagna, e della seconda guerra mondiale fino all'8 settembre. Meno giusto accomunare i partigiani Caduti per la libertà con i Soldati Caduti per l'Onore. Quale libertà vagheggiavano le bande comuniste e da che cosa fuggivano i rifugiati in montagna? Come possono identificarsi in loro gli osannanti al fascismo per venti lunghi anni, che giurarono fedeltà fino alla morte?
    Qualcosa nella logica dei fatti e dei discorsi non funziona, la libertà non può essere Un valore che si scopre da un giorno all'altro. Ancora oggi gli italiani non conoscono la libertà, la confondono con la licenza di fare quello che loro aggrada, senza accorgersi che l'interesse nazionale viene stravolto a tutti i livelli, ricadendo sotto forma di caos sulle loro teste.
    Elio Vittorini, già squadrista, Marcia su Roma, scrittore e capofila dell'antifascismo marxista e cantore della Resistenza, dimentico degli anni di passione, bollò come "figli di stronza" i giovani soldati volontari o di leva della RSI, perciò meritevoli di morte e di disprezzo.
    L'autore è stato un "figlio di stronza" ma la vita lo ha portato a rivedere, pur senza rinnegare le decisioni giovanili, le motivazioni di allora, la cui scelta si cristallizzò nella morte per tanti Camerati che non ebbero il tempo di "rivedere".
    Il testo è molto interessante e consente di rivivere "quei momenti", ma non si può condividere la sensazione che vuole trasmettere presentando i giovani Repubblicani come plagiati al sacrificio, portati da una spinta irrazionale ad offrire la propria vita, come conseguenza di una educazione ricevuta, come se fosse un fatto negativo.
    Il fascismo ha cercato di infondere nel popolo italiano valori di dignità, di decoro, di amor patrio, di senso dell'onore, di rispetto per il prossimo, e questi valori sono stati recepiti da una grande parte d'italiani e, certamente, i giovani meglio risposero all'appello nel momento del bisogno, senza distinzioni cavillose e senza tutela degli interessi personali.
    I sentimenti prevalsero sulla razionalità, fu la rivincita della poesia sull'arido calcolo perché tutti sapevano che la vittoria si allontanava sempre più.
    Pagarono loro per tutti.
    Ma quale cambiale era in scadenza? Fecero interamente il loro dovere di cittadini nel momento più grave e subirono la vendetta di coloro che obbedivano a centrali straniere e che non amavano il confronto, sul piano etico, che li faceva vergognare per il tradimento disonorevole.
    I giudizi stranieri sono unanimi nel riconoscere la lealtà dei Combattenti della RSI.
    I quasi cinquantamila trucidati nei modi più crudeli a GUERRA CONCLUSA sono la riprova della diversa concezione della vita.
    Giovanissimi, giovani e meno giovani seppero morire con dignità e coraggio lanciando alto il grido "Viva l'Italia" di fronte ai plotoni d'esecuzione composti da avanzi di galera senza patria.
    E' vero, gli eccidi furono "la discriminante legittimante dell'antifascismo" (Mughini in "Indipendente" 28/12/93) così come rivendicato da Alessandro Galante Garrone; oggi ne possiamo valutare le conseguenze. La Storia non può essere scritta dagli assassini; è composta di fatti e di verità che emergono nel tempo ed i "FIGLI DI STRONZA", che non conoscevano altra dottrina che quella dell'amor di patria, saranno il punto di riferimento per la più sana gioventù italiana.
    Chi ha tradito o s'è reso responsabile di malefatte sarà additato come merita. 
NUOVO FRONTE N. 164 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Ernesto Zucconi BOVES 1943-1945 Le verità a confronto
Serie Elefante NovAntico Editrice. Pag. 182 L. 30.000
Zucconi, Ernesto
ISBD: Boves , 1943-45 : le verita a confronto / - Pinerolo : NovAntico, 1995 - 182 p. : ill. ; 24 cm. - Elefante
Collezione: Elefante
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 95-9761
Nomi: Zucconi, Ernesto
Soggetti: Guerra mondiale 1939-1945 - Boves - 1943-1945
Classificazione: 940.534513 - PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALLASECONDA GUERRA MONDIALE. Cuneo (prov.)
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0037 - Biblioteca civica - Cuneo - CN
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN
CN0173 - Biblioteca civica - Rifreddo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0343913
     L'opera presentata è il secondo libro della NovAntico dedicato al periodo del Fascismo e della R.S.I. ed è il frutto di una faticosa ricerca per raccogliere documentazioni e testimonianze per raggiungere quella verità che per cinquant'anni è stata nascosta dietro una spessa cortina di menzogne.
    Boves è stata sacrificata sull'altare dell'improvvisazione, della codardia della confusione delle anime e delle coscienze, è stata la vittima dell' 8 settembre.
    Ponendo a confronto le testimonianze ed i documenti delle due parti in gioco, viene ridimensionato il mito resistenziale. Boves ebbe la cattiva ventura di trovarsi geograficamente in posizione favorevole per la costituzione delle bande partigiane formate dai militari dei reparti italiani dissolti in seguito agli eventi dell'armistizio.
    In undici capitoli Zucconi illustra la situazione di Boves partendo dall'adesione dei cittadini al Fascismo, la situazione all'8 settembre, la guerra partigiana con le tragedie che determinò senza conseguire risultati sul piano militare, la fine delle ostilità con la conseguente caccia al fascista e le epurazioni.
    Sangue, sempre sangue, sofferenze pagate dalla popolazione innocente, sulle quali fu creato un mito gonfiato dalla retorica e nelle cifre.
    Il testo è molto interessante perché pone a confronto testimonianze orali e scritte, giungendo alla verità che non è quella delle lapidi.
NUOVO FRONTE N. 158 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
 
 
 
 
Giorgino Francesco, Rao Nicola L'UN CONTRO L'ALTRO ARMATI. DIECI TESTIMONIANZE DELLA GUERRA CIVILE (1943-1945) 
Mursia 1995  
Guidoni Vito CRONACHE GROSSETANE 
ANFCDRSI 1995  
Alma TESTIMONIANZA DI UNA VITA COERENTE  
1995 
 
 
 
 
Pietro Ciabattini, COLTANO 1945, «UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO DIMENTICATO»
prefazione di Franco Bandini, Ed. Mursia, L. 25.000, pag. 180
 
