Gaetano "Nini’’
Cafiero LUIGI FERRARO UN ITALIANO
Formato 21x30, pag. 205, oltre 100 foto e riproduzioni di documenti.Lire
80.000 Casa Editrice IRECO, Via Prato Roseto 29, 00060 Formello
(RM); tel. 06.907.5070 - fax 06.907.5063; un prestigioso volume.
Cafiero, Gaetano
ISBD:
Luigi Ferraro : un italiano / Gaetano Nini - Formello : IRECO, [2000] -
203 p. : ill. ; 31 cm. - Oltre l'avventura
Collezione:
Oltre l'avventura
Livello
bibliografico: Monografia
Tipo
documento: Testo a stampa
Numeri:
ISBN - 88-86253-23-0
Nomi:
Cafiero, Gaetano
Altri
titoli collegati: [Variante del titolo] Luigi Ferraro, un italiano
Paese
di Pubblicazione: IT
Lingua
di Pubblicazione: ita
Localizzazioni:
CA0194 - Biblioteca universitaria di Cagliari - Cagliari - CA
Codice
identificativo: IT\ICCU\CAG\0078961
Il testo è presentato
dal Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio di Squadra Umberto Guarnieri
che ha così inteso rendere omaggio a Luigi Ferraro a nome della
Marina Militare. Raccontare di Ferraro non è semplice, tante sono
le avventure affrontate ed i risultati ottenuti. Marinaio, subacqueo, industriale,
insegnante di educazione fisica, sabotatore ardito di navi inglesi, vice
Capo Manipolo della MVSN, Sottotenente di Vascello della Regia Marina,
Capitano di Artiglieria e finalmente Capitano di Fregata di Complemento
della Marina Militare.
Come operatore del
Gruppo Gamma affondò, da solo, ben quattro navi da carico inglesi
ottenendo quattro Medaglie d’Argento sostituite, nel 1951, dalla Medaglia
d’Oro al Valore Militare. L’8 settembre non esita e come Ufficiale della
Decima MAS continua ad espletare il dovere di soldato.
E’ grazie al suo intervento
che saranno salvati gli stabilimenti di Marzotto.
Il reinserimento nella
vita civile fu duro, ma grazie alla sua esperienza nel campo subacqueo,
alla ricerca scientifica, alla tenacia sempre dimostrata ed alla capacità
imprenditoriale, Ferraro, da pioniere dell’attività subacquea, divenne
un capace imprenditore.
Il testo presentato
ci narra la vicenda umana e bellica di Ferraro ed è così
interessante da preferirsi ad un libro di avventure. Fotografie, documenti
riprodotti, piani d’operazioni, completano un’opera di classe che non può
mancare nella biblioteca di un appassionato del mare o di chi voglia conoscere
un periodo della nostra storia nascosto dalle nebbie della disinformazione.
NUOVO FRONTE N. 211 (2001) Rubrica "Leggiamo assieme"
a cura di M.Bruno.
|
Paolo Teoni Minucci
COMBATTENTI DELL’ONORE Così caddero gli uomini e le donne della
RSI, 200 storie – 200 immagini – 200 itinerari
Greco & Greco, via Verona 10, Milano,
Pag. 293 – Lire 32.000
Teoni Minucci, Paolo
ISBD: Combattenti
dell'onore : cosi caddero gli - Milano : Greco & Greco, [2000] - 293
p. : ill. ; 24 cm.
Collezione: Biblioteca
di cultura storica
Livello bibliografico:
Monografia
Tipo di documento:
Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-7980-250-X
Nomi: Teoni Minucci,
Paolo
Soggetti: REPUBBLICA
SOCIALE ITALIANA <1943-1945>
Classificazione:
945.0916 - Storia d'Italia. Periodo dellaresistenza armata e della fine
del regno,1943-1946.
Paese di pubblicazione:
IT
Lingua di pubblicazione:
ita
Localizzazioni: CN0040
- Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia
- Cuneo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze
- FI
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano
- MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche.
Museo del Risorgimento - Milano - MI
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia
dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della
Resistenza - Alfonsine - RA
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci
- Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea
- Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio
Emanuele II - Roma - RM
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
- VI
Codice identificativo:
IT\ICCU\MIL\0490813
E’ un’opera straordinaria
ed originale per l’argomento trattato e per la particolare impostazione
data.