 
     Stampa e televisione non perdono occasione per farci conoscere le «delizie» dei campi di concentramento germanici ma non hanno mai speso un rigo o un fiato per illustrarci i campi Alleati ed i trattamenti che essi riservarono ai non cooperatori ed ai prigionieri della R.S.I.
    Grazie alla capacità di ricercatore di Pietro Ciabattini oggi è stato aperto uno squarcio sul campo di Coltano, un campo di casa nostra, a pochi chilometri da Livorno e da Pisa.
    Con efficacia vengono descritte le condizioni disumane alle quali furono sottoposti dai 33.000 ai 35.000 prigionieri denutriti, denudati, costretti a coricarsi in terra per sette mesi, sotto una tenda canadese fatta per due, in sei uomini.
    Avviliti nel corpo e nello spirito si salvarono solo per la fierezza del comportamento e per la solidarietà fra camerati. Vecchi, bambini, adolescenti in una promiscuità da girone dantesco, sottoposti alla durezza dei guardiani tedeschi ed alla ferocia delle sentinelle americane di colore, a punizioni collettive ed a punizioni individuali come il palo o la gabbia, questi esseri umani furono ridotti all'abbrutimento.
    Fu proibito loro di corrispondere con le famiglie, di ricevere aiuti esterni i malati furono lasciati morire o trasportati in ospedale quando ormai non c'era altro da fare. Pagine vergognose che furono occultate agli italiani fino al punto che ancora oggi non è stato possibile conoscere il numero dei deceduti, le loro generalità ed il luogo di sepoltura.
    Immagini il lettore di vivere per sette mesi nelle condizioni sopra descritte, essere puniti se trovati al riparo della tettoia del «gabinetto», impossibilitati a ripararsi sotto la tendina per tutto il giorno, dormire in terra, senza ricambio d'indumenti, con poca acqua per l'igiene personale, il tiro a segno delle sentinelle e dei «partigiani» che tiravano sul Campo, senza dare o ricevere notizie dai propri cari, senza cibo degno di tale nome: questo è Coltano, questi sono gli americani, supremi difensori dei valori civili ed umani.
    Quando l'amministrazione del campo passò al Governo italiano, la Bandiera Nazionale fu salutata con le lacrime, si sperava nel cambiamento.
    In effetti i prigionieri ebbero solo la solidarietà dei nuovi guardiani, vi fu un allentamento della disciplina, le guardie non cercavano il morto, ma la fame regnava suprema e cosi le condizioni di vita non mutarono.
    Era chiara la volontà politica di disinteresse totale per la sorte dei «fascisti». Grande conforto fu dato dalle autorità religiose; i pacchi che sotto l'amministrazione nazionale fu permesso consegnare ai prigionieri risolsero molte situazioni drammatiche. Come non ricordare le migliaia di madri, padri, figli che in pietoso corteo giungevano da ogni parte d'Italia per conoscere la sorte dei loro cari, soffrendo pene infernali e l'insensibilità delle autorità?
    Il bel libro di Ciabattini è un'altra pietra lungo il tortuoso cammino della verità e della Storia. Per la documentazione esibita, per la testimonianza diretta, da lui sofferta come prigioniero in quell'inferno, l'Autore ci dà la possibilità di aggiornare le nostre conoscenze storiche.
NUOVO FRONTE N. 152-153 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
STORIA FOTOGRAFICA DELLA RESISTENZA 
Bollati Boringhieri 1995  
Bertoldi Silvio SOLDATI A SALÒ 
Rizzoli 1995 Mignemi Adolfo  
 
 
 

Carlo Borsani JR. CARLO BORSANI - UNA VITA PER UN SOGNO (1917-1945)
Milano, Mursia Ed., L. 25000 pag. 192
Borsani, Carlo <jr.>
ISBD: Carlo Borsani : una vita per un sogno - Milano : Mursia, [1995] - 192 p., [8] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - Testimonianze fra cronaca e storia(( - Segue: Documenti.
Collezione: Testimonianze fra cronaca e storia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-425-1819-0
Bibliografia Nazionale - 96-4461
Nomi: Borsani, Carlo <jr.>
Speroni, Gigi
Soggetti: Borsani, Carlo
Classificazione: 945.0916092 - Penisola italiana e isoleadiacenti. Periodo della resistenza armata edella fine del Regno, 1943-1946. Persone
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
BI0025 - Biblioteca civica - Biella - BI
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0360928
     La "verità", che cosa è la verità, chi detiene il monopolio della verità? I "vinti" non hanno avuto diritto alla verità, per cinquant'anni l'Italia risulta nata dalla Resistenza foriera di virtù civiche e politiche, riscatto all'oppressione ed alla repressione mussoliniana.
    Si apre un libro come quello presentato e si scopre, invece, che è esistita un'Italia virile, appassionata, desiderosa di rispetto, benessere e pace.
    Carlo Borsani JR. é il figlio della Medaglia d'Oro Carlo Borsani, Cieco di guerra, (più volte ferito sulle montagne greche, orfano di un modesto operaio, intellettuale e poeta fecondo) e in omaggio a Suo padre ha voluto che questo libro che ci permette di scoprire un lato inedito, per la massa, di alcuni aspetti della R.S.I., di Mussolini e di alcuni antifascisti che aderirono al programma sociale del nuovo fascismo.
    Il 29 Aprile 1945 un gruppo di assassini con il fazzoletto rosso al collo uccide in Piazzale Susa la M.0. Cieco di guerra Carlo Borsani lo espone perle vie della città ed infine, tolto il cadavere da un carretto della spazzatura, lo scarica a Musocco, al campo n° 10, quello dei "criminali di guerra" ove tuttora riposa.
    Colpe e responsabilità di Borsani: aver sempre propugnato la riconciliazione fra gli italiani in pieno accordo con Mussolini e il socialista Carlo Silvestri, entrando spesso in rotta di collisione con gli esponenti più accesi del fascismo repubblicano (Farinacci, Pavolini).
    La pacificazione, evidentemente ancor oggi, non rientra nei programmi resistenziali e post resistenziali. Il lavoro presentato non è l'apologia di un padre o di un eroe, ma un viaggio attraverso le fasi convulse della nascita, dello sviluppo e della fine della RSI con particolare riguardo ai tentativi mai accantonati di trovare un accordo tra le parti per limitare i danni che il tradimento dell'8 settembre aveva apportato all'Italia, tentativi sempre fatti fallire dal calcolo sanguinario dei comunisti tesi ad allargare il solco di odio fra gli italiani.
    Il testo è molto interessante e vi si può cogliere il segno di una evoluzione di pensiero nei confronti delle componenti politiche di altra tendenza.
    La lettura è resa piana e scorrevole sia per gli argomenti trattati che per lo stile del periodare.
NUOVO FRONTE N. 158 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Nino Arena 1° BATTAGLIONE PARACADUTISTI G.N.R. "MAZZARINI"
Ed. Istituto Storico RSI Pag.242, prezzo non registrato 
Arena, Nino
ISBD: 1. battaglione paracadutisti GNR " Mazzarini " - [s.l.] : Istituto storico R.S.I., stampa 1995 - 242 p., [32] c. di tav. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Arena, Nino
Altri titoli collegati: [Variante del titolo] Primo battaglione paracadutisti GNR "Mazzarini"
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
Codice identificativo: IT\ICCU\PUV\0842080
    Molto si deve a Nino Arena per le opere storiche pubblicate, frutto di ricerca appassionata e di sacrifici personali.
    Oggi le opere di Nino Arena sono una preziosa fonte di conoscenza per lo studio ed il ripristino della verità storica nei confronti dei tanti Reparti militari che parteciparono con valore e coerenza alla tragica epopea della R.S.I.
    Il testo presentato è basato sulle testimonianze dei componenti del "Mazzarini" in quanto il diario storico e la quasi totalità della documentazione di reparto, con la Bandiera, sono andati distrutti in seguito agli eventi bellici.
    E' la storia appassionata di giovani e meno giovani volontari che, in obbedienza al senso del dovere e per la difesa dell'onore militare dell'Italia non esitarono ad arruolarsi nel Battaglione Mazzarini chiedendo d'essere inviati al fronte per combattere il nemico anglolamericano invasore.
    Le esigenze militari imposero invece il suo impiego contro il ribellismo, pagando un forte contributo di sangue in un confronto ripugnante per la logica di ogni combattente.
    Il Reggiano, la Val Camonica, la provincia di Cuneo, il Novarese e la Val d'Ossola sono testimoni dell'impegno del Battaglione, del valore del coraggio, e del senso di umanità che sempre distinsero i paracadutisti. Il Capitano paracadutista Giuseppe Genovesi è il fondatore del Battaglione "Mazzarini" e insieme ai superstiti è il geloso custode della tradizione e dei ricordi del Reparto.
    Combattenti purissimi operarono fra la incomprensione, l'inimicizia, lo smarrirnento del popolo italiano e la ferocia bestiale del nemico dello stesso sangue ottenendo, invece, il riconoscimento del nemico invasore. E' una storia bellissima, è la storia individuale di tanti che tutto diedero per l'Onore d'Italia, non sperando una ricompensa ma consapevoli di una lotta e di un esito non favorevoli.
    Il Battaglione Mazzarini è nel solco glorioso di tutti i reparti paracadutisti ed ancor oggi ne fanno fede i superstiti che con i loro incontri mantengono vivi i valori ideali.
    Dopo cinquant'anni la Storia rimescola le carte e favorisce i "perdenti" di ieri.
NUOVO FRONTE N. 158 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Aldo Bertucci GUERRA SEGRETA OLTRE LE LINEE I "Nuotatori Paracadutisti" del gruppo Ceccacci (1943-1945)
Mursia Ed., Pag. 239 L. 28.000
Bertucci, Aldo
ISBD: Guerra segreta oltre le linee : i nuotatori - Milano : Mursia, [1995] - 239 p., [8] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - Testimonianze fra cronaca e storia
Collezione: Testimonianze fra cronaca e storia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-425-1804-2
Bibliografia Nazionale - 95-8719
Nomi: Bertucci, Aldo
Soggetti: Marina militare italiana - Flottiglia MAS <10.>
- Battaglione Nuotatori paracadutisti - Diari
e memorie
Classificazione: 940.545945092 
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT
BI0025 - Biblioteca civica - Biella - BI
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0358902
    Ancora una storia sconosciuta che viene restituita alla conoscenza ed alla verità di un periodo tragicamente glorioso e pieno di fermenti ideali.
    L'Autore ha vissuto in prima persona le vicende del "Gruppo Ceccacci" e le testimonianze raccolte rendono vivo il racconto delle imprese effettuate.
    In forza al Battaglione N.P. della Decima, il Gruppo prende il nome dal suo comandante Ten. di Vascello Rodolfo Ceccacci.
    Attestatosi, con un reparto speciale tedesco comandato dal Cap."Z", nelle immediate retrovie del fronte, il Gruppo inizia la sua attività nel gennaio del 1944 compiendo missioni di spionaggio e di sabotaggio nei confronti del nemico invasore.
    L'opera svolta e l'organizzazione realizzata pongono in seria difficoltà i servizi segreti anglo-americani che non riuscirono mai a ricostruire la struttura del Reparto.
    I racconti sono appassionanti e si leggono con molto interesse. Sembra di rivivere le azioni svolte attraverso la testimonianza dei componenti delle squadre. La cattura in abiti borghesi comportava la fucilazione per spionaggio e la sorte di molti fu conosciuta solo a guerra finita.
    Dai racconti emergono figure di combattenti di grande valore e coraggio che con intelligenza e preparazione seppero tenere in scacco l'avversario.
    La prosa scorrevole, gli argomenti trattati e la curiosità di conoscere il passato consigliano la lettura del testo presentato che non ha niente da invidiare a libri che trattano argomenti analoghi, anche se di parte avversa.
NUOVO FRONTE N. 158 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Lodovico Galli LA R.S.I. A BRESCIA 1943-1945
Zanetti Editore Pag.280 L.32.000
Galli, Lodovico 
ISBD: La Repubblica sociale italiana a Brescia : - Montichiari : Zanetti, stampa 1995 - 280 p. : ill. ; 24 cm. - La bifora (( - Segue: Appendici. 
Collezione: La bifora 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: Bibliografia Nazionale - 96-10463 
Nomi: Galli, Lodovico 
Soggetti: BRESCIA <PROV.> - 1943-1945 
 Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.260916 - 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: BG0299 - Biblioteca dell'Istituto bergamasco per la storia del movimento di liberazione - Bergamo - BG 
 FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
 MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
 MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
 PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV 
 RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
 RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
 VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0381468 
     Lodovico Galli è uno studioso e ricercatore di storia attento e fecondo. Altre nove opere si aggiungono alla presente per un'analisi della situazione che si era determinata a Brescia e nel Bresciano durante il periodo della R.S.I.
    Documenti e testimonianze fanno rivivere episodi, personaggi e fatti che influenzarono la vita della città.
    Dalla lettura emerge lo sforzo che sempre le Autorità politiche e civili attuarono per risolvere i mille e mille problemi dei cittadini costretti dalla guerra ad immani sacrifici.
    Questo di Galli è un lavoro per restituire la verità alla storia e per ridare dignità a chi sempre cercò di lenire le sofferenze e limitare gli effetti della guerra civile.
    E' storia locale ma è la fotocopia di tante altre storie locali che formano quella della R.S.I.
    Molti archivi sono ancora chiusi e si attende l'estinzione naturale dei protagonisti per aprirli alla storia ed alla verità: quel giorno molti miti cadranno e saranno fatti nomi e cognomi dei responsabili di tante iniquità.
    Uomini probi come i federali Balisti, Becherini e Melega saranno ufficialmente riabilitati, i comportamenti individuali e collettivi saranno sottratti al mito della Resistenza, gli omicidi saranno chiamati assassini.