E’ un’opera di pietà
cristiana che permette di avere nozione dei tanti crimini commessi ai danni
degli italiani che intesero riaffermare i valori della Patria.
L’Autore ha avuto il
padre nei ranghi della RSI ed è rimasto fedele alle idealità
familiari.
E’ di particolare considerazione
il fatto che, alla mancanza di prese di responsabilità ufficiali
nell’onorare i Caduti, si sia sostituita la volontà dei Reduci e
di coloro che hanno inteso raccogliere la bandiera ideale dei combattenti
dell’Onore. Si è sviluppata in tutta l’Italia un’iconografia che
ci permette di raggiungere, in ogni parte del Paese, il ricordo tangibile
dei Caduti, che sono onorati e ricordati, sempre con un nastro tricolore
ed una Messa cristiana. Sembra impossibile che tutto ciò si ripeta,
in ogni occasione opportuna, con presenza di popolo partecipante, con devozione,
senza la noia delle ricorrenze ufficiali dedicata al 25 aprile, data di
divisione e mistificatoria dei fatti veri.
Il testo presentato
ci permette di scoprire, in ogni località, i luoghi ove i Caduti
riposano, e per ognuno di loro riporta, oltre l’itinerario da seguire per
l’esatta individuazione dell’ubicazione del monumento, anche gli episodi
che li riguardano.
Un vasto corredo di
fotografie completa l’opera che merita un’ampia capillare divulgazione.
Interessante la premessa
storica e la cronologia degli avvenimenti che hanno segnato la nascita,
la vita e la fine della RSI, permettendo al lettore l’inquadramento storico
e la conoscenza delle motivazioni che indussero molti italiani a reagire
all’infamia dell’armistizio, fino ad offrire la propria vita. E’ un nuovo
grande apporto alla verità
NUOVO FRONTE N. 210 (2001) Rubrica "Leggiamo assieme"
a cura di M.Bruno.
***
Presentazione. Coordinata dall’ottimo Prof. Luca Gallesi, si è
svolta presso il Circolo di via Marina a Milano, mercoledì 22 maggio
u.s., la cerimonia di presentazione dell’importante libro di Paolo Teoni
Minucci, "Combattenti dell’Onore’’, con sottotitolo "Così
caddero gli uomini e le donne della RSI’’.
Alla presenza di un numeroso pubblico, in gran parte composto di superstiti
delle "radiose giornate’’ (ora definite "intoccabili’’ dalla
massima carica dello stato) hanno parlato, oltre al coordinatore, il dottor
Teodoro Francesconi, il dottor Alberto Codecasa ed il Prof. Luca Galantini
dell’Università di Bologna.
Come ben saprà chi ha letto il volume, oppure la dettagliata
sua recensione apparsa nel numero 210 di Nuovo Fronte, esso raccoglie
le foto di tutti i ricordi marmorei esistenti in Italia, dedicati ai Caduti
della RSI, eretti dalla pietà dei reduci in memoria dei valori di
eroismo e di dedizione alla Patria che hanno animato, fino all’estremo
sacrificio, la vita dei combattenti.
Per ogni monumento, grande o piccolo che sia, l’Autore indica l’itinerario
migliore per accedervi e, in numerosi casi, aggiunge una succinta descrizione
delle modalità con cui si è verificato il combattimento o
l’eccidio.
Cogliendo lo spunto da taluni episodi raccontati da Paolo Teoni (figlio
di un Caduto), gli oratori, con la loro ben nota pacata eloquenza, hanno
suscitato la commozione nel pubblico, rievocando il sacrificio di alcuni
umili Eroi, sconosciuti anche agli stessi camerati, ma grandissimi nel
comportamento di fronte alla morte per l’Onore d’Italia.
Non mi sento di chiudere queste poche righe senza un caloroso plauso
di ringraziamento al caro Teoni per l’immensa mole di lavoro da lui affrontato
allo scopo di ottenere un risultato tale da essere considerato un monumento
al sacrificio dei nostri Martiri.
Giuseppe Rocco
NUOVO FRONTE N. 220 (2002)
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Roberto Vivarelli
LA FINE DI UNA STAGIONE Memoria 1943-1945
Il Mulino Intersezioni, Lire 18.000 -
pag. 125
Vivarelli, Roberto
ISBD:
La fine di una stagione : memoria 1943-1945 - Bologna : Il mulino, [2000]
- 125 p. ; 21 cm. - Intersezioni (( -
Segue:
Appendici.