    Il testo parte dalle giornate del settembre '43, dall'arrivo delle truppe tedesche a Brescia, descrive la riorganizzazione del PFR, la faticosa opera di governo della città, giungendo all'epilogo del 25 aprile con le sue stragi. Un lungo elenco di iscritti al PFR di Brescia e della provincia completa l'opera.
    La lettura è molto interessante ed è sufficiente per ottenere una buona conoscenza dei fatti del passato.
    Dall'Autore ci attendiamo ancora nuove opere.
NUOVO FRONTE N. 158 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Ezra Pound JEFFERSON E MUSSOLINI Riproposta di un testo di economia politica "controcorrente"edito nel 1944 e mai distribuito. Presentazione di Mary de Rachewiltz - Prefazione di Luca Gallesi
I edizione 1995 - Pag. 116 - Euri 11,36 - ISBN 88-86818-00-9
GLI ELOGI DI POUND A MUSSOLINI Dopo mezzo secolo riappare il libro scomparso di Ezra Pound in cui si esaltavano la figura e l'opera di Benito Mussolini, misteriosamente distrutto pochi giorni dopo la stampa da parte di una casa editrice legata al ministero della Cultura popolare della Repubblica di Salò.
Il poeta americano (1885-1972), che durante il ventennio fascista visse in Italia e appoggiò il regime, in un saggio di un centinaio di pagine definiva Mussolini salvatore della nazione italiana. Pubblicato nel dicembre 1944 dalle Edizioni Popolari di Venezia, il testo (un rifacimento e ampliamento dell'edizione americana di Jefferson and/or Mussolini del 1935) non venne mai distribuito nelle librerie. In questi giorni lo sconosciuto Jefferson e Mussolini arriva nelle librerie italiane per i tipi dell'editrice Terziaria a cura del saggista Luca Gallesi, autore di numerose pubblicazioni sul poeta, e Mary de Rahcewiltz, figlia di Pound.
L'UNITA' mercoledì 20 settembre 1995
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EZRA POUND: DOPO MEZZO SECOLO RIAPPARE IL LIBRO SCOMPARSO Dopo mezzo secolo riappare il libro scomparso di Ezra Pound in cui si esaltava la figura e l'opera di Benito Mussolini, misteriosamente distrutto pochi giorni dopo la stampa da parte di una casa editrice legata al ministero della Cultura popolare della Repubblica di Salò. Il poeta americano (1885-1972), che durante il ventennio fascista visse in Italia e appoggiò il regime, in un saggio di un centinaio di pagine definiva Mussolini salvatore della nazione italiana, il cui ruolo di "artifex" poteva essere paragonato a quello del presidente degli Stati Uniti d'America (1743-1826), principale redattore della dichiarazione d'indipendenza.
Pubblicato nel dicembre 1944 dalle Edizioni Popolari di Venezia, il testo (un rifacimento e un ampliamento dell'edizione americana di Jefferson and/or Mussolini del 1935) non venne mai distribuito nelle librerie: la quasi totalità delle copie venne infatti distrutta poco dopo la stampa e neppure lo stesso Pound riuscì ad averne una copia. I motivi della distruzione restano ancora poco chiari, come lo sono quelli che ne hanno impedito la pubblicazione per più di mezzo secolo. In questi giorni lo sconosciuto Jefferson e Mussolini arriva nelle librerie italiane per i tipi della casa editrice Terziaria a cura del saggista Luca Gallesi, autore di numerose pubblicazioni sul poeta, e Mary de Rachewiltz, figlia di Pound.
Mary de Rachewiltz, in possesso da una ventina d'anni di una delle rare copie superstiti, ha rivelato che nonostante le sue insistenze presso vari editori italiani, il libro è stato sempre rifiutato, anche da chi aveva pubblicato le opere letterarie di Pound. Gallesi sostiene che Jefferson e Mussolini è rimasto nel cassetto fino ad oggi per la forte carica polemica dovuta al sostegno di Pound a fianco del fascismo repubblicano, che dalle pagine del libro appare in maniera netta.
L'autore della celebre raccolta dei Cantos non esitava infatti ad esaltare la nascita del regime mussoliniano. "Il primo atto del fascismo - scriveva fra l'altro - è stato di salvare l'Italia da gente troppo stupida per saper governare, voglio dire dai comunisti senza Lenin. Il secondo era di liberarla dai parlamentari, che erano peggiori, senza essere più disonesti di altri branchi parlamentari, ma in ogni caso salvare l'Italia da gruppi politicamente senza morale. In quanto all'etica finanziaria, direi che dall'essere un paese dove tutto era in vendita Mussolini, in dieci anni, ha trasformato l'Italia in un paese dove sarebbe pericoloso tentare di comperare il governo".
PAM/PE/ADNKronos martedì 19 settembre 1995
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MUSSOLINI E JEFFERSON: TORNA IL LIBRO DI POUND Dopo mezzo secolo riappare il libro scomparso di Ezra Pound in cui si esaltavano la figura e l'opera di Benito Mussolini, misteriosamente distrutto pochi giorni dopo la stampa da parte di una casa editrice legata al ministero della Cultura popolare della Repubblica di Salò.
Il poeta americano (1885-1972) che durante il ventennio fascista visse in Italia e appoggiò il regime, in un saggio di un centinaio di pagine definiva Mussolini "salvatore della nazione italiana", il cui ruolo di "artifex" poteva essere paragonato a quello del Presidente degli Stati Uniti d'America (1743-1826), principale redattore della dichiarazione d'indipendenza.
Pubblicato nel dicembre 1944 dalle Edizioni Popolari di Venezia, il testo non venne mai distribuito nelle librerie: la quasi totalità delle copie venne infatti distrutta poco dopo la stampa e neppure lo stesso Pound riuscì ad averne una.
I motivi della distruzione restano poco chiari, come quelli che ne hanno impedito la pubblicazione per più di mezzo secolo. In questi giorni lo sconosciuto Jefferson e Mussolini arriva nelle librerie italiane (casa editrice Terziaria) a cura di Luca Gallesi e Mary de Rachewiltz, figlia di Pound.
LA STAMPA mercoledì 20 settembre 1995
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TORNA IL LIBRO PROIBITO DI POUND "Il primo atto del fascismo è stato di salvare l'Italia da gente troppo stupida per saper governare, voglio dire dai comunisti senza Lenin. Il secondo era di liberarla dai parlamentari, ch'erano peggiori, senza essere più disonesti d'altri branchi, ma in ogni caso salvare l'Italia da gruppi politicamente senza morale. In quanto all'etica finanziaria, direi che dall'essere un paese in cui tutto era in vendita, Mussolini in dieci anni ha trasformato l'Italia, in un paese dove sarebbe pericoloso tentare di comperare il governo".
Scriveva così Ezra Pound, in "Jefferson e Mussolini", pubblicato a Venezia nel 1944, e mai distribuito nelle librerie. Ora il libro viene riproposto dalla casa editrice Terziaria, a cura di Luca Gallesi e della figlia di Pound, Mary de Rachewiltz.
IL CORRIERE DELLA SERA mercoledì 20 settembre 1995
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DOPO MEZZO SECOLO ECCO IL LIBRO DI POUND Dopo mezzo secolo riappare il libro scomparso di Ezra Pound in cui si esaltava la figura e l'opera di Benito Mussolini, misteriosamente distrutto pochi giorni dopo la stampa, da parte di una casa editrice legata al ministero della Cultura popolare della Repubblica di Salò.
Il poeta americano (1885-1972), che durante il ventennio fascista visse in Italia e appoggiò il regime, in un saggio di un centinaio di pagine definiva Mussolini salvatore della nazione italiana, il cui ruolo di "artifex" poteva essere paragonato a quello del presidente degli Stati Uniti d'America.
Pubblicato nel 1944 dalle Edizioni Popolari di Venezia, il testo (un rifacimento e un ampliamento dell'edizione americana di "Jefferson and/or Mussolini" del 1935) non venne mai distribuito nelle librerie.
In questi giorni lo sconosciuto "Jefferson e Mussolini" arriva nelle librerie per i tipi della casa editrice Terziaria a cura del saggista Luca Gallesi, autore di numerose pubblicazioni sul poeta, e Mary de Rachewiltz, figlia di Pound.
IL GIORNO 20 settembre 1995
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UN POUND INEDITO DOPO 50 ANNI DI "CENSURA" Esce con cinquant'anni di ritardo "Jefferson e Mussolini" di Ezra Pound (a cura di Mary de Rachewiltz e Luca Gallesi). Rifacimento ampliato di un altro libro di Pound, "Jefferson and/or Mussolini" del 1935.
Stampato a Venezia dalla casa editrice del ministero della Cultura popolare della Repubblica sociale nel dicembre 1944, questo libro non fu distribuito e la tiratura venne distrutta. Una copia è poi pervenuta alla figlia dell'autore, Mary de Rachewiltz, la quale l'ha proposto a diversi editori, che però lo rifiutavano per le sue tesi.
Eccone un passo: "Il primo atto del fascismo è stato salvare l'Italia da gente troppo stupida per saper governare, voglio dire dai comunisti senza Lenin… Quanto all'etica finanziaria, direi che dall'essere un Paese dove tutto era in vendita, Mussolini ha trasformato l'Italia al punto che sarebbe pericoloso tentare di comprare un governo".
IL GIORNALE - Lettere & Arti - Mercoledì 20 settembre 1995
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ESCE IN ITALIA DOPO 50 ANNI IL LIBRO DI POUND SU MUSSOLINI Dopo mezzo secolo riappare il libro scomparso di Ezra Pound in cui si esaltava la figura e l'opera di Benito Mussolini: il libro fu distrutto nel 1944, pochi giorni dopo la stampa da parte delle Edizioni Popolari di Venezia, una casa editrice legata al ministero della Cultura Popolare della Repubblica di Salò. Il poeta americano (1885-1972), che durante il ventennio fascista visse in Italia e soggiornò a lungo a Rapallo, appoggiava il regime: nel saggio ritrovato definiva Mussolini salvatore della nazione italiana, e lo paragonava al presidente degli Stati Uniti d'America Jefferson (1743-1826), principale redattore della Dichiarazione d'indipendenza.
Il testo (un rifacimento e un ampliamento dell'edizione americana di "Jefferson and/or Nussolini" del 1935) non venne mai distribuito nelle librerie: la quasi totalità delle copie venne infatti distrutta e neppure lo stesso Pound riuscì ad averne una copia. I motivi della distruzione restano ancora poco chiari, come lo sono quelli che ne hanno impedito la pubblicazione per più di mezzo secolo.
In questi giorni lo sconosciuto "Jefferson e Mussolini" arriva nelle librerie italiane edito da Terziaria e curato da luca Gallesi, autore di numerose pubblicazioni sul poeta, e Mary de Rachewiltz, figlia di Pound. Mary de Rachewiltz, in possesso da una ventina d'anni di una delle rare copie superstiti, ha rivelato che nonostante le sue insistenze presso vari editori italiani, il libro è stato sempre rifiutato. Gallesi sostiene che "Jefferson e Mussolini" è rimasto nel cassetto fino ad oggi per la forte carica polemica dovuta al sostegno di Pound a fianco del fascismo repubblicano, che dalle pagine del libro appare in maniera netta.
IL SECOLO XIX - Mercoledì 20 settembre 1995

Elio Marcianò GIOVINEZZA PRIMAVERA DI BELLEZZA
Magalini Editrice, L. 18.000 pag. 160
 
 
     Quando leggo un libro di Marcianò sento i profumi della Calabria. Le descrizioni dei luoghi, dei costumi e delle abitudini calabresi mi riportano agli anni della mia fanciullezza quando mi recavo in Sicilia e mi fermavo a Villa S. Giovanni.
    Nel paese di mio padre ritrovavo tutto ciò che Marcianò descrive per la Calabria. La calia, la zagara, i "pipi" arrostiti, i fichi secchi, l'uva passa etc., etc., sono per me un ritorno alle origini. Lo stesso ambiente umano descritto mi ritorna alla memoria e mi suscita nostalgia.
    Il libro presentato è il viaggio nel tempo di un uomo educato e cresciuto nell'Italia di Mussolini, nell'Italia del consenso che tante speranze aveva riposto nell'opera redentrice e nell'Impero.
    Vecchi socialisti che ammirano e apprezzano il Duce, giovani popolari che partono per l'Africa Orientale, la possibilità di camminare per le strade senza dover sottostare al "pizzo" della malavita, le nuove opere pubbliche, sono elementi sufficienti per un giovane studente per vivere con entusiasmo la nuova stagione della Patria.
    Le piccole prepotenze del gerarchetto locale sono soltanto elemento di spassose risate e di piccole rivalse dispettose.
    Passando da una esperienza amorosa ancillare a quelle più esperte di una prostituta innamorata ed a quelle più complicate di una giovane signora tedesca, l'adolescente matura e diviene uomo in tempo per essere travolto dalla guerra.
    Ufficiale pilota nel nord Italia, si sposa ma l'armstizio e gli eventi successivi lo costringono prigioniero in Germania da dove rientra in Patria dopo un periodo di lavoro in fabbrica ed in una fattoria. E'a questo punto che la coerenza prevale ed aderisce alla R.S.I.
    Finita la guerra il Nostro rientra in Calabria con la moglie, ove ritrova gli antichi odori ed i sapori di sempre in una terra generosa, aliena dalle vendette politiche perché la coerenza non è peccato.
    Ci fa riflettere il bel libro di Marcianò, ci induce a confronti e paragoni fra l'Italia di ieri e quella di oggi, fra una società semplice legata ad antichi valori e quella attuale dominata dalla collusione della malavita con la politica.
    Il testo è avvincente e si legge in un fiato. Viene consigliato a chi vuol conoscere e a chi vuol ricordare.
NUOVO FRONTE N. 157 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

I NOSTRI GIORNI CREMISI (1943-1995) SAPEVAMO DI PERDERE (2° Battaglione Bersaglieri)
Edizioni fuori commercio, Gli interessati possono rivolgersi: all'Associazione Bersaglieri 'Manara', Via Burigozzo 4, 20100 MILANO
 