Collezione:
Intersezioni
Livello
bibliografico: Monografia
Tipo
documento: Testo a stampa
Numeri:
ISBN - 88-15-07813-4
Nomi:
Vivarelli, Roberto
Soggetti:
Repubblica sociale italiana <1943-1945> - Diari
e memorie
Classificazione:
945.0916092 - STORIA. ITALIA. PERIODO DELLARESISTENZA ARMATA E DELLA FINE
DEL REGNO,1943-1946. Persone
Paese
di Pubblicazione: IT
Lingua
di Pubblicazione: ita
Localizzazioni:
AL0001 - Biblioteca civica - Acqui Terme - AL
AL0104 - Biblioteca civica
- Valenza - AL
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto
per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia
di Alessandria - Alessandria - AL
AN0001 - Biblioteca comunale
Luciano Benincasa - Ancona - AN
AQ0047 - Biblioteca provinciale
Salvatore Tommasi - L'Aquila - AQ
AQ0156 - Biblioteca della
Facolta' di lettere e filosofia dell'Università degli studi di L'Aquila
- L'Aquila - AQ
AT0004 - Biblioteca consorziale
astense - Asti - AT
AT0047 - Biblioteca dell'Istituto
per la storia della Resistenza e della societàcontemporanea in provincia
di Asti - Asti - AT
BA0018 - Biblioteca nazionale
Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - BA
BG0299 - Biblioteca dell'Istituto
bergamasco per la storia del movimento di liberazione - Bergamo - BG
BG0366 - Sistema bibliotecario
urbano di Bergamo - Bergamo - BG
BI0025 - Biblioteca civica
- Biella - BI
BI0053 - Biblioteca di Citta'
degli studi - Biella - BI
BL0006 - Biblioteca civica
- Belluno - BL
BO0098 - Biblioteca universitaria
di Bologna - Bologna - BO
BO0199 - Biblioteca comunale
- Imola - BO
BO0220 - Biblioteca comunale
Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO
BO0298 - Biblioteca del
quartiere Porto - Bologna - BO
BO0304 - Biblioteca comunale
dell'Archiginnasio - Bologna - BO
BO0305 - Biblioteca comunale
di Storia della Resistenza - Bologna - BO
BO0392 - Biblioteca dell'Istituto
Gramsci - Bologna - BO
BO0563 - Biblioteca Sala
Borsa - Bologna - BO
BS0210 - Biblioteca della
Facolta' di economia e commercio dell'Universita' degli studidi Brescia
- Brescia - BS
CA0035 - Biblioteca centrale
della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Cagliari
- Cagliari - CA
CN0002 - Biblioteca civica
Giovanni Ferrero - Alba - CN
CN0016 - Biblioteca civica
- Busca - CN
CN0037 - Biblioteca civica
- Cuneo - CN
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto
storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
CN0065 - Biblioteca civica
- Mondovi' - CN
FC0011 - Biblioteca comunale
Malatestiana - Cesena - FC
FC0018 - Biblioteca comunale
Aurelio Saffi - Forli' - FC
FC0136 - Biblioteca comunale
di Palazzo Vendemini - Savignano sul Rubicone - FC
FI0098 - Biblioteca nazionale
centrale - Firenze - FI
FI0101 - Biblioteca Marucelliana
- Firenze - FI
FI0211 - Biblioteca di lettere
e filosofia dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
GE0038 - Biblioteca Universitaria
- Genova - GE
GO0025 - Biblioteca statale
Isontina - Gorizia - GO
LI0011 - Biblioteca comunale
Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno - LI
LT0013 - Biblioteca comunale
- Fondi - LT
MC0221 - Biblioteca del
Dipartimento di scienze storiche, documentarie, artistiche e del territorio
dell'Universita' degli studi di Macerata - Macerata - MC
MI0162 - Biblioteca comunale
- Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0185 - Biblioteca nazionale
Braidense - Milano - MI
MI0270 - Biblioteca-Archivio
della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle
Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
MI0669 - Biblioteca della
Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Milano -
Milano - MI
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto
milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto
San Giovanni - MI
MI1260
MI1262
MN0035 - Biblioteca comunale
Roberto Ardigo' - Mantova - MN
MN0144 - Biblioteca dell'Istituto
mantovano di storia contemporanea - Mantova - MN
MO0012 - Biblioteca comunale
- Carpi - MO
MO0035 - Biblioteca comunale
- Mirandola - MO
MO0135 - Biblioteca civica
Antonio Delfini - Modena - MO