 
    Presentiamo due testi curati dallo stesso Autore: Umberto Maria BOTTINO Bersagliere del II (XX) Battaglione del 3° Reggimento Bersaglieri della RSI. Dei due testi sono state stampate 500 copie numerate per ciascuno.
    E' la storia di cinquecento studenti che non esitarono ad arruolarsi nei Bersaglieri per l'Onore della Patria.
    Un testo completa l'altro per le rievocazioni e la descrizione degli stati d'animo e delle circostanze vissute insieme con quello spirito goliardico che distinse questo reparto da tutti gli altri per l'omogeneità di cultura: preparazione senso del dovere e spirito di sacrificio.
    Volevano contrastare il nemico invasore (non ancora liberatore) e furono impiegati ovunque vi fosse necessità. Subirono perdite sanguinose ad opera dei ribelli appostati negli angoli delle strade, dietro le curve della montagna o dietro i cespugli. Furono torturati ed uccisi con i ferri roventi, con il colpo alla nuca e con mille altri tormenti che solo una mente criminale poteva concepire. Impiegati sul fronte francese ed in Garfagnana ebbero il riconoscimento del loro valore dall'alleato germanico e seppero sopportare le lunghe guardie noiose in funzione antisbarco lungo la costa ligure. Fecero la loro parte nel nome di una Patria ingrata che si dimostrò tale anche dopo tanti anni dalla fine della guerra.
    Non cercarono mai lo scontro con chi era alla macchia ma si difesero quando attaccati.
    I ricordi sono raccontati dai protagonisti con semplicità e senza indulgere alla retorica guerresca, con il sorriso sulle labbra offuscato solo dalla tenerezza verso gli amici Caduti.
    Non rimpiangono il tempo perduto ma sono fieri di se stessi per il dovere compiuto.
    La verità, Signor Presidente Scalfaro, è che questi giovani non fecero scelte di campo su presupposti di vantaggi futuri facilmente prevedibili: sapevano di perdere la guerra ma furono certi che la scelta era quella giusta per riscattare un tradimento che coinvolgeva tutto il popolo italiano. Chi sta nella verità? Forse chi fuggì in montagna per sottrarsi ad una guerra perduta, chi con il fazzoletto rosso uccise e torturò, i prezzolati di Mosca, i senza patria al soldo degli inglesi, gli industriali voltagabbana, gli intellettuali che rinnegarono le opere del ventennio, i beghini nascosti nelle sacrestie, oppure i giovani che seppero impugnare il fucile in divisa per la Patria senza appellativi Anche questi libri, queste testimonianze sono una pietra per conoscere la verità ed invito i giovani a leggere per capire e per giudicare.
NUOVO FRONTE N. 157 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Elio Marcianò BASTARDI D'ITALIA
Rezzato (BS), Magalini Editrice, L. 15.000 pag. 152
 
 
    Di Elio Marcianò abbiamo scritto più volte ma vale la pena di ripetere quanto feconda sia la Sua attività di scrittore e critico d'arte.
    Quello che colpisce di Marcianò è la capacità di risvegliare memorie sopite, lontane nel tempo della fanciullezza, e in assenza di esse induce ad intervenire la fantasia.
    Il testo presentato è una forte requisitoria contro il regime di ladri che per cinquant'anni ha sgovernato l'Italia in nome di una falsa democrazia e di un bieco antifascismo infarcito di retorica resistenziale. Nomi e cognomi sfilano sulle pagine della vergogna, degni epigoni del tradimento badogliano e di Togliatti servo di Stalin.
    Cinquant'anni di menzogne, di demonizzazioni, di insulti e di minacce per mascherare la sistematica spoliazione dell'Italia nata dalla Resistenza, fecondata dal sangue di migliaia di Soldati uccisi a tradimento, rei di aver servito la Patria, e dall'orrore di piazzale Loreto.
    Voltagabbana portatori della borsa di Giuda non hanno esitato a tradire, omuncoli incapaci di emergere in una società seria ed ordinata, forti di un dichiarato antifascismo, sono pervenuti alle più alte cariche dello Stato con le mani lorde di sangue fraterno, invidiosi del coraggio della fede, desiderosi solo di "fare pulizia" dei migliori italiani.
    Oggi che la verità (non quella di Scalfaro) fra mille difficoltà sta emergendo, è opportuno far aprire gli occhi alle giovani generazioni, frastornate dalle menzogne della storia insegnata a scuola, per ristabilire le gerarchie dei valori, per far loro capire che si può ricominciare per proporre una nuova Italia e dagli errori del passato, seppellendo nell'obl o e nelle patrie galere i ladri e gli assassini.
    La fatica di Marcianò ci aiuta a comprendere, pone ordine nei nostri pensieri e ci permette di essere portatori di verità.
  Il testo si fa leggere con piacere. Il periodare è sempre interessante e non ha vuoti, è avvincente come un romanzo.
    In definitiva è il romanzo della nostra esistenza in questa buia notte democratico-cristiana consociata con socialisti e comunisti che come i ladri di Pisa si spartivano il bottino litigando di giorno e rubando di notte.
NUOVO FRONTE N. 156 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Giorgio Cobolli GLI AEROFONISTI CIECHI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Unione Italiana Ciechi
 
 
    823 Aerofonisti ciechi prestarono servizio volontario nella MVSN durante la seconda guerra mondiale.
    Impiegati nelle Unità di avvistamento aereo svolsero il loro servizio con dedizione e spirito di sacrificio senza pari.
    Dislocati nei punti più delicati per l'individuazione degli aeroplani nemici, non delusero le aspettative supplendo, con la capacità auditiva e la volontà di dare un valido contributo alla guerra, alla cecità. La mancanza della vista è un dramma al solo pensarci ma da questi Uomini abbiamo ricevuto una lezione di vita e di solidarietà .
    Hanno avuto i loro Caduti nel corso dello svolgimento del servizio e non hanno mai manifestato ripensamenti pur comprensibili.
    Il testo presentato è anche pregevole per la somma di informazioni, di documenti di carteggio e fotografie di uomini ed apparati che ci offre per meglio conoscere e valutare l'organizzazione di difesa aerea dell'epoca che già vedeva l'impiego dei primi radiolocalizzatori.
    L'opera è apprezzabile e merita di apparire nelle biblioteche militari, di studiosi o appassionati dell'arte militare.
NUOVO FRONTE N. 151 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

M.G.B. Altan LATISANA CITTA MARTIRE 1944-1994
Ed Banca Popolare di Latisana
 
 
    Frutto della passione civica di alcuni cittadini di Latisana riuniti in Comitato cittadino, questo tibro può essere considerato la memoria storica di Latisana e delle sue sofferenze in Guerra.
    Latisana non è nuova alla barbarie, è vittima della sua collocazione geografica, è passaggio obbligato, ha sempre vissuto in difesa per sopravvivere e per testimoniare la sua esistenza.
    Ha combattuto contro la furia delle piene, ha visto le legioni di Roma, le orde barbariche, ha subìto i passaggi degli eserciti austro ungarici, è stata distrutta dai bombardamenti degli anglo-americani, ma è sempre risorta più vitale di prima, ha ricostruito con tenacia e caparbietà come atto di sfida agli uomini ed alla natura.
    Il testo, senza retorica e piagnistei, ci espone tutto questo a partire dalle vicissitudini della Prima Guerra mondiale ed attraverso il «Giornale Storico» della parrocchia scritto da Mons. Barbina dal gennaio'44 al maggio '45 seguiamo giornalmente il martirio della città.
    57 bombardamenti di cui cinque devastatori, 71 morti, 300 case distrutte, 260 danneggiate gravemente e 200 leggermente: questo il consuntivo che rese martire Latisana.
    Fotografie, riproduzioni di documenti testimonianze, rendono viva l'opera e ci riportano a quei giorni in cui vi furono molte altre «Latisana».
NUOVO FRONTE N. 151 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Italo Albero E POI? E POI SI MUORE (racconti)
L'Autore libri Firenze Pag. 83 L. 15.000
Albero, Italo
ISBD: E poi ? e poi si muore / Italo Albero - Firenze : L'autore libri Firenze, stampa 1995 - 85 p. ; 17 cm. - Piccola biblioteca '80. I narratori
Collezione: Piccola biblioteca '80. I narratori
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-7254-523-4
Bibliografia Nazionale - 96-10268
Nomi: Albero, Italo
Classificazione: 853.914 - NARRATIVA ITALIANA. 1945
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0087766
     La Morte è o non è l'opposto della vita?
    Come deve essere affrontata, qual'è la sua influenza nei nostri comportamenti?
    I racconti di Italo Albero cercano una risposta nei personaggi presentati, sempre al limite fra la realtà e la fantasia, per niente spaventati dalla sua inteluttabilità, anzi addirittura predispongono ed anticipano certi comportamenti legati alla ritualità.
    Agostino organizza il proprio funerale in ogni particolare, in ogni sfumatura, per conferire la giusta sacralità all'evento in contrasto con la sciatteria dell'abitudine e del cattivo gusto.
    Mariannina prostituta e balia si riscatta proprio con la morte salvando l'innocenza di un bambino a lei affidato; il ragioniere Bianchi sogna la morte e nel sogno rivela a se stesso il passato dimenticato ed il presente della moglie che non esitava a tradirlo.
    Teo, dispensatore di energie amorose, si estingue come una candela, una dolce cagnetta conforta Lui e Lei dopo la subita eutanasia, due eroici fratelli muoiono per portare soccorso, in guerra, uno all'altro, un Sacrario in terra straniera, raccoglie tanti nostri soldati che nel sonno eterno trovano la pace e, nel ricordo dei vivi, sono presenti nei cuori più che attraverso discorsi non sentiti o di circostanza.
    Si muore come è morto Sprecapane che si era salvato dagli abissi marini per essere ucciso, divenuto fante di marina, da una odiosa mano partigiana. Si muore come Michael, ragazzone di vent'anni, per un attacco al cuore o come Beniamino per una fatalità conclusa con lo scoppio di una bomba a mano oppure come Behar, ragazzo rimasto senza genitori la notte di Natale.
    Giacomino vive un'esperienza allucinante e conclude con la riflessione più naturale: la realtà e la fantasia giocano con noi, con le nostre smanie di cambiamento che non riescono a spostare i termini della conclusione finale. Che cosa ci attende poi?  "niente! poi si muore! 
    Nei racconti non c'è tristezza, anzi in qualcuno non manca una nota di umorismo, c'è molta saggezza, un'invito alla ponderazione degli eventi che non scade nel carpe diem ma che dà al sentimento ed alla spiritualità una confortevole collocazione nel sentire umano.
....e poi si muore! ma dopo?
    La lettura è godibile ed interessante; i racconti, con la loro brevità, stimolano la curiosità e l'interesse del lettore.
NUOVO FRONTE N. 174 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Ernesto Zucconi SS ITALIANE IL NOSTRO ONORE SI CHIAMA FEDELTÀ
NovAntico Editrice - Lire 25.000 C.P. 28 10064 Pinerolo (Torino) Tel. 0335/5655208 fax 0121/711977 Tel. 0337/215494
Zucconi, Ernesto
ISBD: SS italiane : il nostro onore si chiama - Pinerolo : NovAntico, 1995 - 78 p. : ill. ; 24 cm. - Lux
Collezione: Lux
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Zucconi, Ernesto
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0090928
    La storiografia ufficiale ignora fatti e personaggi scomodi che porrebbero in crisi i miti costruiti ad arte per affliggere questo paese. Tocca ai protagonisti e agli amanti della verità porre rimedio per una esatta definizione di un periodo storico fra i più complessi e tormentati di questo secolo in Italia.
    Con questo libro la Novantico, tramite la penna e la passione per la ricerca storica di Ernesto Zucconi, inaugura una collana di monografie per far conoscere, senza pregiudizi ideologici, presentando opportune documentazioni e testimonianze, tutte quelle vicende che contribuiscono a dipanare la matassa delle menzogne che per cinquant'anni hanno condizionato il giudizio sulle vicende storiche dell'Italia nel periodo che intercorre fra la fine dei primo conflitto mondiale e il termine del secondo.
    Sulla storia delle SS italiane si ha scarsa documentazione ma un dato è certo: si batterono con estremo valore sul fronte di Nettuno ed ovunque furono impiegate.
    La Legione delle SS italiane non fece parte delle unità speciali germaniche adibite a compiti di polizia politica, ma fu inquadrata nelle Unità combattenti costituite da volontari di 24 paesi che furono impiegate sui vari fronti.
    Il testo apre con un'analisi dello "sporco affare" che fu l'armistizio che determinò lo scioglimento delle FFAA italiane e contemporaneamente la reazione a proseguire la lotta da parte di molti marinai, aviatori e soldati.
    Il Tricolore mai ammainato dalla Decima, quindicimila militari che chiesero subito d'essere arruolati nelle Waffen SS, gli aviatori che ricostituirono l'aeronautica recuperando rottami, sono la riprova della volontà dei migliori di combattere contro l'invasore in nome dell'Onore d'Italia e per non tradire i Camerati Caduti.
    Il primo impiego operativo, l'olocausto sul fronte di Nettuno, i riconoscimenti degli Alleati germanici sono descritti con la precisione di una relazione di servizio e con il corredo fotografico, allegato al testo, ci viene data la possibilità di una esatta valutazione dei fatti e dei sentimenti che ebbero i combattenti della legione SS Italiana.
    Con la fine del '45 arriva la fine della guerra e la strage. Si salvano solo i reparti che si sono arresi agli anglo americani; gli altri, stanziati nel comasco, catturati con la solita promessa della vita salva, vengono seviziati ed uccisi ivi compresi i ricoverati in ospedale. Il 26 giugno del 1945 Franco Sabelli e Armando Testori, rimasti a Roma dopo l'occupazione alleata con compiti informativi, vengono fucilati: attesero la scarica mortale salutando romanamente. Lo stesso giorno la moglie di Testori, Nella, si uccide gettandosi dalla finestra lasciando una dura lettera a Togliatti. Tanto per meditare.
NUOVO FRONTE N. 162 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
***
    Il testo presentato è alla seconda edizione e viene accompagnato da un rarissimo numero unico dell’epoca, pubblicato a cura delle SS italiane, a firma del Capitano Martelli Leale. La casa editrice nel ristampare la seconda edizione ha inteso soddisfare le richieste di numerosi lettori interessati alla storia delle formazioni militari della RSI.
    Questo libro apre una collana di monografie destinate a far conoscere fatti e personaggi ignorati dalla storiografia ufficiale o posti sotto una falsa luce com’è il caso delle SS Italiane.
    La Waffen SS non è da confondere con i reparti di polizia politica, ma è costituita da soldati appartenenti a ventiquattro Paesi, inquadrati in divisioni impiegate sui vari fronti di guerra ed estranei agli scenari che il termine SS può evocare.
L’Autore ci offre la possibilità di conoscere le vicende di questa formazione militare che fu costituita da volontari. Impiegata sul fronte di Nettuno, si coprì di valore, riuscendo a dissipare la diffidenza dei tedeschi.
    La pubblicazione è molto interessante perché basata su testimonianze individuali e suscita ulteriore desiderio di approfondire l’argomento che, benché lontano nel tempo, è sempre attuale proprio per quell’alone di mistero provocato dai falsari della storia.
NUOVO FRONTE N. 213 (2001) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