MO0155 - Biblioteca dell'Istituto
Storico della Resistenza di Modena e Provincia - Modena - MO
NA0120 - Biblioteca dell'Istituto
italiano per gli studi storici Benedetto Croce - Napoli - NA
NO0061 - Biblioteca dell'Istituto
storico della Resistenza in provincia di Novara Piero Fornara - Novara
- NO
PA0064 - Biblioteca centrale
della Regione siciliana - Palermo - PA
PD0090 - Biblioteca civica
- Padova - PD
PD0316 - Biblioteca generale
della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli
studi di Padova - Padova - PD
PD0328 - Biblioteca del
Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova
- PD
PG0109 - Biblioteca comunale
Augusta - Perugia - PG
PR0173
PR0198 - Biblioteca Umberto
Balestrazzi - Parma - PR
PU0206 - Biblioteca di Area
umanistica dell'Università degli studi di Urbino - Urbino - PU
PV0144 - Biblioteca della
Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia
- PV
PV0190 - Biblioteca Civica
Ricottiana - Voghera - PV
PV0315 - Biblioteca interdipartimentale
unificata Plinio Fraccaro dell'Università degli studi di Pavia -
Pavia - PV
RA0002 - Biblioteca comunale
Giuseppe Taroni - Bagnacavallo - RA
RA0014 - Biblioteca comunale
Luigi Varoli - Cotignola - RA
RA0016 - Biblioteca comunale
Manfrediana - Faenza - RA
RA0030 - Biblioteca di storia
contemporanea - Ravenna - RA
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto
storico della Resistenza - Alfonsine - RA
RE0052 - Biblioteca municipale
Antonio Panizzi - Reggio Emilia - RE
RM0098 - Biblioteca della
Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM
RM0110 - Biblioteca dell'Istituto
Luigi Sturzo - Roma - RM
RM0210 - Biblioteca della
Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia
moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale
centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0289 - Biblioteca statale
Antonio Baldini - Roma - RM
RM1032 - Biblioteca del
Dipartimento di sociologia dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza
- Roma - RM
RM1189 - Biblioteca della
Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM
RN0013 - Biblioteca civica
Gambalunga - Rimini - RN
SP0037 - Biblioteca civica
Andrea Doria - Lerici - SP
TE0024 - Biblioteca provinciale
Melchiorre Delfico - Teramo - TE
TE0047 - Biblioteca della
Facoltà di scienze politiche dell'Università degli studi
di Teramo - Teramo - TE
TO0162 - Biblioteca civica
centrale Camillo Alliaudi - Pinerolo - TO
TO0240 - Biblioteca civica
centrale - Torino - TO
TO0280 - Biblioteca della
Fondazione Luigi Einaudi - Torino - TO
TO0422 - Biblioteca civica
- Villafranca Piemonte - TO
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto
storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
TO0881 - Centro rete del
Servizio bibliotecario territoriale di Pinerolo - Pinerolo - TO
TR0032 - Biblioteca comunale
- Terni - TR
TS0013 - Biblioteca civica
Attilio Hortis - Trieste - TS
TS0255 - Biblioteca civica
Attilio Hortis. Sezione staccata Pier Antonio Quarantotti Gambini - Trieste
- TS
TV0121 - Biblioteca civica
- Vittorio Veneto - TV
VE0049 - Biblioteca nazionale
Marciana - Venezia - VE
VI0096 - Biblioteca civica
Bertoliana - Vicenza - VI
Codice
identificativo: IT\ICCU\RAV\0702906
La generazione adolescente,
del periodo di guerra, fa il bilancio della propria esistenza, spesso condizionata
da una serie di scelte coerenti o da abiure e riflessioni.
Certamente le nostre
scelte riflettono l’ambiente e l’educazione ricevuta, perciò ogni
azione è quasi imposta dagli eventi, spesso in contrasto con la
ragione che, inutilmente, si batte contro il sentimento e la coerenza con
i valori di riferimento. A volte invece, la ragione prevale, specie quando
una serie di problemi ci assilla, con l’urgenza di soluzioni pratiche che
prevalgono sui valori di partenza e sulla coerenza con le prime scelte.
In altri casi, le riflessioni,
indotte da fatti, eventi o frequentazioni, ci inducono a rinnegare il passato
o, quantomeno, a rivendicare con fierezza le scelte fatte scoprendo, in
seguito, che il fine non meritava tanto sacrificio.
L’Autore nasce in una
famiglia fascista. Il padre, Ufficiale della Milizia, cade in guerra combattendo
contro i partigiani di Tito; dopo l’armistizio la madre entra a far parte
del Servizio Ausiliario Femminile, e lo stesso Autore, dopo vari tentativi
falliti, a causa della giovane età, riesce ad arruolarsi nelle Brigate
Nere. Il fratello maggiore si arruola nella Decima MAS.
Nel testo presentato
gli eventi personali e familiari si susseguono, fortemente condizionati
dalla guerra e dalle scelte operate. La descrizione
ambientale è perfetta e fedele, come ben rappresentati sono gli
stati d’animo dei tanti italiani che non si rassegnavano a concludere la
partita con il disonore della Patria. La rabbia, la volontà di partecipazione
alla guerra, manifestata ed attuata dalla più bella gioventù
italiana, tutto è descritto con chiarezza e quello che può
apparire come un diario personale, è invece il diario di un periodo
unico della nostra storia, esaltante e terribile ma fecondo di sentimenti.
In queste pagine ritroviamo
noi stessi e rafforziamo la nostra identità. C’è però,
un rammarico: il cambio di campo di Vivarelli, Professore di Storia contemporanea
nella Scuola Normale Superiore di Pisa, autore, oltre che del testo presentato,
anche de "Il fallimento del liberalismo. Studi sulle origini del fascismo’’
(1981) e "Storia delle origini del fascismo’’ (2 vol. 1991).
Non si vogliono contestare
le scelte fatte, ma è difficile concepire come, da una dedizione
assoluta al Fascismo, si possa passare all’opposta scelta di campo fondata
sulla "non consapevolezza’’ degli avvenimenti dell’epoca, assegnando
ai vincitori il ruolo di salvatori della civiltà cristiana.
Di conseguenza, come
dobbiamo valutare i comportamenti degli inglesi, degli americani, dei polacchi,
dei francesi, degli slavi, dell’Unione Sovietica e di quant’altri che fecero
parte del blocco mobilitato dagli interessi economici, ancora oggi contestati,
e responsabili delle misere condizioni di tre quarti del mondo?
Posso rivolgermi a
mio padre, a quello di Vivarelli, e a tutti i Caduti in guerra dicendo:
siete stati degli sprovveduti, siete andati in guerra convinti di difendere
la vostra Patria, di migliorare le condizioni di vita di tutta la Nazione,
di strappare un briciolo di terra a chi era padrone del mondo, ed invece
avete abbandonato le vostre famiglie nel lutto e nella miseria, avete fatto
piangere madri, mogli e figli per abbattere la civiltà cristiana,
senza rendervene conto?
Allora è vero
che, come dicono in Toscana, "per i bischeri non c’è paradiso’’?
Possono essere considerati
portatori di libertà paesi come l’Unione Sovietica, costruita su
milioni di morti, portatrice di teorie aberranti, istigatrice d’odio, o
l’Inghilterra detentrice coloniale di mezzo mondo, portatrice di valori
fondati unicamente sulla sopraffazione e lo sfruttamento dei popoli?
Oppure gli USA, con
coerenza, perseguono una politica economica mondiale cinica ed affaristica,
che hanno fondato sullo schiavismo più gretto e disumano la loro
ricchezza economica, che portano la libertà solo dove necessario
per lo sviluppo dei loro affari, che controllano le fonti energetiche mondiali,
che condizionano il mercato dei cereali ai loro interessi, infischiandosene
di chi muore di fame?
Dobbiamo ringraziare
questi signori per una libertà della quale, in quegli anni, nessuno
sentiva il bisogno?
L’adesione degli italiani
al Fascismo non era frutto dei cine-giornali o dei carri di Tespi, ma era
dovuta all’opera feconda che portava opere pubbliche nei paesi più
sperduti, alla modernizzazione del Paese, alla cura della gioventù,
alle opere sociali che sottraevano allo sfruttamento i lavoratori, alla
riforma dei codici e a tutta quella serie di bonifiche e di interventi
che davano lavoro e rendevano padroni i braccianti.
La riforma scolastica,
la ricostruzione industriale, il Concordato, i successi in ogni campo,
i riconoscimenti internazionali da parte di personalità eminenti:
tutto questo fece mobilitare il popolo italiano e gli fece sostenere, nonostante
Casa Savoia, ben cinque anni di guerra.