QUELLA CHE SEGUE E' SOLO LA RACCOLTA DELLE REFERENZE DI PUBBLICAZIONI REPERITE, IMPARZIALMENTE, NEL CATALOGO OPAC SOTTO LA VOCE "REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA", E PER LE QUALI NON ABBIAMO A DISPOSIZIONE RECENSIONI. ULTERIORI TITOLI SI POSSONO OTTENERE RICERCANDO IN OPAC CON LE PAROLE REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA OPPURE CON LE PAROLE 1943-1945 (O ALTRO) NEL CAMPO "TUTTI I CAMPI". SE SI VOGLIONO I TITOLI COMPLETI USARE LA VARIANTE SUTROS INVECE CHE ISBD

 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Bocca, Giorgio <1920- > 
ISBD: La repubblica di Mussolini / Giorgio Bocca - Milano : A. Mondadori, 1995 - IX, 390 p. ; 20 cm. - Bestsellers 
Collezione: Bestsellers 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-04-39972-4 
Bibliografia Nazionale - 96-2258 
Nomi: Bocca, Giorgio <1920- > 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AN0092 - Biblioteca comunale Planettiana - Jesi - AN 
CN0163 - Biblioteca civica - Paesana - CN 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0208 - Biblioteca di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI 
MN0120 - Biblioteca del Centro culturale polifunzionale Gino Baratta - Mantova - MN 
MO0004 - Biblioteca comunale - Bomporto - MO 
MO0097 - Biblioteca comunale - Nonantola - MO 
PG0205 - Biblioteca comunale - Giano dell'Umbria - PG 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
TO0918 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
AN0092 - Biblioteca comunale Planettiana - Jesi - AN 
CN0163 - Biblioteca civica - Paesana - CN 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0208 - Biblioteca di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI 
MN0120 - Biblioteca del Centro culturale polifunzionale Gino Baratta - Mantova - MN 
MO0004 - Biblioteca comunale - Bomporto - MO 
MO0097 - Biblioteca comunale - Nonantola - MO 
PG0205 - Biblioteca comunale - Giano dell'Umbria - PG 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
TO0918 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0073177 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Cavaterra, Emilio 
ISBD: Salvate Milano| : la mediazione del cardinale - Milano : Mursia, 1995 - 110 p., [8] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - Testimonianze fra cronaca e storia 
Collezione: Testimonianze fra cronaca e storia 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-425-1883-2 
Bibliografia Nazionale - 96-6041 
Nomi: Cavaterra, Emilio 
Soggetti: Milano - 1945 
Repubblica sociale italiana <1943-1945> - 
1945 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
BG0026 - Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - BG 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0372230 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Giorgino, Francesco 
ISBD: L' un contro l'altro armati : dieci - Milano : Mursia, [1995] - 181 p. ; 21 cm. - Fatti, testimonianze, reportages(( - In appendice: 1943-1945, cronologia dei principali avvenimenti. 
Collezione: Fatti, testimonianze, reportages 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-425-1837-9 
Bibliografia Nazionale - 95-10956 
Nomi: Giorgino, Francesco 
Rao, Nicola 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> - 
Diari e memorie 
Resistenza - Italia - Diari e memorie 
Classificazione: 940.53450922 - SECONDA GUERRA MONDIALE,1939-1945. PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA.BIOGRAFIE COLLETTIVE 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0062 - Biblioteca civica - Occimiano - AL 
AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT 
BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN 
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MN0120 - Biblioteca del Centro culturale polifunzionale Gino Baratta - Mantova - MN 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TS0027 - Biblioteca statale di Trieste - Trieste - TS 
TV0034 - Biblioteca comunale - Crespano del Grappa - TV 
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE 
VI0005 - Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa - VI 
AL0062 - Biblioteca civica - Occimiano - AL 
AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT 
BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN 
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MN0120 - Biblioteca del Centro culturale polifunzionale Gino Baratta - Mantova - MN 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TS0027 - Biblioteca statale di Trieste - Trieste - TS 
TV0034 - Biblioteca comunale - Crespano del Grappa - TV 
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE 
VI0005 - Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\MIL\0244708 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
ISBD: Onore e combattimento : filmati R.S.I - Casteggio : C.D.L., c1995 - 1 videocassetta (30 min.) : b/n, son. 
Collezione: Militaria 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Documento da proiettare o video 
Soggetti: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943-1945 - 
Videocassette 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0279897 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
ISBD: Salo : album della repubblica di Mussolini / a - [Milano] : Rizzoli, 1995 - 303 p. : ill. ; 22 cm. 
Collezione: Militaria 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-17-84399-7 
Bibliografia Nazionale - 95-9780 
Nomi: Cervi, Mario 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> - 
Documenti fotografici 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: MO0132 - Biblioteca comunale - Maranello - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RE0016 - Biblioteca comunale - Campagnola Emilia - RE 
RE0024 - Biblioteca comunale - Castelnovo ne' Monti - RE 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TR0022 - Biblioteca comunale Luigi Fumi - Orvieto - TR 
TS0137 - Biblioteca generale dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS 
TV0001 - Biblioteca comunale - Altivole - TV 
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VI0005 - Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa - VI 
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
BG0026 - Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - BG 
BI0025 - Biblioteca civica - Biella - BI 
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL 
BO0241 - Biblioteca comunale - Castel San Pietro Terme - BO 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
CN0002 - Biblioteca civica Giovanni Ferrero - Alba - CN 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN 
FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC 
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC 
FE0017 - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - FE 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FR0059 - Biblioteca comunale - Sant'Apollinare - FR 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0270 - Biblioteca-Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MI1155 - Biblioteche pubbliche rionali - Milano - MI 
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0120 - Biblioteca comunale - Sassuolo - MO 
MO0127 - Biblioteca comunale Francesco Selmi - Vignola - MO 
MO0130 - Biblioteca comunale - Fiorano Modenese - MO 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0362888 
 
 

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