Portatori di libertà
chi distrusse Montecassino? Barbari chi salvò la Biblioteca
dell’Abbazia stessa?
Portatori di civiltà
chi distrusse Dresda, in una notte, con trecentomila morti, Hiroshima
e Nagasaki con due bombe atomiche? In quanto ai campi di concentramento,
all’infamia dei lager possiamo contrapporre quella dei campi della Siberia,
della deportazione di intere popolazioni, della uccisione in massa di coloro
che avevano collaborato contro i comunisti, delle foibe, delle vendette
indiscriminate, della detenzione di milioni di soldati tedeschi in condizioni
bestiali, ammassati in recinti senza una tenda, un riparo! Si può
parlare dell’esodo di circa dieci milioni di tedeschi sotto l’incalzare
dei russi che fecero terra bruciata. Possiamo parlare dei bombardamenti
indiscriminati sull’Italia, delle operazioni di guerra delle truppe marocchine,
comandate da Ufficiali francesi, che ebbero quarantotto ore di libero saccheggio
e di stupro coinvolgendo circa quarantamila cittadini italiani. Se poi
la civiltà cristiana è quella che è sotto i nostri
occhi, allora dobbiamo rivedere il concetto di civiltà cristiana.
Si potrebbe scrivere
per ore sulla libertà, bene prezioso, che non può essere
un valore assoluto ma relativo agli aspetti del buon vivere civile e dell’etica.
Certamente il Prof. Vivarelli ha più argomenti di riflessione di
quelli che ho io, conosce la storia ed è uomo di cultura.
Ormai la partita della
vita sta per concludersi per quelle generazioni che soffrirono le conseguenze
della guerra perduta, reietti posti all’indice da chi fruì dell’Articolo
16 del Trattato di Pace.
In Italia fu combattuta una guerra civile,
ma non è spiegabile come un milione di giovani militò nelle
formazioni della RSI a fronte di poche migliaia di "ribelli’’ che
alla fine divennero centinaia di migliaia e, dopo qualche anno di indottrinamento
"scolastico’’, tutti fieri antifascisti.
Tornando al testo,
se ne consiglia la lettura perché riflette in modo chiaro i sentimenti
di un giovane italiano che voleva ad ogni costo riscattare l’onta dell’8
settembre, ma che poi, negli anni successivi, ebbe modo di imboccare una
strada diversa.
Mancano all’appello
i Caduti ed i cattivi maestri.
NUOVO FRONTE N. 209 (2001) Rubrica "Leggiamo assieme"
a cura di M.Bruno.
***
Dalla copertina: «Sono figlio
di un morto ammazzato»: è questa la «confessione»
che dà avvio al libro in cui Roberto Vivarelli racconta per la prima
volta, con partecipazione ma anche con stupefacente lucidità, la
sua esperienza di repubblichino adolescente. Il padre di Vivarelli,
fascista e volontario in guerra, fu ucciso dai partigiani jugoslavi nel
1942. Alla caduta del fascismo e dopo l' 8 settembre 1943, rimanere
fascisti per i due figli sarà anche una questione di fedeltà
all'ombra paterna, ai valori patriottici che egli aveva visto incarnati
nel fascismo. Il primogenito, sedicenne, s'arruola subito nella Decima
Mas; Roberto, che ha tredici anni, solo nell'estate del 1944, a Como, ottiene
di entrare nelle Brigate Nere, e si trova a vivere i mesi della guerra
civile fra attentati gappisti e rastrellamenti antipartigiani. Infine
riesce a partire per il fronte, ma è il 9 aprile 1945 e il fronte
è Bologna. Fascista fino all'ultima ora, dal 1948 Vivarelli
avvierà una propria «ricostruzione» culturale e politica,
che lo condurrà su posizioni assai lontane da quelle di partenza.
Ma solo dopo mezzo secolo - attraverso la dolorosa elaborazione consegnata
a queste pagine - riuscirà a far combaciare le stagioni della propria
vita e a vedere il filo unitario che le lega.
Roberto Vivarelli (nato nel 1929) insegna
Storia contemporanea nella Scuola Normale Superiore di Pisa. Con
il Mulino ha pubblicato «Il fallimento del liberalismo. Studi
sulle origini del fascismo» (1981) e «Storia delle origini
del fascismo» (2 voll., 1991).
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